Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, ha dichiarato:

"Questa settimana è decisiva per fermare i provvedimenti del governo sul lavoro e la demolizione dell'articolo 18. Per questo noi continueremo con presidi e volantinaggi ma il problema vero è arrivare allo sciopero generale. L'Italia è l'unico paese europeo in cui il sindacato non guida le lotte contro le politiche neoliberiste del governo. Cosa aspetta la Cgil a dichiarare lo sciopero generale? Bisogna muoversi prima che sia troppo tardi."

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, ha dichiarato:

«A Vendola e Di Pietro dico: uniamoci per fermare il governo Monti. Organizziamo rapidamente una manifestazione unitaria per bloccare la manomissione dell'articolo 18 e il Fiscal Compact. Così come dico: uniamo subito la sinistra per costruire con i movimenti la piattaforma dell'alternativa. Tsipras in Grecia come Mélenchon in Francia hanno indicato la strada: uscire dalle politiche neoliberiste che hanno portato alla crisi. Occorre costruire un polo di sinistra che sappia parlare il linguaggio dell'alternativa: se non ora quando?».

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, ha dichiarato:

«La polemica tra Passera e Mussari è vergognosa: mentre loro fanno finta di litigare senza fare nulla di buono, le imprese muoiono e la disoccupazione cresce. In realtà Passera e Mussari sono come il gatto e la volpe, rappresentano entrambi gli interessi del capitale finanziario e non vogliono in nessun modo mettere in discussione lo strapotere delle banche e degli speculatori. Per garantire il credito alle imprese esiste una strada sola: trasformare la cassa Depositi e Prestiti in una Banca pubblica, che si possa finanziare dalla BCE all'1%, utilizzando quel denaro per finanziare le imprese e comprare titoli di stato senza speculare».

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, ha dichiarato:

«La proposta di Alfano e Berlusconi è inaccettabile per il suo carattere presidenzialista, ma questa è pura propaganda. Il punto vero della proposta è la legge elettorale con il  doppio turno sui collegi. In questo modo in parlamento entrerebbero solo i maggiori e così la casta del governo Monti, in caduta libera nei sondaggi, potrebbe difendere la poltrona anche senza il consenso popolare. Di fronte al fallimento politico del bipolarismo e della Seconda Repubblica, di fronte al fallimento delle politiche neoliberiste, Berlusconi vuole il bipolarismo coatto tra coloro che prendono ordini dalla Banca Centrale Europea. Noi pensiamo al contrario che occorra dare una risposta alla grande voglia di partecipazione e cambiamento che emerge dalla società, dando vita ad una legge proporzionale con le preferenze, in modo che i cittadini decidono chi li rappresenta in parlamento».

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, ha dichiarato:

«Le proposte avanzate da Squinzi stamattina ci dicono che per questa Confindustria bulimica l’appetito vien mangiando. Si muovono nella stessa direzione di quanto sta facendo Monti ma chiedono di fare di più: Monti manomette l’articolo 18 e i padroni vogliono precarizzare di più. Monti dà soldi alle imprese e i padroni ne vogliono di più. Monti taglia la spesa sociale e i padroni vogliono che la tagli di più. Con le politiche di Monti l’Italia è in recessione e la crisi sta degenerando, con le ricette di Squinzi la recessione si aggraverebbe. Con Monti stiamo finendo in Grecia a passo di marcia, con le ricette di Confindustria ci finiremo di corsa! Questi signori vogliono solo arricchirsi a spese dello stato, mentre la crisi dipende dal fatto che le famiglie non hanno più soldi da spendere».

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