venezueladi Marco Consolo
Da domenica scorsa, la mappa politica venezuelana si è colorata ancor più di rosso. Ancora una volta chiamata alle urne, la maggioranza dei venezuelani ha scelto di appoggiare i candidati del processo bolivariano.  
Domenica infatti si è votato per le elezioni regionali dei 23 governatori degli Stati e per i  parlamenti regionali.  E ben 20 dei 23 Stati che formano la Repubblica Bolivariana del Venezuela sono stati vinti dai candidati del Gran Polo Patriottico - l’alleanza che sostiene il governo di Chávez -, che rimarranno in carica per i prossimi 4 anni.  L’alleanza non solo consolida la vittoria negli Stati dove governava, ma riesce anche a strappare  all’opposizione Stati chiave come Zulia e Táchira, oltre allo Stato industriale di Carabobo (con una importante presenza di miniere statali e contraddistinto da conflitti operai dell’industria siderurgica), Monagas e Nueva Esparta (Isola Margarita) in mano all’opposizione da anni.

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egittoscontridi Fabio Marcelli
Ebbi modo di incontrare al Cairo, a settembre, all’epoca consigliere del presidente Morsi, Samir Morcos, intellettuale copto, laico e di sinistra. La sua era una posizione di tutto rispetto, tanto è vero che veniva considerato alla stregua di vicepresidente dell’Egitto. La sua funzione era quella di garantire l’unità nazionale, contribuendo alla creazione, dopo decenni di dittatura, di un senso comune, di un’identità condivisa di tutti gli Egiziani.

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argentinadi Giorgio Ceriani
Il 7 dicembre, in Argentina, entra in vigore finalmente la legge che regola la proprietà dei mezzi di comunicazione di massa e l’assegnazione delle frequenze. Sono ormai passati tre anni dalla sua approvazione, ma i ricorsi presentati da importanti quotidiani nazionali erano finora riusciti a rinviare l'entrata in vigore della legge. La nuova normativa assesta un duro colpo al potere dei monopoli dell'informazione, della diffusione culturale e del mercato pubblicitario. Essa andrà a sostituire la legge approvata durante l'ultima dittatura militare (1976-1982).

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121204cecada Marx XXI
Per la prima volta, dal 1989, un comunista è stato eletto governatore di una regione della Repubblica Ceca.
Oldrich Bubenícek, candidato del Partito Comunista di Boemia e Moravia (KSCM) alle elezioni regionali di ottobre (link), il 20 novembre scorso è stato eletto governatore della regione di Usti Nad Labem, nella parte nord occidentale del paese,
I comunisti, con il 22% circa dei voti e 20 seggi nel parlamento regionale, hanno concluso un “accordo di governo” con i socialdemocratici del CSSD, il secondo partito che aveva conquistato 13 seggi. 39 dei 52 membri dell'assemblea regionale hanno così votato per Bubenícek.

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121127palestinadi Franco Frediani
Avevamo ragione nel sottolineare l'importanza della decisione presa dall'Assemblea dell'ONU di legittimare la Palestina come stato osservatore della stessa Organizzazione. Il suo significato era ben chiaro anche per lo stesso stato israeliano, che da tempo aveva annunciato il suo secco e inoppugnabile NO. Le certezze di Israele stanno vacillando, e lo dimostra ciò che è emerso dalla riunione del suo governo che ieri (2 dicembre,ndr) si è riunito a Gerusalemme.

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