Fca auto afpEzio Locatelli, segretario provinciale di Torino e Enrico Flamini, responsabile nazionale lavoro, ambedue della segreteria nazionale Prc-Se hanno rilasciato la seguente dichiarazione sul recente accordo Governo- FCA:

“Siamo ai soliti proclami privi di qualsiasi riscontro. Sergio Chiamparino, presidente della Regione Piemonte e Claudio Calenda, Ministro per lo Sviluppo, sbandierano l’accordo intervenuto in sede governativa in base al quale FCA (ex Fiat) si impegna a spendere 300 milioni circa in ricerca e innovazione a beneficio di Mirafiori e del centro di ricerca di Orbassano (Torino) nonché dei siti di Pomigliano d’Arco (Napoli) e Trento.

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di Ezio Locatelli * -

Quanto di positivo abbiamo fatto con l’ultimo congresso nazionale del partito va messo a frutto puntando, tra le altre cose, a un incremento degli iscritti per il 2017 a Rifondazione Comunista. L’obiettivo è a portata di mano tenuto conto che in occasione dei congressi di Circolo il 66% delle compagne e dei compagni iscritti nel 2016 ha scelto di rinnovare l’iscrizione per l’anno in corso. Una partenza per così dire “bruciante”. Se così è stato nel primo periodo dell’anno allora vuol dire che è possibile lavorare da subito e nei mesi a venire per un allargamento dei punti di contatto e delle adesioni. Già ora non sono poche le realtà territoriali che registrano un aumento d’interesse intorno al partito.
Non sottovalutiamo quello che è sempre di più un dato di fatto. Esaurita qualsiasi spinta propulsiva il liberismo odierno si regge sull’idea di una “mancanza di alternative”. Un’idea frammista a insofferenza per le tante promesse tradite, per una crisi fondata sempre più su disuguaglianze, disoccupazione, povertà. La vittoria del "N0" al referendum del 4 dicembre scorso ci dice di una crisi di rigetto che sta covando nel profondo della società, specie in quella parte più colpita dalle politiche di austerità e dalla spoliazione di diritti. Ebbene, là dove si è impegnati a ricreare legami, resistenza, a mettere in campo una risposta politica viene anche meno, in una certa qual misura, il senso d’impotenza, di sottomissione, si aprono spiragli di cultura critica.
Niente di particolarmente vistoso ma segnali che vanno colti, che cominciano a esserci in controtendenza ai processi di crisi della politica. Compagne e compagni di diversa provenienza che vedono in Rifondazione Comunista un appiglio, una delle poche forze organizzate a livello di territorio e, al contempo, una forza unitaria a livello di movimento e di sinistra antiliberista. Insisto su quest’ultimo punto: la necessità che abbiamo come Rifondazione e sinistra tutta di un salto di dimensione, di un’uscita dall’insignificanza politica cui ci vogliono costringere. La lotta per il cambiamento richiede la ricostruzione di grandi forze. Ecco perché l’impegno al rilancio di Rifondazione Comunista non può che andare di pari passo all’impegno per la ricomposizione delle forze antiliberiste e di sinistra alternativa. Non due piani di impegno separati ma complementari, necessari l’uno all’altro. Prestiamo attenzione alle potenzialità positive che rendono possibile, oltre che necessario, svolgere questo lavoro di ricostruzione politica.

* segreteria nazionale, responsabile organizzativo Prc-Se

tesseramento2017 400Car@ compagn@,

la presente per sollecitare la prosecuzione della campagna di tesseramento 2017. Già in occasione dei primi mesi dell’anno, in concomitanza del Congresso tenuto dal partito, il 66% dei compagne e delle compagne ha scelto di rinnovare l’iscrizione per l’anno in corso. Decisamente una buona partenza a cui deve fare seguito l’impegno per ogni segretari@ di Federazione e di Circolo a completare e possibilmente superare il numero delle iscritte e degli iscritti dell’anno precedente. Un obiettivo a portata di mano visto una serie di segnali positivi, di crescita di attenzione riscontrati in tutta una serie di realtà nei confronti di Rifondazione Comunista.

Nel raccomandare ai regionali il ritiro delle tessere inoltrando la richiesta a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. e il relativo pagamento al nazionale (5 euro per adulti e 2,50 per giovani comunisti) chiediamo ai provinciali (chiedendo le tessere ai rispettivi regionali) di garantire una puntuale distribuzione delle stesse ai Circoli territoriali, di curare la predisposizione di momenti o iniziative specifiche dedicate la tesseramento (alleghiamo la locandina da riprodurre e affiggere nelle sedi, feste, bacheche), di utilizzare a tal proposito le feste di partito, di prendere contatto con tutti i compagni e le compagne iscritti/e 2016 che non hanno ancora rinnovato l’iscrizione. Vogliamo sottolinearlo: l’iscrizione a Rifondazione Comunista, oltre ad essere un atto di adesione a un progetto politico, è anche una importantissima, indispensabile fonte di autofinanziamento per il Partito.

Il costo della tessera per ogni iscritto è di 20 euro per studenti, cassaintegrati, disoccupati, pensionati al minimo, di 20 euro per i giovani comunisti, di 40 euro per lavoratori e lavoratrici o compagne e compagni che hanno un reddito. Dunque, prestiamo la massima cura per il buon esito della campagna 2017.

Chiediamo, altresì, di compilare con la necessaria attenzione i moduli allegati al tesseramento e di predisporre un indirizzario mail di tutti/e gli/le iscritti/e da trasmettere alla mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Cogliamo l’occasione per chiedervi di far pervenire (per chi non l’avesse ancora fatto) all’organizzazione nazionale (in specifico al compagno Luca Fontana: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. ) i dati definitivi e i cedolini del 2016.

A disposizione per eventuali chiarimenti o problemi, porgiamo i nostri più fraterni saluti.

Ezio Locatelli, responsabile organizzazione nazionale
Luca Fontana, responsabile tesseramento nazionale

di Ezio Locatelli* -

Raccogliamo le nostre forze e mettiamoci in movimento. Facciamolo con rinnovata fiducia. L’aver fatto un buon congresso non era per niente scontato dopo anni di resistenza vissuta affrontando difficoltà a non finire, le difficoltà derivanti da un quadro di sconfitta sociale, di estromissione dalle istituzioni. Dopo aver percorso il tratto più difficile della nostra storia diversi segnali – la vittoria referendaria in difesa della Costituzione, le manifestazioni promosse dalle donne in tutte le maggiori città del mondo e qui in Italia, l’affermazione delle sinistre antiliberiste in diversi Paesi d’Europa – dicono che siamo giunti a un punto da cui si può ripartire, superando una fase di rassegnazione. C’è un fatto di novità. La fine del “credo” in un sistema che ha disatteso le tante promesse di prosperità, democrazia, pace apre a un momento di possibilità. O più precisamente, per usare le parole di Samir Amin, un “momento in cui tutto è possibile, il meglio e il peggio. I giochi sono aperti. Le lotte politiche e sociali, con i loro successi e insuccessi, determineranno quello che sarà il futuro prossimo”.

E’ proprio in ragione di ciò che vanno rifiutati tutti i discorsi che cercano di convincerci della nostra impotenza, i discorsi intrisi di negatività, che parlano solo di crisi ma non della possibilità di liberarsene, discorsi che sono in ritardo rispetto a una realtà in ebollizione, discorsi che non individuano e agiscono i nuovi conflitti, le nuove possibilità di rompere il cerchio, di costruire il cambiamento. Sta a noi vedere e interpretare questa nuova fase, lavorare per una opposizione sociale che rovesci la crisi su chi l’ha prodotta, avendo chiaro che la strategia del meno peggio non regge più. Una strategia siffatta finisce per diventare elemento di logoramento e di continua perdita di attendibilità. E ancora, sta a noi lavorare a un processo di ricostruzione che insieme al rafforzamento di Rifondazione Comunista assuma il tema della costruzione di una sinistra della trasformazione sociale, di una sinistra che deve riguadagnare la forza di trasformare la contestazione all’esistente in un progetto di cambiamento.

Perché questo avvenga occorre lavorare, in ogni realtà e luogo in cui siamo presenti, a un forte dispiegamento organizzativo. L’obiettivo è ricostruire, in forme aggiornate, una cultura della partecipazione e della militanza politica come cultura di liberazione collettiva. Come diceva Marx “la storia non fa niente”. Quello che conta sono gli uomini e le donne che agiscono nelle condizioni date per crearsi un avvenire con la propria azione concreta. Sta a noi consentire che un nuovo senso del possibile e del cambiamento si faccia strada.

*segreteria nazionale, responsabile organizzazione Prc-Se

Condividiamo appieno l’appello che è alla base della convocazione della manifestazione popolare NoTav in Valle Susa del 6 maggio. Rifondazione Comunista parteciperà con convinzione a questa manifestazione – il ritrovo è alle ore 13 a Bussoleno – indetta per denunciare una contraddizione che sta diventando sempre più stridente, intollerabile. La contraddizione tra scelte finalizzate alla realizzazione di grande opere inutili e affaristiche fonte di spreco di denaro pubblico e politiche restrittive che mancano della messa in sicurezza dei territori, di interventi di ricostruzione nelle aree terremotate, per il diritto alla salute, alla casa, al reddito, al lavoro. I soldi ci sono e in abbondanza ma solo per imprese, banche, opere affaristiche e speculative come il Tav in Valle di Susa. Bisogna sollevarsi contro questo utilizzo distorto di denaro pubblico che non ha più in considerazione il bene pubblico ma solo profitti e interessi privati. Ogni euro speso per il Tav in Valle Susa o in altre grandi opere inutili è un euro rubato alla realizzazione di qualcosa di utile. Per questo è importante esserci alla manifestazione di sabato come sempre a fianco della resistenza del popolo No Tav.

Fabio Panero e Ezio Locatelli, rispettivamente segretario
regionale Piemonte e provinciale Torino Prc-Se

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