di red.

Meno male che i ristoranti erano pieni al punto da dimostrare che una vera crisi non c’era e che comunque gli italiani “non la sentono in modo spasmodico come nelle rappresentazioni dei giornali”. E’ arrivata ieri da Confcommercio l’ennesima smentita alle esternazioni folcloristiche dell’ex premier Silvio Berlusconi, in questo caso alla sua ultima gaffe internazionale, quella del G20 di Cannes di novembre 2011, una settimana prima dellle sue dimissioni.

Ebbene, numeri alla mano oggi scopriamo che proprio in quelle settimane la ristorazione italiana si apprestava a chiudere un bilancio in profondo rosso. Secondo i dati della Confcommercio sulle economie territoriali e il terziario di mercato, infatti, nel 2011 in Italia sono scomparsi quasi 9mila ristoranti.

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di Mauro Del Corno

Ecco che ne arriva un’altra. La grandinata di nuove tasse e addizionali sembra davvero senza fine. Questa volta nel mirino ci sono i contribuenti delle regioni in deficit sanitario che già oggi pagano un obolo aggiuntivo per far quadrare i conti delle loro amministrazioni, ma che dal 2013 potrebbero essere chiamati ad uno sforzo ancora maggiore. Oggi la tassazione Irpef è strutturata in questo modo: 1,23% di aliquota base (alzata dal precedente 0,9% con il decreto “Salva-Italia”) a cui si somma un’aliquota regionale che può arrivare fino allo 0,5 per cento. Nelle regioni che devono ripianare buchi della spesa sanitaria questa aliquota potrà ora salire fino all’1,1% portando il prelievo totale al 2,33% del reddito.

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di Sbilanciamoci

Dopo il “Manifesto degli economisti sgomenti” che in Francia ha venduto 80 mila copie – in Italia tradotto da Sbilanciamoci! come e-book Finanza da legare e stampato da Miminum fax – il gruppo di economisti francesi ha pubblicato L’Europe mal-traité (a cura di Benjamin Coriat, Thomas Coutrot, Dany Lang e Henri Sterdyniak, Les liens qui libèrent, 2012).
Il testo analizza i cambiamenti nelle regole europee e gli effetti del “Fiscal compact” in via di introduzione in questi mesi. Presentiamo qui le conclusioni del volume, che chiede di rifiutare il “Fiscal compact” – che sarà votato nelle prossime settimane dal parlamento francese – e propone alternative.

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di Articolo Tre

“La rete del controllo globale corporativo” e sviluppato a Zurigo da Stefania Vitali, James B. Glattfelder e Stefano Battiston, comprendeva l’analisi di oltre trenta milioni di operatori economici, imprese, istituti di credito e privati.

Dai dati si evince che sono circa 43.000 le aziende transnazionali che hanno i canoni per essere definite tali dall'OCSE. Le più importanti ed influenti sono però solo 1.318, le quali sono accomunate da tre caratteristiche principali: sommate tra di loro, arrivano a generare il 20% del reddito mondiale; si possiedono l'un l'altra, esiste un nucleo, chiamato ”Unità centrale”, che possiede tutte le altre 43.000 multinazionali.

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di Keynes blog

“Fermare il declino” è il titolo del manifesto di quello che si candida ad essere un nuovo partito liberale-liberista-libertarian, promosso da alcuni liberisti noti al grande pubblico come Oscar Giannino e Michele Boldrin. Al manifesto hanno aderito anche diversi esponenti del partito di Fini e della fondazione di Luca Cordero di Montezemolo.

Analizzeremo qui, punto per punto, le proposte avanzate nel documento.

1) Ridurre l’ammontare del debito pubblico: è possibile scendere rapidamente sotto la soglia simbolica del 100% del PIL anche attraverso alienazioni del patrimonio pubblico, composto sia da immobili non vincolati sia da imprese o quote di esse.

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