Stefano Rodotà

Il Manifesto 12 aprile 2012


Cari amici del manifesto, ho aderito al "Manifesto per un nuovo soggetto politico" con un messaggio nel quale, considerandolo un documento aperto, annunciavo alcune mie riserve e una vera e propria «opinione dissenziente». Vista la piega assunta dalla discussione, provo a rendere esplicita questa mia adesione in qualche modo "condizionata".

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Un atto di indirizzo per la completa ripublicizzazione del servizio idrico: è quanto ha approvato lunedì sera la giunta comunale di Santorso che, su proposta del Forum Acqua Bene Comune, ha fatto propri i principi secondo cui l'acqua è un bene comune, un diritto umano non assoggettabile a meccanismi di mercato e, per queste ragioni, la proprietà e la gestione del servizio idrico devono essere pubbliche e improntate a criteri di equità, solidarietà e rispetto degli equilibri ecologici.

«Da diversi mesi – ha ricordato il sindaco Pietro Menegozzo – ragioniamo intorno ai temi della sostenibilità e della partecipazione. In quest'ottica non potevamo che fare nostre le proposte del Forum Acqua Bene Comune emerse».

«Vogliamo – ha proseguito l'assessore alla partecipazione Paolo Manza – aprire questa la discussione sull'acqua alla comunità locale , nella convinzione che valorizzare i beni comuni significa, innanzitutto, promuovere il protagonismo di quanti abitano i nostri territori».

«Siamo soddisfatti – ha commentato Filippo Canova, portavoce del Forum Acqua Bene Comune – dell'attenzione dimostrata dalla Giunta di Santorso, primo comune vicentino ad approvare questa delibera, e ci impegnamo a proseguire il percorso di confronto con le istituzioni ponendoci l'obiettivo di difendere il bene comune acqua, rispettando così la volontà dei 27 milioni di italiani che l'hanno chiesto con i referendum dello scorso giugno».


«Per tutte queste ragioni – ha concluso Menegozzo – abbiamo voluto impegnarci, attraverso l'atto d'indirizzo, a costruire, insieme al Forum del movimenti per l'acqua, spazi di partecipazione della cittadinanza proponendoci come promotori di momenti di approfondimento sul tema, anche all'interno dei tavoli istituzionali dell'AATO Bacchiglione e della Provincia di Vicenza.

Vicenza, 4 aprile 2012

COORDINAMENTO ACQUA BENE COMUNE VICENZA

acquabenicomuniDi Ugo Mattei

Manovre sinistre si avvertono sul fronte dell'acqua. In pochi giorni, in piena continuità di stile berlusconiano, facendosi precedere da un ballon d'essai dell' authority per la concorrenza, il Presidente del Consiglio ed il suo sottosegretario si sono presentati in tv per spiegare agli italiani che portare a casa le liberalizzazioni è il senso profondo della fase 2. I due esponenti del pensiero unico neoliberista globale hanno mostrato preoccupazione e rispetto per l'esito referendario di giugno ma hanno anticipato che, purtroppo, qualcosa va fatto anche sul fronte dell'acqua. Nella logica del pensiero unico globale che, invece di dichiarare bancarotta politica ed intellettuale, insiste tetragono come se la crisi fosse stata determinata dall'eccesso di regolamentazione piuttosto che dagli eccessi delle liberalizzazioni, il ragionamento non fa una piega.

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acqua_manifestazione1Di Rosa Rinaldi

L'affermazione del sottosegretario all'Economia Gianfranco Polillo, che ha definito il referendum dello scorso giugno un "mezzo imbroglio" nella trasmissione Agorà di questa mattina, è gravissima. Un vero e proprio insulto verso i 27 milioni di cittadine e cittadini che hanno detto no alle privatizzazioni, nel rispetto dei quali il sottosegretario dovrebbe dimettersi per le gravi dichiarazioni rese. L'imbroglio è quello che vi apprestate a fare, ma la Costituzione vale anche per un governo cosiddetto tecnico!

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forum-150x127Del Forum dei movimenti per l'acqua

Il 12 e 13 giugno i cittadini italiani hanno dimostrato una straordinaria volontà di partecipazione democratica. Oltre 27 milioni di essi hanno votato, tra loro anche il 25% dei cosiddetti astenzionisti cronici, di quelli cioè che a votare non vanno mai. Di questi 27 milioni, oltre quattro hanno fatto un minimo di campagna elettorale, quantomeno distribuendo un volantino nel proprio condominio. In un paese come l'Italia, che vive un così pesante deficit democratico, questo è stato un fatto inaudito. Il 12 e 13 giugno il popolo italiano si è preso il diritto costituzionale a decidere e ha deciso lo stop ai processi di privatizzazione dell'acqua e dei servizi pubblici locali. Ha deciso che sull'acqua non è più consentito a nessuno di fare profitto.

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