di Vincenzo Borriello

A volte basta poco per fare soldi, una notizia fatta trapelare, come quella di un possibile conflitto con l’Iran, per esempio, è vedi triplicare i tuoi incassi. É successo agli Stati Uniti d’America che nell’anno 2011 hanno venduto armi per 66,3 miliardi dollari. Si tratta d una cifra che rappresenta più di trequarti del mercato globale, per quanto riguarda la vendita di armamenti. Decisamente inferiori erano state le vendite nel 2010, con appena 21,4 miliardi di dollari e nel 2009 con 31 miliardi di dollari. Gli acquirenti sono tutti paesi “amici”: Arabia Saudita, Emirati Arabi e Oman. Un appunto, il numero più alto di terroristi islamici arriva proprio da quelle parti.

Nonostante questo, tali paesi non fanno parte della lista degli “Stati Canaglia”. I motivi sono facilmente intuibili. Insomma, gli USA hanno riempito di armi il Medio Oriente. Il New York Times rivela che il declino dell’economia mondiale aveva causato una brusca frenata nella vendita delle armi. Le crescenti tensioni con l’Iran, però, hanno spinto i paesi confinanti a una corsa agli armamenti che si sono dotati di nuovi aerei e di sistemi missilistici da difesa. In particolare, con l’Arabia Saudita gli USA hanno firmato un accordo che prevede l’acquisto di 84 Caccia F15, l’aggiornamento di altri 70 caccia F15 comprati in precedenza, l’acquisto di svariate munizioni, missili e supporto logistico. La guerra è un affare… per pochi, ma pur sempre un affare.

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