Rifondazione Comunista condanna con la massima fermezza il vile attacco, perfino con minacce di morte, di cui è stata vittima Claudia Alivernini, infermiera dell'ospedale Spallanzani di Roma, la prima a ricevere il vaccino anti-Covid.
A Claudia e a tutte le operatrici e gli operatori sanitari, che sono stati e continuano ad essere in prima linea nella lotta alla pandemia, va tutta la nostra solidarietà. Il prezzo che hanno pagato, anche in termini di vite umane, è stato altissimo, lavorando in condizioni limite, anche a causa del disastro in cui è stata condotta la sanità pubblica dalle politiche neoliberiste degli ultimi venti anni.
Ci auguriamo che gli autori di questo infame gesto siano individuati e perseguiti come meritano dalla giustizia. Allo stesso tempo, la nostra condanna va anche a coloro che, spesso da posizioni di primo piano nella politica o nel mondo dell'informazione, si sono prodigati nel minimizzare i rischi o addirittura hanno dato voce e spazio pubblico alle teorie negazioniste.
Rifondazione sarà sempre in prima linea nella lotta per il rilancio e il rifinanziamento della sanità pubblica, gratuita e di qualità per tutte e tutti, dalla parte delle lavoratrici e dei lavoratori del settore e delle/degli utenti.

Rosa Rinaldi
Responsabile nazionale Sanità PRC-SE
Vito Meloni
Segretario della Federazione di Roma-Castelli-Litoranea PRC-SE

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Dei 209 miliardi messi a disposizione dell’Italia con il Next Generation Europa, con il Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR), il Governo intende riservare agli investimenti per la salute solo 9 miliardi (il 4,6%). Cifra molto lontana rispetto ai 68 mld ipotizzati dallo stesso Ministero della Salute già dalla scorsa estate.

E’ una scelta incredibile ed incomprensibile. La pandemia ha mostrato quanto il nostro Servizio Sanitario Nazionale, in seguito ai tagli di decine e decine di miliardi, fosse diventato: fragile, debole e impreparato.

Solo grazie al sacrificio e al senso etico e professionale degli operatori sanitari è riuscito a rispondere. Ciononostante abbiamo avuto, ad oggi, oltre 65.000 morti, un numero tra i più alti al mondo in proporzione alla popolazione.

Principale causa sono i tagli dei finanziamenti governativi insieme ai tagli e alle scelte politiche delle regioni. Tagli e privatizzazioni si sono abbattuti, soprattutto, sul personale e sui servizi territoriali, ovvero, dove si pratica la prevenzione e l’assistenza sanitaria di base. Perché, c'è poco da fare, è il territorio, la prima linea del fronte quando si deve prevenire e affrontare una pandemia, linea che è crollata subito con la prima ondata della pandemia così come non hanno tenuto gli ospedali mentre il personale è stato mandato allo sbaraglio, diventando esso stesso veicolo d’infezione.

Pensavamo che, pur nella tragedia, voi che governate, aveste compreso la lezione e che mai più tagli si sarebbero fatti alla Sanità, e che il SSN sarebbe stato riorganizzato e rinforzato.

Sarebbe stato necessario rafforzare i servizi del territorio, assumere gli operatori che servivano, che curaste la loro formazione: ma non avete fatto niente, eppure lo sapevate che la pandemia sarebbe tornata.

Ci avete detto che c’erano i soldi del Recovery Fund, ma non è così, avete tradito le aspettative e la parola data perché per la Salute avete lasciato soli i resti e le briciole.

Questa è una scelta politica precisa quanto colpevole, uno schiaffo alla sanità pubblica.

Avete rinunciato scientemente, a ricostruire il nostro SSN, per favorire la medicina privata. nonostante la pandemia e l'inadeguatezza dimostrata dal settore privato,

Rifondazione Comunista vi esorta ad ascoltare le nostre istanze che si uniscono a quelle richieste dei comitati per la salute, delle forze sociali.

Restituite il maltolto, 37 miliardi in pochi anni, ed aggiungete tutti gli altri che servono.

Noi ci ribelliamo di fronte a questo ulteriore schiaffo e chiamiamo alla mobilitazione tutti coloro che hanno a cuore il bene del nostro sistema sanitario e del paese.

Rosa Rinaldi, Responsabile sanità PRC-S.E.

Rifondazione comunista apprezza, sostiene e diffonde l'interrogazione presentata dalle senatrici Paola Nugnes e Elena Fattori, a proposito della trasparenza su una questione come quella del vaccino e delle relazioni internazionali che si sviluppano. L'interrogazione, di cui riportiamo il testo, cui abbiamo lavorato e che vi invitiamo a leggere, affronta in modo più che esauriente le questioni fondamentali rispetto al tema decisivo dei vaccini. Ringraziamo le Senatrici Nugnes e Fattori per aver presentato l'interrogazione proposta loro da Rifondazione Comunista e per aver dato voce, con questa azione, alle tante domande e preoccupazioni presenti in vaste aree di popolazione.

Maurizio Acerbo, Segretario nazionale
Rosa Rinaldi, Responsabile Sanità
Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE Al Presidente del Consiglio dei Ministri Al Ministro della Salute CONSIDERATO

  • che l'aspettativa per i vaccini anti-Covid è molto alta;
  • che l'esigenza di garantire a tutte/i il diritto al vaccino è priorità assoluta;
  • che su questo tema ci sono molte questioni importanti sollevate nel dibattito pubblico e dagli organi di informazione;

TENUTO CONTO Che nel dibattito politico e scientifico a livello europeo ed italiano emerge l’ esigenza che il vaccino anti-Covid debba essere un BENE COMUNE dei cittadini e delle cittadine del Mondo, accessibile a tutti/e, non debba essere occasione di profitti e, dunque, non rientrare nelle brevettazioni proprietarie e nei trattati commerciali; le sottoscritte chiedono ai Ministri interrogati di relazionare in aula per sapere:

  • se e come l'Italia partecipa alle negoziazioni che intercorrono tra UE e case farmaceutiche e se in queste vi sono impegnate figure italiane che rivestano ruoli diretti o indiretti nelle nostre istituzioni;
  • se non si ritiene che il carattere "secretato" che, secondo le informazioni degli organi di informazione, hanno queste negoziazioni costituisca un problema per il diritto delle istituzioni e delle/i cittadine/i tutte/i di essere informati su questione di primaria importanza per le loro vite;
  • se l'Italia partecipa direttamente alla produzione di vaccini, a quali condizioni, con quali garanzie, con quale ruolo finanziario, tecnico ed istituzionale.
  • quali iniziative sta assumendo il governo italiano nelle sedi UE e internazionali per corrispondere a questi principi ed in particolare di quello del vaccino come BENE COMUNE

Sen. Paola Nugnes, Sen. Elena Fattori

In Lombardia si sta superando ogni livello di indecenza. Mentre il personale della sanità pubblica è in trincea negli ospedali il San Raffaele offre assistenza domiciliare a pagamento. Questo accade perché governo e regioni non hanno il coraggio di imporre alla sanità privata di mettersi al servizio del paese. Strutture e personale della sanità privata vanno requisiti e precettati per affrontare l'emergenza"

Maurizio Acerbo, segretario nazionale e Rosa Rinaldi, responsabile gruppo sanità Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

ECCO A CHI CONVIENE CHE LA SANITA’ PUBBLICA NON FUNZIONI! INTERROMPERE LO SCANDALO DEL SAN RAFFAELE E DELLE CLINICHE PRIVATE

In Lombardia si sta consumando il peggio delle nostre relazioni civili, si fa ignobile speculazione sulla sofferenza e sulle vite delle persone: mentre la regione è zona rossa, i pronto soccorso sono sotto pressione per l’afflusso di malati di Covid e di altre patologie e decine di migliaia di altre persone sono invitate a stare a casa a curarsi da remoto, a fare decine di telefonate a medici, numeri verdi, a superare anche la difficoltà di trovare le bombole di ossigeno, soli e abbandonati a se stessi, il San Raffaele esce con la sua proposta a disposizione dei ricchi.

Un servizio di assistenza e diagnostica domiciliare Covid19, un consulto telefonico o video per 90 euro e poi un pacchetto di 4 prestazioni domiciliari di 450 euro. 540 euro per essere curati bene, come dovrebbe essere curato, gratuitamente ogni abitante di questo paese, grazie alla sua Costituzione e alle leggi in vigore (Il 67% dei pensionati ha un assegno pensionistico inferiore ai 750 Euro). Ma in Lombardia è possibile fare tutto il contrario senza che nessuna autorità intervenga.

Questa iniziativa del San Raffaele è scandalosa e va fermata. Mancano medici e personale per le USCA, per le terapie intensive, per il tracciamento, per difendere al meglio tutti e tutti dall’epidemia e il San Raffele si permette di impiegare il suo personale per un kit per i ricchi?

Si precettino medici e infermieri del San Raffaele per rafforzare l'assistenza pubblica domiciliare.

Fabrizio Baggi – segretario regionale Lombardia, Giovanna Capelli – responsabile regionale sanità Lombardia,
Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea

Il sito del San Raffaele https://www.hsr.it/assistenza-sanitaria-diagnostica-domiciliare-covid0

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Care compagne e cari compagni,

nell'ambito delle nostre iniziative contro l'autonomia regionale differenziata e per un Servizio Sanitario Nazionale pubblico e di qualità, così come il nostro impegno di denuncia verso le regioni e il governo per essersi fatti trovare del tutto, colpevolmente, impreparati dalla seconda fase di pandemia da Covid 19, abbiamo preparato alcuni materiali di supporto ai territori nella campagna politica in cui il Partito è impegnato ad ogni livello, di denuncia, costruzione di relazioni e solidarietà con chi è più colpito dalla crisi e dalla pandemia; a questo hanno puntato i presidi e le denunce svolti in molte città, come le iniziative di solidarietà verso il personale sanitario così come è accaduto nei giorni scorsi anche nella manifestazione romana.
Non è più tempo di martiri ed eroi, è il tempo di rimettere al centro una sanità universale, pubblica e di qualità normando, per questa via, l'articolo 32 della Costituzione che prevede il diritto universale alla salute.
Non abbiamo bisogno di 21 sistemi sanitari che hanno prodotto disuguaglianza tra le persone, ma di un unico Servizio Sanitario Nazionale, abbiamo la necessità di ritornare ai principi fondamentali della più importante riforma sanitaria del nostro Paese, la L.833 del 1978, che si basava innanzitutto sulla presenza dei servizi socio-sanitari sul territorio, sulla prevenzione e la diagnosi annettendo un valore fondamentale all'inchiesta e all'intervento diretto sul territorio, nei luoghi di lavoro e nelle scuole, insomma la prevenzione innanzitutto!.
Una battaglia ed un impegno, il nostro, che non ci vede soli, che stiamo conducendo con Medicina Democratica, facendo parte del costituito Coordinamento per la salute e il manifesto "la sanità non è un'azienda la salute non è una merce"; con altre forze politiche della sinistra di opposizione con cui abbiamo lanciato una petizione: "Riconquistiamo il diritto alla salute" su cui già da questa estate stiamo raccogliendo le firme su Change.org e, l'occasione è buona per ricordarvi di farla circolare e farla firmare.
Abbiamo anche costituito un gruppo di lavoro operativo, di cui vi abbiamo già dato conto, con cui lavoriamo alla costruzione dei materiali e di iniziative che svilupperemo prossimamente; nel frattempo, rinnovo l'invito a segnalarci le compagne e i compagni impegnati e/o responsabili sanità del vostro territorio giacché è nostra intenzione ricostruire un lavoro nazionale sui temi della sanità e della salute.
Inviate i nominativi alla compagna Danielle Vangieri: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. , che come già scritto si è resa disponibile per un lavoro di segretariato del gruppo.
Vi alleghiamo dunque i materiali che abbiamo predisposto e vi invitiamo a visitare la pagina "Sanità" del sito del partito www.rifondazione.it (andate alla voce "partito" e cercate la pagina "sanità") dove potrete trovare le diverse versioni dei volantini, a colori, in bianco e nero, PDF o JPG.

Buon lavoro a tutte e tutti

Rosa Rinaldi
Segreteria Nazionale PRC-SE

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