di red.
Bologna piange un’altra mente illustre: dopo Lucio Dalla e Stefano Tassinari è stata la volta di Roberto Roversi, partigiano, scrittore, poeta, intellettuale e coscienza critica della città, dove, con la moglie, aveva avviato una libreria antiquaria. E’ stata proprio la consorte a dare l’annuncio, oggi, del decesso, secondo le volontà del marito, deceduto ieri.
A onorare l’artista, che avrebbe compiuto 90 anni il prossimo 28 gennaio, non vi saranno né cerimonie pubbliche, né private, né la camera ardente, secondo quella discrezione che lo ha caratterizzato fin dai tempi di Officina, rivista fondata nel 1955 al fianco di Pasolini e Leonetti.