120427grassidi Claudio Grassi

Come era prevedibile il primo turno delle presidenziali francesi ha suscitato un ampio dibattito. La rielezione di Sarkozy o la vittoria di Hollande possono confermare o mettere in discussione le scelte economiche di fondo di tutta Europa. Va considerato inoltre che il loro esito può condizionare elezioni altrettanto importanti che si terranno tra meno di un anno in Germania e in Italia.
Occorre quindi aspettare l’esito del ballottaggio per fare una valutazione che prenda in esame questi scenari. Intanto però – sulla base del risultato dei vari candidati al primo turno – si possono fare alcune considerazioni.

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120427natodi Antonio Mazzeo

Dopo tredici anni di amministrazione militare del Kosovo e la spesa di ingenti risorse finanziarie, la NATO riconosce di non essere più in grado, con le forze attuali, di evitare la degenerazione del conflitto tra la maggioranza albanese e la minoranza serba. Così, alla vigilia delle prossime elezioni politiche in Serbia, il comando generale dell’Alleanza atlantica annuncia che dal primo maggio verrà rafforzato il dispositivo di uomini e mezzi che presidiano strade e villaggi del Kosovo (KFOR – Kosovo FORce).

*Segnaliamo il commento del professor Antonio Moscato, docente di Storia Contemporanea, Storia del Movimento operaio e Storia dei Paesi Afroasiatici.

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120426vidaldi Anna Maria Merlo

Parla Dominique Vidal, storico ed esperto di destre europee.
Il 18% di Marine Le Pen continua a far discutere. E' stato un voto dovuto alla crisi, un grido di dolore oppure c'è un'adesione alle tesi estremiste, al nazionalismo e alla xenofobia? Ne discutiamo con Dominique Vidal, giornalista e storico, collaboratore de Le Monde Diplomatique, che di recente, assieme a Bernard Badie, ha curato l'edizione del 2012 de L'Etat du Monde (ed. La Découverte), dove ha pubblicato un articolo sulle «Destre estreme in Europa, strategie e identità.
Il 35% del voto delle classi popolari è andato a Marine Le Pen. Come si spiega?
C'è una serie di elementi. In primo luogo, la gravità della crisi. Una parte della popolazione si sente abbandonata, si tratta in particolare della Francia rurale, quella delle villette delle periferie lontane, dei paesini dove non c'è la Posta, il Comune apre poche ore, non c'è più il caffè, dove c'è una disoccupazione massiccia, ci sono pochi soldi, le famiglie il 20 del mese hanno il portafoglio vuoto.

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partsocPrima di leggere i dati che troverete di seguito è bene fare una dovuta precisazione. Le pratiche sociali nelle quali è impegnato il nostro partito non devono essere lette come un'attività striumentale per il risultato elettorale ma per dare una mano concreta alla classe di cui ci sentiamo strumento. Ciò non vuol dire che la funzione di massa che svolgiamo attraverso le pratiche sociali, come quella dei Gruppi di Acquisto Popolare, sia da collocarsi come attività di volontariato priva di una dimensione politica. Tutt'altro, le nostre pratiche sociali nascono dentro la crisi e contro la crisi e sono inserite in un percorso legato al cambiamento di società in una prospettiva anticapitalista. Di per se le pratiche sociali sono preliminari ma non sufficienti per la costruzione di un programma di alternativa. Così come lavoriamo in basso, così dobbiamo lavorare nel livello più alto della teoria, luogo anch'esso fondamentale di lotta di classe per la costruzione dell'egemonia. 

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     Il Partito della Rifondazione Comunista aderisce alla manifestazione nazionale Salvaciclisti che si terrà sabato 28 aprile a Roma, promossa a partire dall’appello internazionale Cities for Fit Cycling.

Rosa Rinaldi, della segreteria nazionale del Prc, responsabile Ambiente di Rifondazione, dichiara:

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