sentenzaeternitdi Rosa Rinaldi*

Il nostro applauso si unisce a quello delle centinaia di famiglie che hanno assistito alla lettura della sentenza, un applauso liberatorio che arriva dopo 65 udienze e dopo sedici anni di attesa.

Liberatorio, perché finalmente la giustizia diventa la moneta che ripaga la lotta dei lavoratori. Una giustizia magari lenta, lunga e tuttavia densa di speranza per il futuro e che ci fa dire che le migliaia di vittime dell'amianto non sono morte invano.

Si proclama giustizia per loro e per i loro famigliari insieme alla speranza che non accada mai più, e che l'amianto, ancora così presente nelle aziende e nei territori, venga bandito per sempre. Una giustizia che potrà mietere altri successi in Italia e nel mondo.

Casale Monferrato con i suoi 1800 morti ha avuto il coraggio di rifiutare 18,3 milioni di euro, una tentazione a cui è stato difficile sottrarsi.

Il barone belga Louis De Cartier De Marchienne (Marchienne....una strana assonanza!) e il magnate svizzero Stephan Schmidheiny sono stati riconosciuti colpevoli per disastro ambientale doloso permanente e per omissione dolosa di misure di sicurezza soltanto per i reati negli stabilimenti di casale Monferrato e Cavagnolo e condannati a 16 anni, mentre i reati compiuti a Bagnoli e nello stabilimento di Rubiera (Emilia Romagna) sono prescritti.

E' stato un processo storico, lo dicono anche i numeri: 2200 morti e oltre 800 ammalati, 6.392 parti civili e 65 udienze fra il 2009 e il 2011 (tempi stretti grazie alla perseveranza e alla volontà del presidente della Corte Giuseppe Casalbore).

Ed è stata soprattutto una sentenza storica che farà "letteratura giuridica" e che quindi potrà essere presa ad esempio e andare in soccorso di altri Paesi, dove da anni comitati di cittadini attendono che la magistratura indaghi e faccia giustizia, come è dimostrato dall'interesse che ha portato a Torino 160 delegazioni da tutta Italia e da Francia, Brasile, Usa, Svizzera, Gran Bretagna, Olanda e Belgio.

*Resp. naz. Ambiente, territorio, beni comuni

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