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da rassegna.it
Continua l’andamento estremamente negativo del settore. Federauto lancia l’allarme occupazione: “Nel settore lavorano 1.200.000 addetti, 220.000 dei quali probabilmente non avranno protezione”. E secondo Promotor il mercato è ai livelli del 1979.
Il ripetersi di dati pesantemente negativi mese dopo mese è ormai una costante per il settore auto in Italia: dopo il calo già pesante di maggio, -13,90%, a giugno le immatricolazioni di nuove vetture, secondo quanto afferma il ministero dello Sviluppo, Infrastrutture e Trasporti, sono scese del 24,42% attestandosi a 128.388 unità, contro le 169.870 di un anno fa. A Maggio 2012 le unità immatricolate erano state 147.707.
Sempre a giugno le immatricolazioni del gruppo Fiat sono calate del 23,38%, a 39.387 vetture contro le 51.411 di giugno di una anno fa. Nonostante il risultato non certo esaltante, la quota di mercato del Lingotto è salita al 30,7% rispetto al 30,3% di giugno 2011. Tuttavia, a maggio la quota del gruppo torinese era stata del 31,6%.

“Con la chiusura di giugno il primo semestre del 2012 si inabissa come il Titanic. Solo che il nostro iceberg si chiama recessione. Abbiamo lanciato da tempo il mayday, ma il Governo Monti sembra esser sordo a ogni istanza di un comparto che dà lavoro a 1.200.000 addetti, 220.000 dei quali probabilmente non avranno protezione”. Questo il commento di Filippo Pavan Bernacchi presidente di Federauto, l’associazione che rappresenta i concessionari di auto, veicoli commerciali, veicoli industriali e autobus, di tutti i marchi commercializzati in Italia.

E in effetti il bilancio del primo semestre è pesantissimo, anche per l’usato: nel periodo gennaio-giugno 2012 la Motorizzazione ha in totale immatricolato 814.179 autovetture, con una variazione di -19,73% rispetto al periodo gennaio-giugno 2011, durante il quale ne furono immatricolate 1.014.299. Nello stesso periodo di gennaio-giugno 2012 sono stati registrati  2.121.377 trasferimenti di proprietà di auto usate, con una variazione di -11,74 rispetto a gennaio-giugno 2011, durante il quale ne furono registrati 2.403.479.

Secondo il Centro studi Promotor, proiettando il risultato dei primi sei mesi su base annua si ottiene una previsione di immatricolazioni per l’intero 2012 di 1.403.000 unità, volume questo estremamente basso, tanto che per trovare un livello analogo bisogna tornare indietro nella serie storica delle immatricolazioni di 33 anni, risalendo fino al 1979.

Tra l’altro, poiché la domanda sta privilegiando modelli mediamente di minor valore unitario, al calo delle immatricolazioni nel primo semestre corrisponde una contrazione del fatturato più elevata e che il Csp stima nel 28%, ovviamente con una correlativa diminuzione del gettito Iva.

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