Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, ha dichiarato:

«Nell’esprimere la vicinanza alle famiglie delle persone morte a causa dei crolli, un pensiero particolare va ai lavoratori uccisi mentre lavoravano nei capannoni, sempre tra i più deboli, sempre i primi a pagare. La prima urgenza consiste nell’evitare ulteriori morti : tutti i lavoratori emiliani debbono stare fuori dalle fabbriche, oggi, e nei prossimi giorni. I capannoni industriali si sono rivelati delle vere e proprie trappole. In secondo luogo chiediamo di annullare la parata del 2 giugno e usare quei fondi e quei reparti militari per le zone del terremoto. Come Rifondazione comunista stiamo contribuendo in maniera attiva sulle zone colpite dal terremoto prestando le nostre strutture e con l’intervento di alcuni nostri volontari. Abbiamo attivato, infine, da giorni una cassa di resistenza a favore delle famiglie colpite dal terremoto; i versamenti potranno essere effettuati sul seguente conto corrente: Partito della Rifondazione comunista – Comitato regionale Emilia Romagna, Via Menganti 8 - 40133 Bologna IT 06 L 02008 12932 000003118146 causale: cassa resistenza terremoto».

Paolo Ferrero, commentando le motivazioni della Suprema Corte sul proscioglimento dell'ex capo della Polizia, Gianni De Gennaro, ha dichiarato:

«Come nelle stragi di Stato anche per la mattanza del G8 di Genova non c’è nessun responsabile “in alto”, nessun mandante ai livelli più alti della catena di comando. Non ci sono prove contro De Gennaro, ma solo una “inusitata violenza” contro le persone inermi che dormivano alla Diaz. La macelleria messicana di quei giorni, la più grave sospensione dei diritti umani in Italia dal secondo dopoguerra, resta e si trasforma ogni giorno di più nell’ennesima pagina nera della storia italiana, sulla quale lo Stato non vuole dire la verità né vuole cercare ed avere giustizia».

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, nel giorno dell'anniversario della strage di piazza della Loggia, ha dichiarato:

«Dopo 38 anni le coperture, i depistaggi da parte di autorità politiche e servizi segreti deviati, l'omertà hanno impedito di raggiungere la verità giudiziaria sulla strage di Brescia. Ma la verità storica è ormai tristemente nota e ci racconta di una strage compiuta da manovalanza fascista e ampiamente coperta dai nostri servizi segreti e inquinata da collusioni politiche ormai acclarate, che ci dicono che quella fu una strage di Stato. Proprio per questo è vergognoso che ancora oggi, nonostante sia stato tolto il segreto di stato, non si sia fatta luce proprio su questo tipo di collusioni vergognose, con le quali il nostro Paese non ha ancora fatto i conti. Napolitano intervenga perché quello spazio, creato con l’eliminazione formale del segreto di Stato, venga utilizzato, ovvero si usi davvero quello strumento, con i decreti attuativi necessari, per aprire gli archivi di Stato e dire la verità di quei fatti.
Condanniamo altresì le cariche delle forze dell'ordine ai danni degli studenti che stanno manifestando in queste ore a Brescia. Ai parenti delle vittime tutta la nostra vicinanza: non dimentichiamo».

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, ha dichiarato:

"Ha ragione il Papa a dire che ci troviamo in una nuova Babele, ma questa è il frutto della crisi del capitalismo che provoca enormi sofferenze e guerre tra i poveri. Allora non basta denunciare la Babele ma occorre individuarne le cause. Quella biblica era dovuta all'arroganza degli uomini e delle donne, questa è data dall'arroganza della finanza e delle multinazionali che stanno distruggendo la civiltà in Europa per fare i propri interessi. Solo la messa in discussione di questo capitalismo di rapina può evitare una crisi di civiltà, una nuova babele".

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, ha dichiarato:

"Giarda dà i numeri e spara cifre a vanvera. Questo governo continua a fare annunci mirabolanti sui posti di lavoro, la crescita, gli eurobond e così via. In realtà non si vede nulla salvo i provvedimenti iniqui e recessivi contro i lavoratori: taglio delle pensioni, licenziamenti facili, aumento della precarietà. Questi chiacchierano di uscita dalla crisi e in realtà fanno politiche che aggravano la crisi: sono tali e quali a Berlusconi".

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, ha dichiarato:

"Questa settimana è decisiva per fermare i provvedimenti del governo sul lavoro e la demolizione dell'articolo 18. Per questo noi continueremo con presidi e volantinaggi ma il problema vero è arrivare allo sciopero generale. L'Italia è l'unico paese europeo in cui il sindacato non guida le lotte contro le politiche neoliberiste del governo. Cosa aspetta la Cgil a dichiarare lo sciopero generale? Bisogna muoversi prima che sia troppo tardi."

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, ha dichiarato:

«A Vendola e Di Pietro dico: uniamoci per fermare il governo Monti. Organizziamo rapidamente una manifestazione unitaria per bloccare la manomissione dell'articolo 18 e il Fiscal Compact. Così come dico: uniamo subito la sinistra per costruire con i movimenti la piattaforma dell'alternativa. Tsipras in Grecia come Mélenchon in Francia hanno indicato la strada: uscire dalle politiche neoliberiste che hanno portato alla crisi. Occorre costruire un polo di sinistra che sappia parlare il linguaggio dell'alternativa: se non ora quando?».

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, ha dichiarato:

«La polemica tra Passera e Mussari è vergognosa: mentre loro fanno finta di litigare senza fare nulla di buono, le imprese muoiono e la disoccupazione cresce. In realtà Passera e Mussari sono come il gatto e la volpe, rappresentano entrambi gli interessi del capitale finanziario e non vogliono in nessun modo mettere in discussione lo strapotere delle banche e degli speculatori. Per garantire il credito alle imprese esiste una strada sola: trasformare la cassa Depositi e Prestiti in una Banca pubblica, che si possa finanziare dalla BCE all'1%, utilizzando quel denaro per finanziare le imprese e comprare titoli di stato senza speculare».

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, ha dichiarato:

«La proposta di Alfano e Berlusconi è inaccettabile per il suo carattere presidenzialista, ma questa è pura propaganda. Il punto vero della proposta è la legge elettorale con il  doppio turno sui collegi. In questo modo in parlamento entrerebbero solo i maggiori e così la casta del governo Monti, in caduta libera nei sondaggi, potrebbe difendere la poltrona anche senza il consenso popolare. Di fronte al fallimento politico del bipolarismo e della Seconda Repubblica, di fronte al fallimento delle politiche neoliberiste, Berlusconi vuole il bipolarismo coatto tra coloro che prendono ordini dalla Banca Centrale Europea. Noi pensiamo al contrario che occorra dare una risposta alla grande voglia di partecipazione e cambiamento che emerge dalla società, dando vita ad una legge proporzionale con le preferenze, in modo che i cittadini decidono chi li rappresenta in parlamento».

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, ha dichiarato:

«Le proposte avanzate da Squinzi stamattina ci dicono che per questa Confindustria bulimica l’appetito vien mangiando. Si muovono nella stessa direzione di quanto sta facendo Monti ma chiedono di fare di più: Monti manomette l’articolo 18 e i padroni vogliono precarizzare di più. Monti dà soldi alle imprese e i padroni ne vogliono di più. Monti taglia la spesa sociale e i padroni vogliono che la tagli di più. Con le politiche di Monti l’Italia è in recessione e la crisi sta degenerando, con le ricette di Squinzi la recessione si aggraverebbe. Con Monti stiamo finendo in Grecia a passo di marcia, con le ricette di Confindustria ci finiremo di corsa! Questi signori vogliono solo arricchirsi a spese dello stato, mentre la crisi dipende dal fatto che le famiglie non hanno più soldi da spendere».

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