La nomina dei nuovi direttori del teatro Argentina di Roma e del Mercadante di Napoli è l’ennesima prova della volontà di questo governo di distruggere il pluralismo culturale, la libertà d’espressione, la ricerca, l’innovazione e la sperimentazione. La cultura fa paura e va controllata, con tutti i mezzi. Ma è la prova anche dell’inesistenza di una vera opposizione istituzionale con un progetto culturale alternativo.

Le nomine delle direzioni artistiche dei teatri stabili devono avvenire in base a concorsi pubblici e su progetti culturali almeno triennali, altrimenti finiranno sempre nelle mani dell’ assessore di turno, più o meno “illuminato”.

Lo spettacolo dal vivo ha bisogno di una vera riforma di sistema, di poter contare su risorse certe e su metodologie trasparenti; i teatri pubblici devono poter diventare luoghi realmente pubblici di formazione, di sperimentazione e di ricerca, legati al territorio e aperti ai giovani e alle scuole.

Stefania Brai
Responsabile nazionale cultura Prc

Roma, 21 dicembre 2010

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