
di Giampiero Gramaglia
La sinistra europea, che la crisi economica ha ridotto ai minimi termini – governa in una manciata di Paesi appena, nell'Ue – spera dalla Francia per un segnale di riscossa. Ma, intanto, nel cuore dell'Unione, la destra xenofoba ed euro-scettica ha il potere di fare cadere un governo non sui temi dell'immigrazione, ma su quelli del rigore: dopo il 'dagli all'Islam', è l'ora del 'dagli all'euro'. Recessione e austerity fanno un'altra vittima, si confermano un moloch mangia governi.


Mille intellettuali francesi, «insegnanti, ricercatori, artisti» hanno sottoscritto un appello per il candidato del Front de Gauche Jean-Luc Mélenchon, pubblicato dal quotidiano «L'Humanité». «Veniamo da orizzonti politici differenti. Ma la nostra esperienza professionale e sociale quotidiana ci fa misurare gli innumerevoli segni di degrado di cui i primi responsabili sono il presidente della Repubblica, il suo governo e i gruppi sociali di cui costituiscono il braccio armato», recita il testo, firmato tra gli altri da Ignacio Ramonet (ex direttore di «Le Monde diplomatique»), dall'artista Ernest Pignon-Ernest, dal cineasta Jean-Louis Comolli.

di Angelo Baracca





