aeegRosa Rinaldi, responsabile nazionale Ambiente di Rifondazione comunista-FdS, dichiara:

 

«Aderiamo con convinzione all’appello lanciato dall’Assemblea  Nazionale del Forum Nazionale dei Movimenti dell'acqua per la manifestazione nazionale di domani, sabato 15 dicembre, a Reggio Emilia. A un anno e mezzo dai referendum il governo Monti, oltre a non attuare i risultati di quello splendido esempio di democrazia, ha tentato di vanificare il risultato e insistere sulla mercificazione dell’acqua.

Giusto che la manifestazione si faccia a Reggio Emilia perché lì e a Piacenza sono scaduti gli affidamenti del servizio idrico ad IREN ed oggi anche in queste città è possibile fare come a Napoli, dove la giunta De Magistris di cui Rifondazione fa parte ha ripubblicizzato il servizio idrico dimostrando che ‘ripubblicizzare si può’».

manifestazionenazionaleacqua

L'ASSOCIAZIONE ITALIANA MEDICI PER L'AMBIENTE - ISDE CHIEDE ALLA COMMISSIONE EUROPEA DI RIGETTARE LO SCHEMA DI DECRETO INTERMINISTERIALE CHE PRETENDEREBBE DI CONSENTIRE DI EROGARE COME POTABILE ACQUA INQUINATA DA SOSTANZE TOSSICHE E CANCEROGENE COME CIANOBATTERI E RELATIVE MICROCISTINE

L'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) ha presentato alla Commissione Europea un documento di Osservazioni in opposizione allo schema di decreto interministeriale che propone l'introduzione di alcune modifiche al Decreto Legislativo 31/2001 relativamente ai requisiti di potabilita' (notification number 2012/0534/I - C50A, title "Schema di decreto interministeriale per l'introduzione, nell'allegato I, parte B, del decreto legislativo 2 febbraio 2001 n. 31, del parametro "Microcistina-LR" e relativo valore di parametro").

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Aderiamo con convinzione all’appello lanciato dall’ Assemblea  Nazionale del Forum Nazionale dei Movimenti dell'acqua per la manifestazione nazionale di sabato 15 dicembre a Reggio Emilia. 

Siamo pienamente d’accordo sui contenuti e sulla scelta della sede. 

Sui contenuti perché ad un anno e mezzo dai referendum il governo Monti, i poteri forti, i banchieri ed i “tecnici”, oltre a non attuare i risultati di quello splendido esempio di democrazia, tentano di vanificare il risultato e ad insistono sulla mercificazione.

 Giusto inoltre farla a Reggio Emilia perché lì e a Piacenza sono scaduti gli affidamenti del servizio idrico ad IREN ed oggi anche in queste città è possibile fare come a Napoli, dove la giunta De Magistris di cui Rifondazione fa parte sin dall’inizio,  ha  ripubblicizzato il servizio idrico dimostrando che ripubblicizzare si può. 

Rosa Rinaldi

Segreteria nazionale Prc

Resp. Ambiente, territorio e beni comuni


http://www.informazionesostenibile.info

di William Domenichini

 27 milioni di cittadini italiani, la maggioranza assoluta, hanno votato un referendum per sottrarre la gestione dei servizi, acqua in primis, alle grinfie di privati, multinazionali, fondi d’investimento e altri “vampiri” più o meno neoliberisti. Neanche un mese dopo quel voto, tra deficit e debiti pubblici, la speculazione finanziaria internazionale mise in ginocchio la gracile economia italiana e sotto scacco Eurolandia1. Si passò dall’arlecchinesco governo Berlusconi, che in pochi mesi varava manovre bis da 54 miliardi di euro2 sotto dettatura della Bce3, al sobrio governo tripartisan bocconian/style, per fare il compito direttamente, senza dettati. Il filo conduttore rimane incostituzionalmente definito sia sotto il profilo del lavoro4, che diventa soggetto a deroga privata al vaglio delle necessità dei mercati, sia sotto l’ondata di privatizzazioni5 che tentano di vanificare l’esito referendario6. Nelle turbolenze speculative che travolgono economie comatose sull’orlo del default, tra rating, indici e spread, tra acronimi attorcigliati a cifre vomitate da un unico tubo catodico, “con l’Euribor c’è chi sta impazzendo7 in una sorta di sabba finanziar-mediatico.

Sindacati più o meno labilmente indignati invocano il fantasma della crescita come se fosse un obbligo contabile, senza mettere in dubbio il modello fallimentare, condiviso con una classe politica che finge contrapposizioni, convergendo sulla necessità di tagliare, spremere ed attendere le reazioni dei mercati, in nome di una coesione che, paradossalmente, si invoca tra chi subisce gli effetti della crisi e chi l’ha causata. Fasce tricolori scendono in piazza denunciando il rischio che ai comuni squattrinati rimangano solo funzioni anagrafiche mentre i loro soci privati, padroni di acqua o costruttori di inceneritori, piangono lacrime di coccodrillo dopo aver venduto la pelle dell’orso e gli uragani speculativi sgretolano pacchetti azionari in mano pubblica: Bologna, comune azionista di Hera8, se vendesse oggi le proprie quote incasserebbe poco meno di 200 milioni di euro, quando a fine 2007 ne valevano circa 5509!

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