Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista – Federazione della Sinistra, dichiara:

«Il governo Monti ha pesantemente aggravato la situazione italiana provocando l’aumento della disoccupazione, una gravissima recessione e la demolizione dei diritti dei lavoratori, a partire dall’articolo 18. Nessuna uscita dalla crisi economica e sociale è possibile senza mettere in discussione queste scelte – a partire dal Fiscal Compact - che sono destinate a fare danni per un ventennio. Per questo l’alleanza tra PD, SEL e UDC - che non si pone nemmeno lontanamente l’obiettivo di rovesciare le decisioni assunte dal governo Monti – non apre nessuna speranza. Per questo è necessario oggi costruire uno schieramento alternativo e di sinistra, che parta dal rovesciamento delle politiche e sociali di Monti e si candidi a governare il paese mettendo al centro la giustizia sociale e la messa in discussione dei diktat europei».

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista – Federazione della Sinistra, dichiara:

«All’Italia serve la costruzione di una sinistra degna di questo nome, che metta in discussione radicalmente le politiche antipopolari dell’Europa e del governo Monti. Vendola al contrario ha scelto oggi l’alleanza con il Pd e con l’Udc, i due principali sostenitori di Monti.  È  un errore che rischia di togliere speranza al popolo della sinistra. Rifondazione Comunista ripropone a Sel come all’Idv e a tutte le forze che si oppongono alle politiche neoliberiste praticate dal centrodestra come dal centrosinistra la costruzione di un una coalizione di alternativa e di sinistra. Una coalizione da costruire in modo democratico e partecipato partendo dai territori e dai luoghi di lavoro».

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista – Federazione della Sinistra, ha dichiarato:

«Domani sarò in piazza a Bologna, a 32 anni dalla strage del 2 agosto 1980, contro tutti i fascismi, di ieri e di oggi, contro le oscene parole di Licio Gelli, dalla parte dell’associazione dei famigliari delle vittime e del suo presidente Paolo Bolognesi, che Valerio Fioravanti ha attaccato in modo vergognoso. Domani saremo a Bologna a ricordare una delle pagine più nere della storia d’Italia e chiediamo rispetto per le vittime e le loro famiglie. Chiediamo infine che venga eliminato definitivamente e completamente il segreto di stato, si faccia luce su tutti i processi dello stragismo».

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista – Federazione della Sinistra, ha dichiarato:

«Bersani presentando la Carta d’Intenti del Pd dice che vuole uscire dalla politiche liberiste. Ma perché  allora Bersani ha votato l’abolizione dell’articolo 18, la manomissione delle pensioni e approvato il Fiscal Compact, sostenendo Monti che delle politiche liberiste ha fatto il centro della sua azione di governo? Faccio quindi a Bersani alcune semplici domande: è disponibile a ripristinare l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori e a cancellare la Legge 30 e l’articolo 8 della finanziaria Berlusconi? Disponibile a cancellare la scandalosa riforma delle pensioni della Fornero? Disponibile a rigettare il Fiscal Compact che strozzerà l’Italia e la terrà in recessione per i prossimi vent’anni? Senza queste risposte le parole di Bersani sono solo chiacchiere in libertà».

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista – Federazione della Sinistra, ha dichiarato, commentando le dimissioni di Lombardo in Sicilia:

«Le dimissioni di Lombardo, arrivate comunque troppo tardi, segnano la fine di una delle esperienza più tragiche dei governi regionali, forse solo dopo quella di Cuffaro, basata su clientelismo, incapacità amministrativa, spreco di risorse e attraversata da indagini per voto di scambio. Ora occorre voltare decisamente pagina in Sicilia e costruire un’alternativa, in discontinuità col passato, che veda insieme le forze della sinistra, i movimenti, gli ambientalisti , con un programma partecipato: a partire dall’esperienza di Palermo è necessario e auspicabile unire le forze per una nuova primavera siciliana».

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, dichiara:

«Il 20 luglio di undici anni fa Carlo Giuliani veniva ammazzato in Piazza Alimonda, centinaia di persone picchiate e torturate, la democrazia veniva calpestata e la Costituzione offesa. Oggi, undici anni dopo, ricordiamo quelle giornate cilene e la più grave sospensione dei diritti dell’uomo dal secondo dopoguerra e ci stringiamo ai genitori di Carlo. Il movimento che scese in piazza a Genova non ha avuto né verità né giustizia ma avevamo completamente ragione. Contestavamo il G8 che pianificava la globalizzazione neoliberista, quella stessa globalizzazione che ha determinato lo strapotere dei mercati finanziari e l’attuale crisi. La nostra lotta contro il neoliberismo continua nella memoria di Carlo».

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista ha dichiarato:

«Il rischio di default per la Spagna o per l’area Euro è il frutto delle folli politiche europee. È sempre più evidente che le politiche di austerity di Monti e soci aggravano il rischio di default mentre l’unica cosa seria da fare è obbligare la BCE ad acquistare direttamente i titoli degli stati membri. La scelta dei governanti europei di non percorrere l’unica strada che permetterebbe di sconfiggere la speculazione è una scelta criminale di chi usa la speculazione al fine di ridurre i salari e distruggere il welfare, obiettivi politici di estrema destra che nulla hanno a che vedere con la lotta alla speculazione».

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, dichiara:
 

«Nell'unirci commossi nel ricordo del giudice Borsellino, non possiamo che porci la domanda di cosa sia accaduto realmente nei rapporti tra la mafia e lo stato. Per questo, il ricordo deve essere una spinta al sapere, al conoscere: il Presidente della Repubblica Napolitano deve dare un segnale in tal senso. Proprio per superare le polemiche dei giorni scorsi è necessario che la più alta carica dello Stato dia un segnale chiaro sui modi e le forme attraverso cui ricostruire la verità su quanto è avvenuto».

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, ha dichiarato:
«L’ipotesi di aumentare le giornate lavorative, accorpando le festività, rappresenterebbe, dopo l’innalzamento dell’età per andare in pensione, un deciso aumento della disoccupazione. Per uscire dalla crisi serve una riduzione dell’orario di lavoro, non l’aumento. La crisi viene ulteriormente aggravata dalle misure del governo “tecnico” che hanno come unica logica la distruzione dei diritti dei lavoratori e la difesa dei privilegi dei padroni e degli speculatori».

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, dichiara:

«Il Prc conferma tutto il suo appoggio ai lavoratori che hanno occupato Cinecittà, in difesa non solo del posto di lavoro ma del ruolo istituzionale che Cinecittà ha sempre svolto per il cinema italiano e mondiale. Rifondazione comunista continua a battersi perché Cinecittà torni ad essere un’istituzione a maggioranza pubblica, garantita da finanziamenti certi, per poter tornare ad essere un volano della produzione cinematografica di qualità, con un progetto pubblico di investimento nelle attività, nei servizi, nella ricerca e nella formazione e che punti sulla ripresa delle attività delle imprese artigiane e sulla valorizzazione di una manodopera interna altamente specializzata. Questo governo sta demolendo anche la cultura italiana».

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