Per la prima volta si è riusciti a costruire un larghissimo schieramento contro l'autonomia differenziata ma immediatamente assistiamo al tentativo di intorbidire le acque da parte di chi in passato ha avallato i disegni di divisione del paese ed è stato complice dei leghisti.
Venerdì scorso è stato depositato in Cassazione un quesito abrogativo dell'intera legge Calderoli.
Giovedì però sono stati presentati nella commissione della Regione Emilia Romagna, e poi sono stati fatti propri dalle altre regioni governate dal centrosinistra, dei quesiti che solo parzialmente intervengono sulla legge lasciandola sostanzialmente immutata nei suoi aspetti più gravi
Lo diciamo chiaramente: i quesiti parziali azzoppano la lotta contro l'autonomia differenziata e appaiono il colpo di coda di chi nel centrosinistra e nel PD nel passato ha fatto da sponda alla Lega. Non a caso partono dalla Regione di Bonaccini e vengono fatti propri da presidenti che per anni sono stati, anche a sud, a dir poco latitanti.
Noi non abbiamo polemizzato sulle responsabilità del passato in nome dell'unità nella lotta presente ma sentiamo il dovere di denunciare l'ambiguità delle forze politiche che propongono questa iniziativa. Invitiamo Schelin e Conte a intervenire.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale e Tonia Guerra, responsabile campagna contro autonomia differenziata del Partito della Rifondazione Comunista

Domani mattina alle 10 depositeremo in Cassazione il quesito referendario per l'abrogazione della legge di Calderoli per l'attuazione dell'autonomia differenziata. E' un fatto positivo che al comitato promotore partecipi un largo schieramento di forze sindacali, politiche e sociali indispensabile per fermare lo Spacca-Italia. Per noi di Rifondazione Comunista si tratta di una battaglia storica in difesa dell'unità della Repubblica e dei principi fondamentali della Costituzione. Siamo da sempre impegnati contro il disegno di smembramento del paese. Rivendichiamo la nostra opposizione alla sciagurata modifica del Titolo V della Costituzione che nel 2001 ha aperto l'autostrada alla destra e il lavoro portato avanti per anni con i Comitati per il ritiro di ogni autonomia differenziata e il Tavolo Nazionale NO A.D. per far crescere la consapevolezza delle conseguenze nefaste del regionalismo differenziato. Ci attende un'estate di raccolta firme e una campagna più lunga per vincere il referendum.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale e Tonia Guerra, responsabile campagna contro autonomia differenziata del Partito della Rifondazione Comunista

Dopo tanta retorica sulla patria e il tricolore il governo di Giorgia Meloni ha dato il via libera alla frantumazione leghista dell'unità nazionale. Traditori della patria spaccano l'Italia e stracciano la Costituzione.

Un giorno e una notte per stravolgere l’assetto del Paese: ieri il Senato ha licenziato in prima lettura la legge sul premierato, stanotte la Camera ha votato il DdL Calderoli sull’autonomia differenziata.

Due misfatti in poche ore: la torsione autoritaria e lo spacchettamento della Repubblica.
La democrazia parlamentare e l’uguaglianza dei diritti trattati come oggetti di scambio da un governo che tradisce la Costituzione sulla quale ha giurato.
Hanno portato a compimento il regionalismo predatorio, insensibili ai moniti di Banca d’Italia, della CEI, dell’Ufficio parlamentare di Bilancio, in spregio delle opposizioni dentro e fuori il Parlamento, di un vasto movimento sociale che in questi anni ha tenuto alta la mobilitazione.

Ora chi ha indegnamente sventolato in Aula i vessilli secessionisti si prepara a passare all’incasso.

Non sarà così facile: ci opporremo con i ricorsi alla Corte Costituzionale, il blocco delle intese, i referendum per impedire di realizzare questo scempio.

Ora le opposizioni parlamentari, in primis il PD, sono tenute a comportamenti coerenti con quanto affermato ieri in piazza a partire dal ritiro delle intese firmate a suo tempo da Bonaccini per la Regione Emilia Romagna e dalla presentazione dei ricorsi da parte dei presidenti delle regioni. Ricordiamo che l'autonomia differenziata è stata resa possibile dalla modifica della Costituzione nel 2001 da parte del centrosinistra a cui solo noi ci opponemmo.

Ancora una volta la destra avanza sull'autostrada aperta dal centrosinistra.

Rifondazione Comunista lavora da anni con i comitati per la crescita di un largo movimento unitario e per questo ieri eravamo in piazza a Roma. Unità per salvare la Costituzione e scongiurare la disgregazione del nostro paese.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale e Tonia Guerra, responsabile campagna contro autonomia differenziata del Partito della Rifondazione Comunista

Rifondazione Comunista parteciperà domani alla manifestazione in Piazza Santi Apostoli a Roma contro l’autonomia differenziata e il premierato. La nostra distanza programmatica dai partiti dell’opposizione parlamentare che hanno indetto la manifestazione, in primis sulla questione della guerra, non ci impedisce di condividere la necessità della più ampia mobilitazione unitaria per la difesa della Costituzione.

Non vi può essere alcuna sottovalutazione della pericolosità delle proposte che sta portando avanti il governo Meloni. Di fronte all’aggressione violenta al deputato Donno, a cui va la nostra solidarietà, e alla sua giustificazione da parte della Presidente del Consiglio e del complesso della destra bisogna rispondere con la più ferma condanna.

Quel che resta della democrazia costituzionale sta per essere definitivamente stravolto dall’autonomia differenziata e dal premierato. Occorre una risposta democratica e antifascista che consenta di battere nei referendum questa destra.
Va ricordato che l’attacco alla Costituzione da parte del governo Meloni è stato reso possibile da una pessima legge elettorale che ha dato a una minoranza nel paese una larga maggioranza nel parlamento.
Soltanto il ritorno a una legge proporzionale consentirà di riprendere la via maestra tracciata dalla Costituzione e riportare alle urne la maggioranza della popolazione che si astiene perché la semplificazione bipolare ha reso le istituzioni sempre più impermeabili e incapaci di essere specchio del paese.
La spallata di questa maggioranza di estrema destra alla Costituzione è stata resa possibile dalle scelte del centrosinistra che ha aperto l’autostrada su cui Calderoli e Meloni stanno marciando.
La proposta di Calderoli è oggi possibile grazie alla modifica del Titolo V della Costituzione imposta con pochi voti di maggioranza dal centrosinistra nel 2001 a cui solo noi ci opponemmo.
Da anni lavoriamo con i comitati contro l’autonomia differenziata, mentre il PD e lo stesso M5S strizzavano l’occhio alle richieste dei presidenti di Lombardia e Veneto votando si nei referendum per l’autonomia, associandosi a loro come ha fatto l’Emilia Romagna con Bonaccini (che non ha ancora ritirato intesa nonostante migliaia di firme), siglando intese come fece Gentiloni. Ricordiamo che il presidente Bonaccini non ha ancora ritirato le intese sull’a.d, nonostante le migliaia di firme raccolte dai comitati emiliani.
Lo stesso premierato è stato legittimato nelle teste di milioni di cittadine/i con l’elezione diretta dei sindaci e ancor peggio, per l’assenza di doppio turno, con quella dei presidenti delle regioni. Per non parlare della rigida separazione delle carriere dei magistrati che renderà i PM dipendenti dall’esecutivo, come proponeva, la Bicamerale D'Alema-Berlusconi.
Saremo in piazza per la difesa della Costituzione e della unitarietà della Repubblica, contro la prepotenza di una destra che non nasconde la sua matrice fascista.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale e Tonia Guerra, responsabile campagna contro autonomia differenziata del Partito della Rifondazione Comunista

Care compagne e cari compagni,

la campagna elettorale non ha rallentato i percorsi di destrutturazione del Paese e di attacco alla democrazia e alla Costituzione.

L’iter del progetto del Governo Meloni sul Premierato e del DDL Calderoli sull’Autonomia Differenziata sono in discussione al Senato e alla Camera.

Il secondo potrebbe essere votato già prima della scadenza elettorale; né ci rassicurano le voci che ne farebbero slittare il voto ad una data successiva, per meri calcoli e divergenze all’interno delle forze di maggioranza.

Il movimento contro la deriva autoritaria non si ferma, anzi è necessario che il tema entri nella campagna elettorale a tutti i livelli.

Il partito e i nostri candidati e candidate sono la voce di chi ha un’idea diversa di Europa, di Paese, di comunità.

Nei prossimi giorni sono in programma iniziative organizzate da vari soggetti politici e sindacali, fra le quali la manifestazione de “La Via Maestra” sabato 25 maggio a Napoli e quella del Primo Giugno dell’USB e altre realtà di base a Roma.

Il tema dell’autonomia differenziata è centrale all’interno delle piattaforme di entrambe.

Rifondazione Comunista vi aderisce, al fianco e all’interno dei Comitati e del Tavolo Nazionale No A.D.

Per questo è necessaria la massima partecipazione e visibilità, con nostro materiale, bandiere e striscioni, concentrandoci nello spezzone dei comitati.

Per il 25 giugno, facciamo appello ai compagni e compagne ad essere presenti, prendendo contatti con le realtà territoriali della CGIL che stanno organizzando pullman, con i comitati locali o autonomamente soprattutto dalle federazioni meridionali. Il concentramento è alle 13.30 fronte stazione centrale, piazza Mancini; la partenza del corteo è alle 14.30 per concludersi alle 17.30 in piazza Dante.

In allegato trovate l’appello de La Via Maestra e un volantino del partito e di PTD che può essere utilizzato in campagna elettorale, sui social e nelle diverse iniziative: Per un’Europa di pace, un’Italia unita, solidale, indivisibile.

In occasione del voto alla Camera sull’autonomia differenziata, stiamo organizzando, insieme con il Tavolo Nazionale No A.D., una “veglia” laica per la Repubblica, la cui cronologia dipenderà dal calendario parlamentare e le cui modalità sono in via di definizione.

Buon lavoro a tutte e tutti, restiamo umani.

Tonia Guerra
Segreteria nazionale, responsabile campagna NO Autonomia Differenziata Prc-Se

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