cuba passaportodi Roberto Livi
Lunghe file davanti agli uffici preposti alla concessione di passaporti (195 in tutta l'isola, ha informato il ministero degli interni) e di fronte alle agenzie di viaggio e alle compagnie aeree . Aumentate anche le code di gente in attesa di poter entrare nei consolati di Spagna e Canada - paesi dove, dopo gli Usa, maggiore è l'emigrazione cubana - normale fila lungo i recinti della Sezione di interesse degli Stati Uniti, dove però si accede per appuntamento, in genere fissato con un anno di anticipo. Così all'Avana è trascorso, lunedì, il primo giorno di attuazione del decreto legge 302, varato l'anno scorso e che permette ai cubani maggiorenni che abbiano ottenuto il passaporto di viaggiare liberamente all'estero. In precedenza, oltre al passaporto, era necessario ottenere la tarjeta blanca, il permesso di uscita, costoso e soggetto a molte restrizioni.

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bauendi Roberto Musacchio
Al centro di Buenos Aires c’è il BAUEN, un albergo che è un simbolo, anzi un doppio simbolo. Era l’albergo del regime, inaugurato nel 1978, in piena dittatura militare, per i Mondiali di calcio. Ora, da dieci anni, è una delle esperienze più particolari delle “ recuperate “, cioè quelle fabbriche e quelle imprese che, “ abbandonate “ dai loro padroni, sono state occupate dai lavoratori e dalle lavoratrici e vengono sostanzialmente autogestite. Il BAUEN è una impresa quanto mai particolare, essendo un grande albergo di quasi una ventina di piani.
 A lavorarci adesso sono in 150 persone, molte di più della ventina iniziale che diede il via alla lotta. La storia dell’albergo si intreccia con quella di questi anni della Argentina, compresi i complessi connubi di interessi speculativi tra regime ed impresari.

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guerramalidi Giuliana Sgrena
La lotta al terrorismo, dall'11 settembre, giustifica ogni avventura bellica. Anche se non si può fermare la spirale del terrore con la guerra: erano iniziati da poche ore i bombardamenti dei caccia francesi in Mali quando è scattato l'allarme antiterrorismo in Francia. All'intervento francese sono seguite immediatamente le minacce di Ansar Eddine (uno dei gruppi terroristi che sta occupando il nord del Mali) e c'è da sperare che restino solo minacce.
Con l'intervento francese (appoggiato dagli Usa e da altri paesi europei, Gran Bretagna in testa) salta il dialogo tra jihadisti e governo, sponsorizzato dal Burkina Faso che ora, a sua volta, annuncia l'invio di un contingente. L'Ecowas (Comunità economica degli stati dell'Africa occidentale) stava già preparando un contingente di 3.300 uomini, ma il presidente Traoré ha preferito accelerare l'azione militare chiedendo aiuto alla Francia, che ha risposto immediatamente, avvalendosi anche della risoluzione approvata dall'Onu il 20 dicembre.

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kurdedi Paolo Ferrero e Ramon Mantovani
L’efferato assassinio delle tre militanti kurde a Parigi è l’ennesimo crimine teso ad impedire la soluzione politica del conflitto nel Kurdistan nello stato della Turchia.
Da diversi giorni era in corso una trattativa riservata del governo turco con il Presidente Abdullah Ocalan e, come in almeno altre tre occasioni negli ultimi dieci anni, una parte dei militari e dei partiti nazionalisti turchi, con la complicità politica e probabilmente materiale di servizi d’intelligenza di paesi della NATO, non hanno esitato ad utilizzare metodi terroristici per impedire qualsiasi negoziato che porti al riconoscimento dei diritti elementari del popolo kurdo, alla fine del conflitto armato e alla liberazione di Ocalan.

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grecia freddodi Monia Benini
Sembra paradossale. In Italia si è messo fine a un governo politico per sostituirlo con le competenze dei "tecnici", e ora che va in onda la sceneggiata elettorale (le cui puntate ci terranno compagnia per lo meno sino al 24 febbraio), ci troviamo di fronte ai tecnici che si inventano i partiti politici.
Siamo speciali nel cambiare tutto affinché non cambi nulla. Siamo davvero bravi. Ma lo sono molto di più i nostri media, impegnati nelle scaramucce fra partiti e liste, che trascurano le notizie gravissime che arrivano dalla Grecia. Da una Grecia che, lo ricordo a chi avesse la memoria corta, non è così distante da noi e non solo in senso geografico.
Nevica abbondantemente ad Atene, dove vive oltre metà dell'intera popolazione.

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