Alla popolazione dei comuni dell'Emilia Romagna sommersi da acqua e fango e ai familiari delle vittime esprimiamo la solidarietà e il cordoglio del Partito della Rifondazione Comunista.
Crisi climatica, cementificazione e mancata manutenzione del territorio concorrono al sempre più frequente ripetersi di queste tragedie.
Il PNRR, e la stessa attenzione della Regione, avrebbero dovuto essere finalizzati ad obiettivi come la messa in sicurezza del territorio e non alle solite grandi opere che arricchiscono le lobby dei prenditori di stato.
Governi e Regione dovrebbero smetterla con l'incentivazione della cementificazione invece di fare il contrario.
Anche in questo campo il PD che governa l'Emilia Romagna non è stato diverso dalle regioni governate dalla destra. L’Emilia-Romagna è la terza regione più cementificata d’Italia e per incremento del consumo di suolo nel 2021 (ultimo dato disponibile). Con il 9% di suolo impermeabilizzato l'Emilia Romagna è al di sopra della già altissima media nazionale.
Bonaccini ha approvato una legge urbanistica ignobile da questo punto di vista, contestata dai migliori urbanisti italiani.
Il governo dovrebbe smetterla col negazionismo climatico, il Pd di predicare bene e razzolare male.
Il ripetersi di questi eventi segnala che abbiamo bisogno di un piano nazionale per la messa in sicurezza del territorio e per l'adattamento alla crisi climatica. Vanno cancellate le norme nazionali e regionali che incentivano l'impermeabilizzazione e va approvata una legge per lo stop al consumo di suolo. Bisogna procedere con determinazione verso la transizione ecologica.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale, Stefano Lugli, segretario regionale ER, Elena Mazzoni, responsabile ambiente
Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea