di Paolo Ferrero e Cesare Salvi
Sulla questione della legge elettorale, che tanto divide, noi abbiamo un giudizio comune: è necessario tornare a un sistema di impianto proporzionale, ma il testo di cui si discute non è condivisibile, anzitutto perché contrasta con l’esigenza di una legge elettorale chiara, semplice nel suo fondamento, evidente nella ragione che ne è alla base. Questa chiarezza è dovuta anzitutto ai cittadini. In un momento di crescente diffidenza per i partiti e le istituzioni, non si risponde a questa esigenza mescolando in modo confuso proporzionale, premi di maggioranza e di minoranza, collegi uninominali e liste bloccate, Germania e Spagna, per di più con l’indicazione obbligatoria di un candidato premier.
Siamo per superare il Porcellum e il bipolarismo coatto che tanti danni ha prodotto al Paese in direzione di un sistema limpidamente proporzionale, con il quale i cittadini possano votare un partito e scegliere individualmente i propri rappresentanti. In modo che il Parlamento diventi effettivamente lo specchio del Paese e non una sua grottesca caricatura.