Ezio Locatelli* -
Siamo partiti col piede giusto. Quest’ultimo fine settimana ha visto impegnate, nei rispettivi territori, la maggior parte delle federazioni di Rifondazione Comunista nell’avvio della campagna nazionale “i soldi ci sono!”. Un campagna di controinformazione – per dirla con un termine utilizzato negli anni settanta – riguardo le politiche classiste del governo Renzi, le menzogne volte a mascherare l’operazione di trasferimento di reddito, di ricchezza, di poteri dal basso verso l’alto in atto nel nostro paese. La prima di queste menzogne, su cui si è consolidato un dominio di luoghi comuni reazionari, è che ci troviamo in presenza di una crisi da scarsità. Un inganno cui s’è fatto largo ricorso nella comunicazione politica per plasmare senso comune, legittimare misure di austerità, riduzione dei salari e delle pensioni, smantellamento del sistema delle protezioni sociali e dei diritti del lavoro.
A fronte di questa situazione urge ricostruire un nuovo senso comune e pensiero critico mettendo al centro la lotta ai privilegi, agli squilibri e alle disuguaglianze, mettendo al centro proposte di giustizia sociale. Come Rifondazione Comunista siamo chiamati a fare la nostra parte. In che termini visto che nel regime del pensiero unico, non godiamo certo di molte opportunità per comunicare tramite via mediatica le nostre proposte politiche? Bisogna tornare, per l’appunto, a fare controinformazione. Il partito, con i suoi iscritti, i suoi militanti sia il nostro divulgatore di massa.
Per questo è importante, unitamente alla presenza nelle lotte sociali, agire campagne di sensibilizzazione che siano nel senso di aprire squarci di consapevolezza sulla crisi in contrapposizione al paradigma fasullo della scarsità, che siano nel senso di produrre anticorpi sociali e culturali. Facciamolo nel rapporto diretto con le persone e i territori. Questo è quanto abbiamo fatto nell’ultimo fine settimana con l’allestimento di gazebo, volantinaggi, comizi volanti con un buon ritorno di attenzione e di discussioni politiche. Adesso si tratta di andare avanti, di tornare ad essere in piazza, nei quartieri, nei luoghi di lavoro in quante più situazioni possibili. La campagna politica “i soldi ci sono!” continua. Facciamo in modo che questa campagna sia anche l’occasione per allargare e rafforzare i rapporti con quanto si muove fuori dal nostro partito.
*segreteria nazionale Prc-Se – responsabile organizzazione