di Matteo Prencipe
Con l'avviso di garanzia per corruzione a Davide Boni, "pezzo forte" della Lega, è iniziato il vero conto alla rovescia del potere di Formigoni e forse della stessa Lega in Lombardia. Si svela finalmente quello che da sempre la sinistra ha denunciato.
La Lega di governo è fatta degli stessi "favori", concessioni, aiuti palesi ed occulti, che garantisce da venti anni il ruolo egemone di Berlusconi e Formigoni. L'avviso di garanzia colpisce al cuore la finzione di Lega del "buon governo locale". Una finzione sino ad ora in attaccata e si incomincia ad intravvedere in Lombardia, l'inizio della fine di un'epoca e con essa la capacità della Lega di rappresentare un'alternativa. Stiamo assistendo ad un primo terremoto politico al nord, che mette in discussione la Lega "diversa", estranea dai maneggi e agli affari, ed emerge fulmineamente come essa stessa sia frutto del sistema di sottogoverno, che garantisce in cambio di concessioni facili, finanziamenti senza rete alla politica della destra.
Il governo di Formigoni perde quindi l'ultimo elemento di legittimità politica: il mitico destino del "nord diverso e federalista, della Lombardia onesta ed efficiente, contrapposta alla Roma incapace. Viene meno un pezzo strategicamente importante della narrazione formigoniana, di cielle e della Compagnia delle Opere. Questa destra è ormai incapace di esprimere un governo, che non sia basato sulla condiscendenza al sistema della corruzione fatto di consulenze e appalti locali. Non é un caso che nell'epoca delle vacche magre, degli scarsi finanziamenti pubblici, del poco denaro privato circolante, sia iniziata la decadenza della destra lombarda. E' il sistema di corruttela, consentito anche dal tanto denaro facile e disponibile degli ultimi anni, che sta collassando e con esso anche la fantasiosa "verginità politica" della Lega. Attraverso le centinaia di comuni governati direttamente, la Lega ha acconsentito al saccheggio del territorio, avvallato miliardarie opere infrastrutturali, già oggetto di indagini e arresti da parte della magistratura e ora i "nodi vengono al pettine". Non possono più dire: non c'ero e se c'ero dormivo. Ora la sinistra e il centro sinistra, come le scorse elezioni milanesi hanno indicato, hanno la straordinaria possibilità di costruire un'alternativa. Si può e si deve riconsegnare la Lombardia ai cittadini e costruire un nuovo futuro.