di Pietro Greco
Le parole di Wen Jaobao, lo scorso 5 marzo, hanno colto tutti di sorpresa. Anche a Pechino. Intervenendo all'annuale Congresso del Popolo, il Primo Ministro...
di Pietro Greco
Le parole di Wen Jaobao, lo scorso 5 marzo, hanno colto tutti di sorpresa. Anche a Pechino. Intervenendo all'annuale Congresso del Popolo, il Primo Ministro...
di Fabio Amato
L'ennesima strage di civili compiuta da uno o piú soldati americani in Afghanistan sta svelando ancor di piú , anche a chi rimane disattento o silente di fronte alla continuazione dell'occupazione dell'Afghanistan, l'assurdità e la disumanità della guerra. Chi si ostina, in barba al buon senso e alla verità a voler chiamare missione di pace quella che continua ad essere una guerra, é servito. La barbarie compiuta nei villaggi contro civili inermi, non é solo l'opera di un pazzo.
di Federica Pitoni
Mentre scriviamo continuano i raid israeliani nella Striscia di Gaza, iniziati nella giornata del 9 marzo. Ma più che di raid, sarebbe opportuno parlare di una strage di stato, iniziata con un omicidio premeditato.
Roberto Musacchio
Con il Trattato fiscale firmato ieri si compie un altro passo avanti, decisivo, sulla strada di una Europa postdemocratica. Non si tratta di abusare delle parole ma di leggere i fatti. Non siamo in presenza di una semplice continuita' con il metodo intergovernativo e funzionalistico che da Monnet in poi ha caratterizzato la costruzione europea.
Rassegna.it
Quasi un punto e mezzo di deficit in più rispetto a quanto concordato dal suo predecessore, Josè Luis Zapatero. Sorprendendo un po' tutti gli osservatori, il premier spagnolo Mariano Rajoy ha sfidato oggi la Commissione Ue e le ferree direttive di Berlino annunciando per il 2012 un deficit al 5,8% del Pil, anziché al 4,4%.
Una decisione presa tra l'altro senza parlarne con i colleghi europei, perché, ha spiegato Rajoy, si tratta una “decisione sovrana della Spagna”. Stupita la stampa spagnola, che si aspettava un 'allungo' del deficit 2012 ma solo di 'qualche decimo', e rilevava oggi che al summit di Bruxelles nessuno aveva dato segnali di apertura davanti alla situazione critica che Rajoy ha ereditato da Zapatero: un deficit 2011 all'8,5%, invece del 6% garantito dal governo socialista, una disoccupazione al 22,85% (in probabile aumento), previsioni di crescita negativa al -1,7% nel 2012, invece del +2%.