Un altro sito archeologico, un altro pezzo del nostro patrimonio culturale rischia di essere distrutto per sempre. Nel silenzio generale – dei mezzi di comunicazione e dei partiti – e nell’indifferenza delle istituzioni e dei ministri “tecnici”, Sibari rischia di sparire sotto milioni di metri cubi di acqua e di fango per il cedimento degli argini del fiume Crati.
Rifondazione comunista fa proprio l’appello di archeologi e docenti perché vengano immediatamente destinati fondi e mezzi straordinari per il recupero e la messa in sicurezza dell’area archeologica di Sibari.
Si continua ad investire in armamenti e in “grandi opere” e non si fa nulla per salvaguardare i nostri beni culturali, nulla si investe in quella che è una delle risorse strategiche per lo sviluppo del nostro paese. Per questo la messa in sicurezza del nostro patrimonio culturale, la tutela, conservazione e valorizzazione dei beni culturali ed artistici da parte dello Stato e delle strutture pubbliche sono tra i punti centrali del nostro programma politico.
Stefania Brai, responsabile nazionale cultura Prc
Roma, 24 gennaio 2013


Rifondazione comunista conferma il suo sostegno incondizionato alla lotta dei lavoratori di Cinecittà. Nonostante l’arroganza padronale con cui Abete si è presentato anche alla Commissione cultura della Camera ribadendo la minaccia dei licenziamenti, i lavoratori riuniti in assemblea con la loro “rabbia lucida” hanno deciso di “sospendere” lo sciopero durato 85 giorni per riverificare pubblicamente la reale volontà di Abete e Della Valle di discutere con i lavoratori il piano di ristrutturazione degli Studios e la loro reale volontà di investire in un progetto culturale e industriale di rilancio della produzione cinematografica.
Tutte le rappresentanze dei giornalisti italiani – dall’Usigrai alla Fnsi, dall’Ordine all’Inpgi – hanno inviato un appello al presidente del Consiglio per sollecitare “un’iniziativa che consenta la riforma della governance Rai”. “Qualunque iniziativa deciderà di assumere… - continua l’appello - troverà in noi convinti sostenitori. In particolare per quanto riguarda la fonte di nomina, siamo certi che vorrà individuare una proposta che ponga fine a ogni interferenza dei governi, delle forze politiche e delle lobby sul servizio pubblico radiotelevisivo…”.



