Il ministro Clini ha annunciato che entro fine mese emanerà un decreto che prevederà l'impiego di "combustibili solidi secondari" vale a dire che plastica e copertoni potranno essere bruciati nei cementifici ed essere, quindi, inseriti nei processi industriali del settore del cemento. Una "bella notizia" che campeggia
in prima pagina nel sito del ministero dell'Ambiente. Un medico,
quale Clini è, dovrebbe sapere quale impatto nefasto ha sulla salute e sull'ambiente l'uso di rifiuti speciali per produrre il cemento che poi verrà usato per costruire edifici pubblici, scuole, presidi sanitari, case e' quanto di più arretrato e irresponsabile si potesse immaginare, persino da un punto di vista deontologico che dovrebbe riguardare il medico Clini. Un ddl che autorizzi inceneritori e i cementifici a bruciare plastica e copertoni è altamente pericoloso per la salute e l'ambiente come confermato da un'ampia letteratura scientifica nazionali ed internazionale, e significa, plasticamente abbandonare la strada della raccolta differenziata.
Rifondazione
comunista annuncia sin d'ora una ferma opposizione verso questo provvedimento.
Nel dichiarare la sottoscrizione dell'appello, che il dott. Agostino Di Ciaula rivolge al ministro in quanto medico, ammonendolo a non sottovalutare i pericoli per la salute derivanti da tali gravi scelte, invitiamo le nostra strutture a promuoverne la diffusione e l'adesione.
Rosa Rinaldi
Segreteria naz. Prc
Resp.
Ambiente, territorio e beni comuni
Di seguito l'appello del dott. Di Ciaula dell'Isde:
I colleghi medici disposti a sottoscrivere insieme a me la lettera di seguito riportata sono pregati di comunicarmelo in tempi brevi per mail (
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) e di comunicare questa possibilità ad altri colleghi. Conclusa la raccolta delle sottoscrizioni, invierò la lettera ai principali quotidiani nazionali e la diffonderò sul web.
Spett.le Ministro Clini,
Caro Collega
da Medici avvertiamo l'esigenza di esprimere serie perplessità e dissenso per alcune posizioni da Lei assunte nello svolgimento delle Sue funzioni Ministeriali.
Le Sue dichiarazioni in favore della produzione di energia elettrica da centrali nucleari, la Sua posizione (più volte ribadita) a favore dell'incenerimento dei rifiuti, i recenti cospicui finanziamenti offerti per promuovere la combustione di biomasse in alcune regioni meridionali e, in ultimo, la Sua proposta di legge sulla combustione di rifiuti nei cementifici, rendono opportuno ricordarLe che numerose evidenze scientifiche nazionali ed internazionali hanno dimostrato che tutte le pratiche sino ad ora citate causano danni all'ambiente ed alla salute umana.
Riteniamo opportuno ricordarLe l'articolo 5 del codice deontologico dei Medici: “Il medico è tenuto a considerare l’ambiente nel quale l’uomo vive e lavora quale determinante più importante della salute dei cittadini. A tale fine il medico è tenuto a promuovere una cultura civile per l’utilizzo appropriato delle risorse naturali anche allo scopo di salvaguardare l’utilizzo stesso da parte delle future generazioni”.
Anche qualora Lei non riconosca valide le evidenze scientifiche sino ad ora prodotte sulla nocività di centrali nucleari, inceneritori, impianti a biomasse e cementifici con o senza co-combustione di rifiuti, riteniamo opportuno ricordarLe la necessità del rispetto del principio di precauzione, citato nell’articolo 191 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (UE). Esso afferma che ove vi siano minacce di danno serio o irreversibile, l’assenza di certezze scientifiche non deve essere usata come ragione per impedire che si adottino misure di prevenzione della degradazione ambientale.
La realtà, per fortuna composta da numerosi esempi nazionali ed internazionali costruiti nel rispetto della sostenibilità ambientale, ha dimostrato che esistono alternative valide all'energia nucleare (come il nostro Paese ha democraticamente scelto), all'incenerimento dei rifiuti e alla combustione di biomasse.
Crediamo che compito principale del Ministero dal Lei diretto sia la tutela del bene comune e il perseguimento di un futuro sostenibile, nel rispetto del principio di precauzione.
Scriveva Lorenzo Tomatis, medico come Lei e noi, fondatore della IARC: "Quando si parla di prevenzione del cancro, tutti pensano alla cosiddetta diagnosi precoce, ma c'è una prevenzione che si può fare a monte, cercando non di limitare i danni della malattia diagnosticandola al più presto, quanto piuttosto di evitare l'insorgere del cancro, impedendo l'esposizione alle sostanze che lo provocano. La PREVENZIONE PRIMARIA si occupa proprio di questo: fare ricerca sulle sostanze naturali o sintetiche per capire quali sono cancerogene e, una volta individuate, suggerire alle autorità sanitarie delle misure di salute pubblica per toglierle dalla circolazione. Si tratta di una strategia che protegge tutti - il ricco come il povero - ma purtroppo è bistrattata da scienziati, politici e autorità sanitarie".
Tutti siamo responsabili dell'ambiente. I medici lo sono due volte. Lei, da cittadino, Medico e Ministro, lo è tre volte.
Cordiali saluti
Dr. Agostino Di Ciaula
ISDE Italia