Rosa Rinaldi* -

Quello che segue è il comunicato stampa per informare, in merito alle iniziative previste, in occasione del summit dei ministri della sanità europei che si terrà a Roma, a Villa Pamphili, il 5 settembre. Nelle vicinanze del summit, a partire dalle ore 17.00 si terrà un presidio di cui anche Rifondazione Comunista è fra i promotori. Il 6 settembre, alla stessa ora si potrà assistere ad un webinar internazionale con importanti relatori e relatrici che stanno affrontando, in Europa e nel mondo, le tematiche relative alla pandemia dal punto di vista sanitario e soprattutto politico. Vi invitiamo a darne la massima diffusione. Chiediamo una forte partecipazione ad iscritte/i e simpatizzanti con particolare riguardo a chi proviene da territori vicini.

Grazie per l’attenzione

*segreteria nazionale, Responsabile sanità, Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

Move Up 2021 si mobilita il 5/6 settembre in occasione del vertice dei ministri della salute. Il 5 alle 17 ci sarà un presidio a villa Pamphili, Largo 3 Giugno 1849. Il 6 dalle 17 alle 19 un webinar con la partecipazione di esponenti italiani, europei e mondiali (vedi locandina). All’iniziativa hanno aderito Agorà abitanti della terra, transform, medicina democratica, forum salute Lazio, Prc, Partito del Sud, Laboratorio Sud. Ai cittadini e alle cittadine ribadiamo la necessità di sospendere i brevetti immediatamente e senza limiti, di garantire subito la disponibilità dei vaccini per tutti, di costruire/ricostruire servizi sanitari pubblici, cosa che i ministri della salute, specie "occidentali", non hanno voluto fare.

moveup31

di Rosa Rinaldi* -

Al Parlamento europeo, in queste ore, si sta affrontando la questione dei brevetti sui vaccini nonché la produzione degli stessi vaccini che, per dichiarazione esplicita dei gruppi, anche di quelli liberisti, è molto sottodimensionata rispetto alla capacità produttiva. Si parla, infatti, del 40% di produzione, questo ci da l’idea di quanto spazio produttivo si potrebbe recuperare e di come la distribuzione dei vaccini possa avvenire verso tutti i paesi, compresi quelli più poveri.
Il gruppo The Left è l’unico che pone la questione della sospensione dei brevetti sui vaccini e che propone di appoggiare la richiesta di India e Sudafrica.
Abbiamo già accolto con una partecipatissima manifestazione a Roma Ursula Von Der Leyen, continueremo la nostra battaglia anche in occasione dei prossimi incontri perché i vaccini siano garantiti a tutti e tutte.
*Responsabile Sanità, PRC-S.E.

(ANSA) – BRUXELLES, 08 GIU – “Oggi usiamo solo il 40% della capacità produttiva globale per produrre vaccini, con la sospensione dei brevetti potremmo raddoppiarla”. Sono alcuni degli argomenti, riassunti dall’eurodeputato Dimitrios Papadimoulis della Gue/Sinistra, che fa parte di quelle forze dell’Europarlamento che domani sosterranno un emendamento della risoluzione su pandemia e commercio internazionale che chiede all’Ue di aprire alla sospensione dei brevetti sui vaccini anti-covid per aiutare i paesi poveri.
Venerdì la Commissione europea ha presentato al comitato sulla proprietà intellettuale del Wto la sua proposta, che invece insiste sull’applicazione delle regole esistenti e sulla necessità di fermare le restrizioni all’export. “Contrapporre sospensione dei brevetti e le restrizioni all’export come fossero alternative – replica Papadimoulis – è fare cattiva politica, le due cose vanno insieme”.

Sugli emendamenti per la sospensione dei brevetti l’Eurocamera è divisa. La proposta della Sinistra raccoglie consensi tra i Verdi, gli M5S ed esponenti degli S&D. Contrari Renew e Ppe. (ANSA).

Intanto continua la campagna “No profit on pandemic” ecco cosa possiamo fare nei prossimi giorni:
Se avete ogni giorno altri 10 minuti da dedicare… Andate su Twitter, e cercate i tweet relativi alle nostre richieste (per esempio, cerca gli hashtag #TRIPSWaiver, #PeoplesVaccine, #NoCovidMonopolies) e rispondete con un tweet di riferimento alla nostra campagna. “Già 200.000 europei hanno firmato questa proposta legislativa alla Commissione Europea per eliminare i brevetti e condividere le tecnologie Covid-19. Firmerai anche tu? Dobbiamo arrivare a 1 milione! www.noprofitonpandemic.e
https://ourworldindata.org/covid-deaths

Qualunque siano gli impegni e le promesse del G7, stanno ancora lasciando che siano le corporazioni farmaceutiche a decidere chi vive e chi muore.
Mentre alcuni membri del G7 sostengono di aver fatto la loro parte impegnando dosi o finanziamenti a COVAX, l’iniziativa, che è stata creata per aiutare i paesi in via di sviluppo ad accedere ai vaccini COVID, sta fallendo in modo massiccio.
COVAX ha consegnato meno di un terzo delle dosi promesse entro la fine di maggio e l’Alleanza ha avvertito che al ritmo attuale, è probabile che raggiunga solo il 10% delle persone nel migliore dei casi nei paesi in via di sviluppo entro la fine dell’anno.
Anna Marriott, responsabile delle politiche sanitarie di Oxfam, ha detto: “È osceno che il Regno Unito, Germania e altri paesi ricchi, che sono in grado di vaccinare la propria gente, stiano impedendo ai paesi poveri di produrre le dosi necessarie per salvare delle vite.
“Il fatto triste è che i paesi in via di sviluppo non possono dipendere dalla COVAX o dalla buona volontà dell’industria farmaceutica per salvare la vita della loro gente. I leader del G7 devono cogliere questo momento per stare dalla parte giusta della storia mettendo il loro pieno sostegno alla rinuncia al brevetto del vaccino sostenuta da più di 100 paesi.
Il G7 può ottenere i vaccini di cui ha bisogno, ma gran parte del mondo non lo è e la gente sta pagando la protezione dei brevetti con le loro vite”.
Delle nazioni del G7, solo gli Stati Uniti appoggiano la proposta all’OMC di rinunciare ai diritti di proprietà intellettuale. Il Regno Unito e la Germania si oppongono, mentre Canada, Francia, Giappone e Italia sono seduti sulla barricata.
Questo nonostante il fatto che l’opinione pubblica sia fortemente a favore dell’idea, con sondaggi che mostrano che una media del 70% delle persone nelle nazioni del G7 crede che i governi dovrebbero assicurare che le aziende farmaceutiche condividano le loro formule e tecnologie, in modo che i produttori qualificati nel mondo possano contribuire ad aumentare l’offerta.

Il dottor Mohga Kamal-Yanni, consulente senior di politica sanitaria per The People VaccineAlliance, ha detto: “Il G7 deve agire ora per costringere le aziende a condividere la tecnologia e il know-how dei vaccini con produttori qualificati nei paesi in via di sviluppo per massimizzare la fornitura. “La settimana scorsa l’OMS ha rilanciato il suo COVID-19 Technology Access Pool per facilitare la condivisione della tecnologia, del know-how e della proprietà intellettuale dei vaccini. Il G7 deve mostrare un forte sostegno politico per il pool se vuole seriamente porre fine all’epidemia.
Devono anche annunciare finanziamenti per sostenere il trasferimento di tecnologia e la produzione nei paesi in via di sviluppo. Ogni giorno di ritardo è un giorno in cui si potrebbero salvare delle vite”.
Note approfondite:

Dall’ultima volta che i leader del G7 si sono incontrati per un summit virtuale il 19 febbraio, 1.094.213 persone sono morte a causa della COVID, l’equivalente di 8 persone al minuto, secondo i dati di Our World in Data https://ourworldindata.org/covid-deaths Fornitura e consegna del vaccino da Airfinity, Our World in Data, UNICEF e Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie.
Le proiezioni di quanto tempo potrebbero richiedere le vaccinazioni sono basate sul tasso medio di vaccinazioni dal 1° maggio al 25 maggio 2022. I calcoli sono stati fatti il 26 maggio 2021. Tra di loro, le nazioni del G7 stanno vaccinando al ritmo di 4.630.533 persone al giorno.
A questo ritmo ci vorrebbero 227 giorni per vaccinare completamente tutta la loro popolazione, fino all’8 gennaio 2022, supponendo che tutti ricevano due dosi.
I paesi a basso reddito stanno vaccinando ad un tasso di 62.772 persone al giorno.
Con questo ritmo ci vorranno 57 anni per vaccinare tutta la loro popolazione, fino al 7 ottobre 2078, supponendo che tutti ricevano due dosi.
Secondo i nuovi calcoli fatti dalla People’s Vaccine Alliance usando Our World In Data del 25 maggio, sono stati somministrati 1.774.959.169 vaccini a livello globale. Le persone che vivono nei paesi del G7 hanno ricevuto 497.150.151 di questi vaccini (28%), la loro popolazione combinata è 774.917.290.

Le persone che vivono nei paesi a basso reddito hanno ricevuto 5.481.470 vaccini (0,31%), la loro popolazione complessiva è 660.310.395.
Per il mese di maggio sono state date 497.15m dosi nei paesi del G7, divise tra774m persone = 0.6423 dosi per persona, 5.48mdosi sono state date nei paesi a basso reddito divise tra 660m persone = 0.0083 dosi per persona, 0.6423 diviso 0.0083 = 77.4 – quindi, il mese scorso le persone nei paesi del G7 avevano 77x più probabilità di ricevere un vaccino rispetto a quelle nei paesi poveri. La statistica che il COVAX raggiungerà solo il 10% delle persone nei paesi in via di sviluppo quest’anno non include l’India.
Maggiori informazioni sul sondaggio d’opinione del G7 da parte della People’s Vaccine Alliance
disponibili qui: https://www.amnesty.org/en/latest/news/2021/05/an-average-of-7-in-10-across-g7-countries-think-their-governments-should-force-big-pharma-to-share-vaccine-know-how/

#TRIPSwaiver #NoProfitOnPandemic

È stato approvato ieri un emendamento dal parlamento europeo presentato dal nostro gruppo La Sinistra (Gue) per l'appoggio alla richiesta di India e Sud Africa di sospensione dei brevetti sui vaccini. L'emendamento approvato è inequivocabile:

"invita pertanto l'UE a sostenere l'iniziativa presentata da India e Sud Africa in seno all'Organizzazione mondiale del commercio, con la quale si richiede una sospensione temporanea dei diritti di proprietà intellettuale relativi ai vaccini, alle attrezzature e alle terapie per far fronte alla COVID-19 ed esorta le società farmaceutiche a condividere le proprie conoscenze e i propri dati attraverso il pool di accesso alle tecnologie (C-TAP) relative alla COVID-19
dell'Organizzazione mondiale della sanità".

È una prima crepa rispetto alla posizione disumana tenuta dalla Commissione Europea che finora all'Organizzazione Mondiale del Commercio si è schierata a protezione delle multinazionali farmaceutiche.

Si tratta di una grande vittoria dopo mesi di campagna che abbiamo portato avanti come sinistra radicale insieme a scienziati, medici, associazioni, sindacati. Va ringraziato il nostro gruppo parlamentare La Sinistra, in particolare Miguel Urban, Manon Aubry e Marc Botenga, per questo risultato. Il parlamento ha votato ma non è scontato che la Commissione Europea segua l'invito del parlamento.

Domani 21 maggio e sabato 22 manifesteremo a Roma per il diritto alle cure e ai vaccini in concomitanza del G20 a cui parteciperà Ursula von der Leyen.
Il concentramento è previsto a Roma venerdì 21 ore 15 via San Pancrazio angolo via del Vascello e sabato 22 in Piazza della Repubblica.

Proseguiamo la raccolta sull'Ice "nessun profitto sulla pandemia" con l'obiettivo di 1 milione di firme.
La sconfitta del virus sarà possibile solo se l'intera umanità sarà vaccinata.

Va denunciato che contro l'emendamento e in difesa dei profitti delle multinazionali hanno votato a Fratelli d'Italia, Lega, Forza Italia e Italia Viva.

Maurizio Acerbo, Segretario nazionale
Rosa Rinaldi, responsabile sanità, Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea

manifestazione n

Rosa Rinaldi*
Franco Cilenti**

La recente esternazione del Dott. Abrignani, immunologo e membro del CTS del governo Draghi, riportata su la Repubblica online è di grande importanza. Abrignani, infatti, non solo afferma la possibilità di usare test salivari nelle scuole (fino a 10 milioni a settimana), all’ingresso di teatri, cinema e ristoranti (somministrati evidentemente da personale non sanitario), ma ne attesta anche l’economicità e l’alta efficacia (95 per cento). Non resta che salutare con soddisfazione questa buona notizia. Anche se non è possibile resistere alla tentazione di chiedersi perché sia uscita fuori così tardivamente, dopo mesi di utilizzo di tamponi rapidi (antigenici) e meno rapidi (molecolari) che hanno comportato un esborso di danaro pubblico e privato di incalcolabile entità, senza per altro risolvere il problema decisivo della diagnosi precoce e del tracciamento delle infezioni da Covid 19. Questa domanda è stata girata da Rifondazione Comunista direttamente al Ministro Speranza e siamo in attesa di risposta.

Il Mensile Lavoro e Salute nel numero di gennaio 2021 (www.lavoroesalute.org) ha lanciato un progetto innovativo per il trattamento e la prevenzione delle infezioni da Covid, realizzato dal dott. Roberto Gramiccia, (già Responsabile nazionale per la Sanità dl PRC) il cui fulcro era proprio rappresentato dall’intuizione dell’utilità dell’uso sistematico di test salivari (o da praticare su muco), che avessero la possibilità di essere eseguiti, all’occorrenza, da personale non sanitario o anche sotto forma di auto-test.

Richiamiamo i punti salienti di quel progetto che, alla luce dei riconoscimento dell’utilità riconosciuta, della praticità e della economicità dei test salivari, da parte di un membro autorevole dell’attuale CTS, assume oggi una significatività e un livello di potenziale conversione operativa assai rilevanti. Quando il progetto fu reso noto, infatti, ancora non si avevano notizie certe sulla reale disponibilità dei test salivari, facendosi riferimento a esperienze preliminari maturate in Veneto, presso lo Spallanzani di Roma e a notizie tratte dalla letteratura internazionale relative alla commercializzazione negli Stati Uniti di autotest-diagnostici ritenuti validi dalle Autorità competenti di quel Paese.

1- Il progetto sottolinea l’importanza di una diagnosi precoce da ottenersi attraverso la raccolta di saliva (o muco) con dispositivi di facile utilizzo a domicilio o in comunità. Test eseguibili dai diretti interessati o da personale non sanitario.

2- L’eventuale positività andrebbe ovviamente confermata da tampone molecolare. Quest’ultimo dovrebbe essere eseguito di massima dopo l’esecuzione di test o auto-test salivare nei casi risultati positivi, per lo meno per quanto riguarda la diagnostica di massa, la qual cosa consentirebbe di limitare il numero di tamponi molecolari e di ottenere un ingentissimo risparmio di fondi. Questi ultimi dovrebbero essere reinvestiti nel potenziamento e nell’implementazione delle USCA, al momento numericamente del tutto al di sotto delle necessità imposte dalla pandemia.

3- Le USCA, in concorso e collaborazione con i medici curanti, dovrebbero eseguire a domicilio i test salivari, a cui far seguire eventualmente il tampone molecolare. In caso di positività dovrebbero farsi carico di seguire i pazienti a domicilio, prendendoli in carico per tutte le necessità diagnostiche e terapeutiche. Così facendo si renderebbe possibile una diagnosi e una terapia precoce sempre più ritenuta strategica per depotenziare la patogenicità del virus (vedi indicazioni del Prof. Remuzi, dell’Istituto Mario Negri), decongestionare gli ospedali e salvare vite. Appare più che mai evidente, infatti, quanto la tardività e l’insufficienza di un intervento territoriale adeguato influisca sul pessimo e resistente andamento della letalità da Covid nel nostro paese.

4- Il potenziamento delle Usca, così ottenuto, resterebbe un presidio preziosissimo e rappresenterebbe uno scudo permanente nei confronti di un’infezione con la quale saremo costretti comunque a convivere per anni. E rappresenterebbe un antefatto di quella rinascita della Sanità territoriale, sulla importanza della quale ormai esiste una diffusa consapevolezza dopo la tragica esperienza della pandemia.

5- La vendita a prezzo politico di test salivari da utilizzare come auto-test permetterebbe di ottenere una prima grande diga diagnostica in grado, di allertare le Usca. Queste ultime potrebbero comunque essere attivate dal medico curante, in caso di sintomatologia sospetta anche senza aver eseguito il test salivare, che sarà eseguito dalle USCA stesse. Queste ultime dovrebbero essere dotate di Ecografi portatili e dovrebbero addestrare i pazienti all’uso del saturimetro.

6- Il reperimento dei medici delle USCA potrebbe essere facilmente ottenuto ricorrendo a specializzandi, medici curanti disponibili, medici a partita IVA da sottoporre a un breve corso di addestramento.

7- È intuitiva la nozione che, in presenza di un sistema di diagnosi e cura di tale fatta, affiancato da un’accelerazione massima delle vaccinazioni, la possibilità di arginare il Covid e di predisporci alla possibilità di contenere e combattere questa come nuove pandemie sarebbe considerevolmente aumentata.

*Segreteria nazionale, responsabile sanirà
**Direttore Lavoro e Salute

Un anno di Covid ha dimostrato che i tamponi molecolari sono costosi e comportano diagnosi tardive e non hanno consentito un tracciamento adeguato.

I tamponi rapidi (antigenici) se hanno rappresentato un passo in avanti non hanno risolto il problema. Esiste uno strumento rappresentato dai test salivari, di cui si è parlato solo “sotto traccia”, dal costo molto contenuto, che consente un'auto-diagnosi precocissima e affidabile, lo afferma l'immunologo Abrignani del Comitato tecnico scientifico che collabora con il Ministero della Salute su la Repubblica!

I test salivari sono rapidi, affidabili ed economici, sia per l'autodiagnosi di massa che come test: nelle scuole, fuori dai teatri, cinema e ristoranti.

Sono di facile utilizzo e hanno un’affidabilità, addirittura del 95 per cento così come viene dichiarato da Abrignani, e costano, così si dice, pure, pochissimo.

Chiediamo, quindi, al Ministro Speranza: perchè, se le cose stanno così, fino ad oggi non ne è stato fatto un uso di massa nemmeno coinvolgendo i medici di base? Eppure queste dichiarazioni arrivano dal Comitato Tecnico Scientifico che collabora con il Ministero della Salute! Come mai non se ne sa nulla? Avremmo risparmiato milioni di euro e ci avrebbero dato diagnosi e terapie precoci. Dica il Ministro come stanno le cose, non chiediamo di rispondere a noi ma a tutte le cittadine e i cittadini.

(Abrignani: "Subito test salivari per milioni di ragazzi. E il rientro a scuola sarà in sicurezza").

Rosa Rinaldi, responsabile sanità PRC-S.E.

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