Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista ha dichiarato:

«È sempre più evidente che le politiche messe in campo dai governanti europei stanno distruggendo l’Europa. Se continuano a non fare nulla contro la speculazione, accanendosi con politiche recessive e di tagli, è chiaro come l’euro sia destinato a saltare e l’Europa a frantumarsi. Solo un rovesciamento delle politiche economiche può salvare l’Europa e permettere l’uscita dalla crisi: per questo chiediamo che – come si è fatto in Irlanda -  anche in Italia si faccia il referendum sul Fiscal Compact, che sarebbe un passo decisivo verso il baratro. Il popolo italiano respingerebbe questo accordo perché si è stufato delle politiche del governo Monti che producono solo disoccupati e sofferenze sociali».

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, dichiara:

«La Lega nuovamente a Ponteranica (Bg) tenta di cambiare il nome della biblioteca comunale intitolata a Peppino Impastato: è una vergogna. I leghisti farebbero bene ad occuparsi d’altro – magari dei problemi di trasparenza e democrazia del loro partito? - e finirla con questi sterili tentativi di cancellare la memoria di un grande militante comunista e pacifista ucciso dalla mafia. Per questo come Prc saremo martedì 5 giugno alle 9 al presidio-manifestazione organizzato dalla rete di associazioni, partiti, sindacati – guidata dalla Casa Memoria Peppino Impastato di Cinisi e dal Centro Siciliano Peppino Impastato di Palermo - che partirà dall’ulivo dedicato a Peppino e proseguirà con un corteo fino alla biblioteca: chiediamo a tutte e a tutti di mobilitarsi, aderendo anche al mail bombing promosso per protestare contro l’iniziativa del sindaco di Ponteranica, per dare alle provocazioni leghiste una risposta pacifica, decisa e partecipata. La memoria non si cancella: la mafia è una montagna di merda e noi continuiamo e continueremo a dirlo».

Per informazioni e per firmare l’appello indirizzato al sindaco: http://www.alternainsieme.net/

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, ha dichiarato:

«L’esorbitante numero di disoccupati, il più alto dal 2000, con il 35% dei giovani senza lavoro, segnala un vero e proprio disastro la cui responsabilità ricade in larga parte sulle politiche del governo Berlusconi prima e dal governo Monti, oggi. Le politiche inique e recessive aumentano la disoccupazione a dismisura: la “cura” Monti sta ammazzando il paese. Noi proponiamo un rovesciamento delle politiche economiche con due obiettivi: creazione di un milione di posti di lavoro pubblici nei settori del riassetto idrogeologico del territorio e delle energie alternative finanziate con una tassa sui grandi patrimoni e la riduzione delle spese militari. Cambiare si può!»

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, ha dichiarato:

«La presa di posizione di Monti affinché la BCE non cambi il suo mandato è la conferma non solo che Monti è il cameriere della Merkel ma anche che agisce per conto degli speculatori contro il popolo italiano. È infatti del tutto evidente – e lo vediamo in questi giorni - che se non si cambia il mandato alla BCE gli speculatori continueranno a succhiare sangue al popolo italiano lucrando tassi di interesse da usura. Se a questo aggiungiamo che ieri Barroso ha proposto che il “Fondo Salva stati” finanzi direttamente le banche abbiamo una sola conclusione: il governo italiano e i dirigenti europei agiscono per conto delle banche e degli speculatori contro i popoli europei: vanno cacciati al più presto, prima che demoliscano completamente ogni conquista sociale e l’economia italiana».

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, ha dichiarato:

«La manomissione dell’articolo 18 decisa oggi dal Senato ci dice una cosa sola: questo è un governo servo dei banchieri e di Confindustria. Vergognoso il comportamento del PD che 10 anni fa era con noi in piazza e oggi vota a favore della sua manomissione. Dove non era arrivato il governo Berlusconi è arrivato il governo Monti con i voti decisivi del PD: vergogna, vergogna vergogna! Dopo questo voto, Vendola e Di Pietro continueranno ad inseguire Bersani con il cappello in mano o si decideranno a dare una mano a costruire la sinistra? Nell’aderire alle giornate di mobilitazione promosse dalla Fiom per il 13 e 14 giugno, riproponiamo la necessità di unire le forze della sinistra come hanno in Francia con il Front de Gauche, in Spagna con Izquierda Unida o in Grecia con SYRIZA».

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