da Globalist.it
«La politica di protezionismo portata avanti dalle case discografiche contro la pirateria si è rivelata fallimentare, bisognava invece subito andare da un'altra parte, e secondo me è il live, che ha sempre caratterizzato l'attivita' del musicista e sempre la caratterizzerà». Così il cantautore Niccolò Fabi motiva la scelta di rendere disponibile sul web, anche se in una versione diversa da quella incisa, il suo nuovo album con 11 inediti Ecco, e sostiene che la ricetta contro la pirateria informatica possa soltanto essere quella dell'esibizione dal vivo dell'artista.
«Se si pensa alla storia della musica -spiega Fabi- chi è stato il musicista? Qualcuno che ha suonato o cantato in pubblico e per questo ha ricevuto un compenso. Noi oggi viviamo nell'epoca della discografia in cui la musica viene registrata e resa riproducibile all'infinito. Così è nato un nuovo ruolo del musicista e un business dovuto alla vendita e alla diffusione del supporto. Ma è chiaro che la tecnologia va avanti -spiega ancora il cantautore- e che supporto e proventi siano stati falcidiati dalla stessa tecnologia, è stato inevitabile. Siamo di fronte a una nuova rivoluzione. La politica protezionistica delle case discografiche è stata un fallimento. Bisognava subito andare da un'altra parte, e non si può che andare verso il live».
Fabi spiega il senso di pubblicare e rendere disponibile su internet gli album: «Fare conoscere la musica anche prima del concerto è utile. Perché le persone dovrebbero comprare il mio disco? Sentirlo su YouTube, vedendo anche il video, può servire come invito ad approfondire e ad andare a comprare quei 4 o 5 dischi che ti piacciono di più. Ma il futuro -sottolinea- resta sempre il concerto live». Cosa diversa è invece la contraffazione dei cd: «Quello è un fenomeno legato alla criminalità e va combattuto», conclude Fabi.