Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, ha dichiarato:


Trenta anni fa ero un giovane operaio della Fiat e Cesare Romiti mi buttò in Cassa integrazione a zero ore insieme a decine di migliaia di altri operai. Oggi, a distanza di 30 anni, Romiti critica Marchionne per il disimpegno Fiat in Italia. Condivido le parole di Romiti e - vista la fonte  segnalano che il manager in maglioncino si è spinto molto avanti nella distruzione della Fiat. Per questo Rifondazione Comunista ritiene necessario l'intervento pubblico e la nazionalizzazione nel caso in cui la Fiat dovesse arrivare alla chiusura di un altro stabilimento. Non si può assistere alla distruzione della Fiat pezzo dopo pezzo.

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, ha dichiarato:

"Berlusconi, dopo aver concordato il Fiscal Compact in sede europea e averlo votato in Italia, si scaglia contro il Fiscal Compact. Evidentemente o è un mentitore o è schizzato. Invece di giocare sulla pelle degli italiani e delle italiane che pagano le sue scelleratezze - Fiscal Compact compreso - distribuisca un po' dei suoi miliardi in beneficenza e chiuda in bellezza la sua carriera da demagogo. Per parte nostra siamo contro il Fiscal Compact e metteremo la sua abolizione al centro del nostro programma elettorale. Voglio proprio vedere se Berlusconi farà altrettanto".

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, ha dichiarato:

"Se Marchionne arrivasse alla chiusura di altri stabilimenti della Fiat è del tutto evidente che sarebbe necessario nazionalizzare l'azienda. La Fiat non solo ha preso grandi quantità di soldi dal governo italiano ma oggi è il principale ostacolo alla produzione di automobili in Italia: su un mercato di un milione e mezzo di auto la Fiat ne produce in Italia 400.000. Se Marchionne chiude, lo Stato deve intervenire, nazionalizzare e cercare altri partner per garantire il futuro produttivo dell'industria dell'auto. Parallelamente deve predisporre un piano per la mobilità, per ridisegnare il sistema dei trasporti in una direzione compatibile con l'ambiente".

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista e Rosa Rinaldi, responsabile nazionale Ambiente di Rifondazione comunista, dichiarano:

"L'articolo 29 della proposta di decreto Sviluppo prevede il divieto di opporsi all'installazione di antenne di telecomunicazioni su propri immobili da parte di cittadini e condomini. Reputiamo gravissima questa proposta che apre la strada ad un proliferare di antenne, con un aggravamento dell'inquinamento elettromagnetico, senza possibilità per i cittadini di opporsi all'installazione di tralicci e antenne.
Ancora una volta questo governo si appresta a varare una norma che, in nome di un presunto sviluppo, calpesta il diritto alla salute dei cittadini. Rifondazione Comunista invita tutte le forze politiche ed i numerosi comitati spontanei sorti in difesa del controllo delle emissioni elettromagnetiche ed a tutela del territorio a manifestare apertamente il dissenso contro una tale, scellerata ipotesi".

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista e Rosa Rinaldi, e responsabile Ambiente, territorio e beni comuni di Rifondazione comunista, dichiarano:


«In Sicilia, a Niscemi, la Marina Usa vorrebbe impiantare uno dei quattro Muos esistenti sulla Terra: un sistema di telecomunicazioni satellitari che servirà a controllare ogni angolo del pianeta e consentirà agli Stati Uniti di sfruttare ancora di più le propria enorme forza distruttrice militare. Quello di Niscemi ha ottenuto il benestare del governo Lombardo e del PD che lo sostiene e verrà gestito direttamente dal Dipartimento Difesa Usa. Si tratta di uno strumento di guerra a cui noi ci opponiamo con forza: diciamo no alla militarizzazione del territorio, all’enorme inquinamento elettromagnetico prodotto dalle antenne, all’impatto devastante sul territorio (le strutture verranno impiantate all'interno della riserva naturale "Sughereta"). Il 6 ottobre a Niscemi si terrà una manifestazione per impedire questo scempio, l’ennesimo che andrebbe a colpire la regione siciliana. Rifondazione comunista aderisce e invita tutte e tutti alla mobilitazione».

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, ha dichiarato:

«“Il Comitato per l’ordine e la sicurezza presieduto dalla Ministra Cancellieri, di fronte ai problemi e alle tensioni derivanti dalla disoccupazione, ritiene che occorre "tenere alto il livello di attenzione attraverso una strategia che si fondi anche sul dialogo con tutte le parti interessate". Dico in tutta franchezza al Ministro che il problema non sono le chiacchiere ma il rovesciamento della linea economica e sociale del governo. Se il governo continuerà con la sua politica recessiva a distruggere posti di lavoro, non saranno le chiacchiere o i divieti di manifestare ad evitare la degenerazione della situazione sociale. Il governo prenda i soldi ai ricchi e li usi per fare posti di lavoro e per tagliare le tasse a lavoratori e pensionati, vedrà che le tensioni sociali scenderanno subito».

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista - FdS, ha dichiarato:

«La Corte di Karlsruhe ha rigettato il ricorso della Linke contro il MES e il Fiscal Compact. I mercati festeggiano ma si tratta di una cattiva notizia: se la sentenza fosse stata favorevole alla Linke sarebbe stato bocciato il Fiscal Compact e il MES e la BCE sarebbe stata obbligata ad intervenire direttamente sui titoli di stato, evitando lo strozzinaggio previsto dal memorandum. Per il popolo e l’economia italiana, bloccare il Fiscal Compact è vitale perché questo folle trattato prevede che lo stato italiano tagli ogni anno e per vent’anni 50 miliardi di debito pubblico. Questo trattato determinerà un massacro sociale, l’aumento della disoccupazione e il pesante impoverimento del nostro paese. Noi però continueremo la nostra battaglia europea in rapporto con gli altri partiti della Sinistra Europea. Il Front de Gauche francese di Mélenchon ha chiesto al Presidente della Repubblica francese di indire un referendum. Per sostenere questa richiesta il Front de Gauche sarà in piazza a Parigi il 30 settembre e noi saremo in piazza con loro. Per costruire l’Europa dei popoli è necessario fermare questa Europa iperliberista».

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista – FdS, ha dichiarato:
«Monti, di fronte al palese disastro economico e sociale in cui ha portato il paese,  è obbligato ad ammettere che le manovre del governo hanno aggravato la crisi. È un’ammissione da sottolineare perché Monti sino a ieri  straparlava sulla vicina uscita dalla crisi. Adesso Monti ha cambiato linea di difesa dicendo che le manovre - benché negative - erano necessarie. Si tratta di una stupidaggine senza senso: più si fanno tagli, più si fanno privatizzazioni, più la crisi e la disoccupazione si aggravano e con esse i conti pubblici. Il punto vero è che i tagli sono dannosi e che l’unica strada per uscire dalla crisi consiste in una pesante redistribuzione del reddito dall’alto in basso e con un deciso intervento pubblico in economia dando vita ad un piano del lavoro».
11 settembre 2012

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista – Federazione della Sinistra, dichiara:

«Monti dichiara che con lo spread alto l’Italia rischia un governo euroscettico e chiede che i partiti colmino il gap di credibilità con la riforma elettorale: queste parole sono la palese dimostrazione dell’evidente uso politico dello spread. Lo spread deve spaventare abbastanza da obbligare i popoli a demolire tutti i loro diritti ma non troppo per non mettere in discussione la schifosa politica di chi quei diritti li demolisce: stanno prendendo in giro la gente».

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista – Federazione della Sinistra, ha dichiarato:

«Le grandi manifestazioni di oggi dicono chiaramente che l’ILVA deve mettere le risorse per abbattere l’inquinamento e la nocività dello stabilimento di Taranto. Non è accettabile che i costi della riconversione vengano scaricati sullo stato, cioè sulle tasse dei cittadini. Ambiente e lavoro si difendono insieme contro lo strapotere del padronato e la logica del massimo profitto. Nel ribadire il pieno sostegno alla magistratura che ha giustamente arrestato alcuni dirigenti dell’ILVA, diciamo al governo di intervenire con forza e determinazione: la questione ILVA non è un fatto privato».

2 agosto 2012

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