Care compagne e cari compagni in indirizzo,

alleghiamo alla presente circolare il vademecum per la raccolta delle firme elaborato dal "Comitato per il SI al referendum contro l' autonomia differenziata".

Alleghiamo altresì facsimili relativi: richiesta di vidimazione moduli, delega per il rilascio certificati elettorali, richiesta da parte dei funzionari degli enti locali di autorizzazione ad autenticare le firme, richiesta di autorizzazione occupazione suolo pubblico, comunicazione all'ordine degli avvocati per disponibilità ad essere autenticatori.

Ringraziamo per questa documentazione e per i relativi chiarimenti il compagno FEDERICO BOZZANCA della segreteria confederale della CGIL.

La Cassazione ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale (24A03523) Serie Generale n. 157 del 6/7/2024 il quesito referendario.

Il Comitato Promotore sta inviando i moduli di raccolta firme che dovranno essere vidimati.

Le singole strutture, ricevuti i moduli, dovranno recarsi tempestivamente presso gli uffici preposti per vidimarli.

ATTENZIONE:

Premurarsi di contattare nei prossimi giorni gli uffici dedicati alla vidimazione dei moduli e prenotare la vidimazione. Il modulo per la raccolta delle firme per essere valido deve essere preventivamente vidimato dai seguenti soggetti che, per legge (articolo 7 della legge n. 352/70), dovranno eseguire la vidimazione entro 48 ore dalla presentazione presso il loro ufficio:

  1. Dirigenti della cancelleria della Corte d’Appello o un cancelliere presso la Sede della Corte d’Appello;
  2. Il Cancelliere capo del Tribunale o funzionario delegato presso la Sede del Tribunale;
  3. Il Segretario Comunale capo o un funzionario appartenente alla segreteria comunale presso il Comune.

Gli uffici dovranno riconsegnare i moduli entro 48 ore dalla presentazione.

La “vidimazione” consiste nell’apporre SU OGNI MODULO e su apposito spazio da parte degli uffici di cui sopra:

  1. il luogo
  2. la data
  3. la firma di uno dei soggetti di cui sopra
  4. il timbro personale con la qualifica
  5. il timbro tondo dell’ufficio

I moduli vidimati presso gli uffici preposti non limitano, da un punto di vista territoriale, l’utilizzo degli stessi. La vidimazione costituisce solo la fissazione da parte di un’istituzione riconosciuta dalla Legge (Corte di Appello, Tribunale, Segreteria Comunale) del termine iniziale di validità del foglio.

Esempio: i moduli vidimati a Milano possono essere utilizzati su TUTTO il territorio nazionale. A tale proposito la Cassazione non ha mai sollevato problemi circa la validità territoriale della vidima. La legge sui referendum, pone esclusivamente limiti solo in riferimento alle autentiche delle firme. Alcuni degli uffici deputati alla vidimazione, potrebbero chiedere una delega da parte di una/un presentatrice/ore del quesito referendario presso la Cassazione, in tal caso - allegato al vademecum - trovate il fac-simile da utilizzare e inviare a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. .

Una volta inviato il fac-simile a questo indirizzo, verrà reinviato al mittente sottoscritto da una/uno presentatrice/ore del quesito.

Indicazioni per la raccolta delle firme:

Nel raccogliere le singole sottoscrizioni, vanno compilate tutte le caselle del modulo in STAMPATELLO MAIUSCOLO, facendo particolare attenzione ad inserire la sigla e i dettagli del documento di identificazione. I documenti di identificazione idonei sono: • Carta d’Identità (C.I.) • Passaporto (PASS) • Patente di Guida (PAT) • Tessera rilasciata dal Ministero.

Una volta accertata l’identità del/lla sottoscrittore/ice si procederà all’inserimento nel modulo dei seguenti dati: 1. Nome e Cognome: Bisogna prestare attenzione a casi particolari, come ad esempio i nomi doppi, che vanno indicati entrambi, se sono indicati nel documento di identità oppure sul certificato elettorale. 2. Luogo di nascita: Nel caso del luogo di nascita, se si tratta di cittadini italiani nati all’estero, è sufficiente scrivere lo stato di nascita. 3. Data di nascita: Bisogna verificare sempre che il sottoscrittore/trice abbia già compiuto 18 anni. 4. Comune di residenza e CAP: bisogna fare attenzione ad evitare la confusione fra residenza valida ai fini elettorali e domicilio che può essere diverso. 5. Estremi del documento di identificazione (è sempre necessario verificare che la residenza indicata nel documento coincida con la residenza attuale della/del sottoscrittrice/ore). 6. Firma

Esempio di compilazione:

Possono firmare solo i cittadini italiani con diritto di voto, quindi con 18 anni compiuti al momento in cui firmano, mentre non possono firmare i cittadini italiani che hanno perso il diritto di voto. Per i cittadini italiani che sono residenti all’estero e iscritti AIRE bisognerà indicare alla voce “COMUNE” il comune di ultima residenza in Italia. Al fine di agevolare la fase successiva di certificazione delle firme, ossia la richiesta al comune di residenza di ogni sottoscrittrice/e del certificato elettorale, è preferibile utilizzare dei moduli a parte per le/i sottoscrittrici/ri non residenti nel comune in cui si stanno raccogliendo le firme. Infatti nel caso di moduli contenenti firme di sottoscrittori/ici tutti/e residenti nello stesso comune, basterà portare il modulo a quel comune per avere tutti i certificati elettorali richiesti.

ATTENZIONE: Le firme possono essere raccolte ai banchetti/gazebo o in altri luoghi pubblici (con relativa autorizzazione) e, come da circolare del Ministero dell’Interno n. 2598 del 18 aprile 1986, gli Uffici del Segretario Comunale e le Cancellerie dei Tribunali sono tenuti a raccogliere e autenticare le firme di coloro i quali vanno a firmare presso i loro uffici, ovviamente in orari di apertura al pubblico.

Importante organizzare presidi ai Comuni per invitare le cittadine e i cittadini a firmare.

AUTENTICATRICI/TORI PREVISTE/I e MODALITA':

Autenticatrici/Autenticatori sono individuate/i nel DL 31/05/2021 n° 77 articolo 38bis comma 8, convertito dalla legge 29/07/2021 n° 108:

Sono competenti ad eseguire le autenticazioni che non siano attribuite esclusivamente ai Notai:

• Giudici di pace • Segretari delle Procure della Repubblica • Cancellieri e collaboratori delle cancellerie ei Tribunali, della Corte d’Appello, Pretura o Prefettura • Avvocati (iscritti all’Albo e che abbiano provveduto a comunicarlo all’ordine di appartenenza) • I membri del Parlamento • I Consiglieri Regionali • Presidenti delle Province (Consiglieri Provinciali che comunicano la propria disponibilità al Presidente della Provincia o Funzionari incaricati) • Assessori provinciali • Presidenti di Consigli provinciali • Segretari provinciali • Sindaci (Consiglieri comunali che comunicano la propria disponibilità al Sindaco o funzionari incaricati dal Sindaco) • Assessori comunali • Presidenti di Consigli comunali • Segretari comunali • Presidenti di Consigli circoscrizionali (Municipi delle grandi città e metropoli) • Vicepresidenti dei Consigli circoscrizionali Ambito nazionale Notai , Avvocati e membri del Parlamento Ambito Regionale Consiglieri Regionali Ambito provinciale o metropolitano Sindaco metropolitano, Presidente di Provincia, Consigliere metropolitano e provinciale, Segretario provinciale, funzionari incaricati dal Presidente della Provincia o Sindaco metropolitano.

Ambito comunale Sindaco, Assessori comunali, Presidente Consiglio comunale, Consiglieri comunali, Segretario comunale, Funzionari incaricati dal Sindaco Ambito circoscrizionale o municipale Presidente della circoscrizione o della municipalità, Vice Presidente della circoscrizione o della municipalità Rispetto al loro ambito di competenza (da verificare con gli uffici) Giudici di pace, Segretari delle Procure della Repubblica, Cancellieri e collaboratori di cancellerie dei tribunali e delle sezioni distaccate dei tribunali Tutti gli autenticatori che dipendono dal Ministero della Giustizia devono chiedere l’autorizzazione al Presidente della Corte di Appello o del Tribunale, mentre i Giudici di Pace devono essere autorizzati dal Coordinatore dei Giudici di Pace.

Gli Assessori comunali non sono tenuti a nessuna comunicazione né a richieste di autorizzazione, mentre i Consiglieri comunali e Provinciali devono preventivamente comunicare in forma scritta al Sindaco e al Presidente della Provincia la loro disponibilità ad eseguire le autenticazioni. I Funzionari comunali, provinciali e metropolitani devono, invece, essere autorizzati preventivamente in forma scritta dal Sindaco, dal Presidente provinciale o dal Sindaco metropolitano.

Gli avvocati devono comunicare all’ordine degli avvocati la loro disponibilità ad autenticare le firme. In particolare, per i Consiglieri Comunali o Provinciali e per gli avvocati, non trova inderogabile applicazione l’apposizione del timbro identificativo alla loro qualità, perciò per queste figure non è necessario il timbro, purchè sia chiaramente indicato il nome, il cognome e la qualifica in aggiunta alla sua Firma.

Per ogni richiesta di chiarimento potete scrivere alla mail del Partito Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. o telefonare al numero 334 660 3135.

Affettuosi saluti comunisti

Maurizio Acerbo, segretario nazionale Prc-Se
Tonia Guerra, segreteria nazionale, responsabile campagna NO Autonomia Differenziata Prc-Se

Care compagne e cari compagni,

come sapete la Calderoli è legge dello Stato.
Se non verrà fermata, essa produrrà effetti devastanti sulla tenuta del Paese e sui diritti delle persone.
Va cancellata. Per questo è stata avviata la procedura referendaria e il PRC è fra i soggetti promotori del referendum abrogativo, insieme con La Via Maestra, ai Comitati contro ogni autonomia differenziata, all’Anpi e a numerosi altri soggetti politici e associativi.
Fra qualche giorno parte la raccolta delle firme, che ci vedrà ancora una volta impegnati/e, in condizioni non facili, dati i tempi ristretti e il periodo stagionale.
In allegato il cronoprogramma di massima, il testo del quesito e l’elenco dei sottoscrittori/ici, il volantino del partito.

Per approfondire gli aspetti politici, giuridici e organizzativi, è convocato un incontro di formazione, mercoledì 24 luglio alle ore 19.30

Interverranno:

  • Marina Boscaino, portavoce Tavolo Nazionale e Comitati NO A.D:
  • Giovanni Russo Spena, dipartimento Democrazia, Diritti, Istituzioni

Appena possibile, sarà inviato il link per il collegamento.

Vi chiediamo di estendere la convocazione ai circoli per favorire e sollecitare la partecipazione dei compagni/e.

Saluti comunisti.

Tonia Guerra, Segreteria nazionale, responsabile campagna NO Autonomia Differenziata Prc-Se
Maurizio Acerbo, segretario nazionale Prc-Se

240716vol referenum ad

Per la prima volta si è riusciti a costruire un larghissimo schieramento contro l'autonomia differenziata ma immediatamente assistiamo al tentativo di intorbidire le acque da parte di chi in passato ha avallato i disegni di divisione del paese ed è stato complice dei leghisti.
Venerdì scorso è stato depositato in Cassazione un quesito abrogativo dell'intera legge Calderoli.
Giovedì però sono stati presentati nella commissione della Regione Emilia Romagna, e poi sono stati fatti propri dalle altre regioni governate dal centrosinistra, dei quesiti che solo parzialmente intervengono sulla legge lasciandola sostanzialmente immutata nei suoi aspetti più gravi
Lo diciamo chiaramente: i quesiti parziali azzoppano la lotta contro l'autonomia differenziata e appaiono il colpo di coda di chi nel centrosinistra e nel PD nel passato ha fatto da sponda alla Lega. Non a caso partono dalla Regione di Bonaccini e vengono fatti propri da presidenti che per anni sono stati, anche a sud, a dir poco latitanti.
Noi non abbiamo polemizzato sulle responsabilità del passato in nome dell'unità nella lotta presente ma sentiamo il dovere di denunciare l'ambiguità delle forze politiche che propongono questa iniziativa. Invitiamo Schelin e Conte a intervenire.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale e Tonia Guerra, responsabile campagna contro autonomia differenziata del Partito della Rifondazione Comunista

Domani mattina alle 10 depositeremo in Cassazione il quesito referendario per l'abrogazione della legge di Calderoli per l'attuazione dell'autonomia differenziata. E' un fatto positivo che al comitato promotore partecipi un largo schieramento di forze sindacali, politiche e sociali indispensabile per fermare lo Spacca-Italia. Per noi di Rifondazione Comunista si tratta di una battaglia storica in difesa dell'unità della Repubblica e dei principi fondamentali della Costituzione. Siamo da sempre impegnati contro il disegno di smembramento del paese. Rivendichiamo la nostra opposizione alla sciagurata modifica del Titolo V della Costituzione che nel 2001 ha aperto l'autostrada alla destra e il lavoro portato avanti per anni con i Comitati per il ritiro di ogni autonomia differenziata e il Tavolo Nazionale NO A.D. per far crescere la consapevolezza delle conseguenze nefaste del regionalismo differenziato. Ci attende un'estate di raccolta firme e una campagna più lunga per vincere il referendum.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale e Tonia Guerra, responsabile campagna contro autonomia differenziata del Partito della Rifondazione Comunista

Dopo tanta retorica sulla patria e il tricolore il governo di Giorgia Meloni ha dato il via libera alla frantumazione leghista dell'unità nazionale. Traditori della patria spaccano l'Italia e stracciano la Costituzione.

Un giorno e una notte per stravolgere l’assetto del Paese: ieri il Senato ha licenziato in prima lettura la legge sul premierato, stanotte la Camera ha votato il DdL Calderoli sull’autonomia differenziata.

Due misfatti in poche ore: la torsione autoritaria e lo spacchettamento della Repubblica.
La democrazia parlamentare e l’uguaglianza dei diritti trattati come oggetti di scambio da un governo che tradisce la Costituzione sulla quale ha giurato.
Hanno portato a compimento il regionalismo predatorio, insensibili ai moniti di Banca d’Italia, della CEI, dell’Ufficio parlamentare di Bilancio, in spregio delle opposizioni dentro e fuori il Parlamento, di un vasto movimento sociale che in questi anni ha tenuto alta la mobilitazione.

Ora chi ha indegnamente sventolato in Aula i vessilli secessionisti si prepara a passare all’incasso.

Non sarà così facile: ci opporremo con i ricorsi alla Corte Costituzionale, il blocco delle intese, i referendum per impedire di realizzare questo scempio.

Ora le opposizioni parlamentari, in primis il PD, sono tenute a comportamenti coerenti con quanto affermato ieri in piazza a partire dal ritiro delle intese firmate a suo tempo da Bonaccini per la Regione Emilia Romagna e dalla presentazione dei ricorsi da parte dei presidenti delle regioni. Ricordiamo che l'autonomia differenziata è stata resa possibile dalla modifica della Costituzione nel 2001 da parte del centrosinistra a cui solo noi ci opponemmo.

Ancora una volta la destra avanza sull'autostrada aperta dal centrosinistra.

Rifondazione Comunista lavora da anni con i comitati per la crescita di un largo movimento unitario e per questo ieri eravamo in piazza a Roma. Unità per salvare la Costituzione e scongiurare la disgregazione del nostro paese.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale e Tonia Guerra, responsabile campagna contro autonomia differenziata del Partito della Rifondazione Comunista

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