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“Lo stato sociale non è beneficenza, è un diritto. Rende più forte la democrazia ed è anche un elemento di sviluppo economico. È chiaro che mantenerlo e migliorarlo ha un costo, però produce guadagno; smantellarlo, invece, significa finire per spendere molto di più”.
Paolo Leon, economista keynesiano e docente di Economia all’Università di Roma Tre, intervistato dall’Unità al Convegno “Cresce il welfare cresce l’Italia”, esprime tutte le sue perplessità sulla riforma del mercato del lavoro, dicendosi scettico sui risultati in termini occupazionali:
“Deve aumentare la domanda di beni e servizi – spiega –, se si riduce il costo del lavoro ma il fatturato delle aziende non cresce, queste avranno forse più margini ma non maggiore vendita. E la disoccupazione continuerà ad aumentare, senza peraltro contare gli scoraggiati: per forza, mancano le politiche economiche.