Care compagne e cari compagni,
questa è la prima riunione del Dipartimento Ambiente-Territorio-Beni Comuni dopo il congresso di Napoli. La prima riunione dopo la stagione dei referendum, che ha prodotto una trasformazione nella cultura collettiva sul privatismo e sulla demercificazione di beni come l’acqua e che ha rimesso a tema la questione della democrazia partecipata, ed oggi , nonostante la vittoria dei referendum, è squadernata la questione della ripubblicizzazione dell’acqua sia da un punto di vista delle norme sulle liberalizzazioni sia per il blocco che molte realtà amministrative frappongono. Un’esperienza, questa, che parla anche al nostro modo di essere e di funzionare. Il nostro congresso aveva come slogan : “ Connettiamoci” e di questa connessione se ne avverte tutta l’urgenza. Perciò ritengo che questo dipartimento, sia per la vastità delle materie di competenza sia per le aderenze che queste hanno con le pratiche e le scelte che si compiono nei territori, debba prevedere una partecipazione alla direzione e alla responsabilità delle compagne e dei compagni impegnati nei territori.
Il senso di questa prima riunione è provare a costruire un profilo programmatico per la nostra azione, che torni a definire coerenze e orientamenti sull’ampio spettro delle materie di cui ci occupiamo, un orientamento che si costruisce attraverso le esperienze locali e gli atti che si assumono, capace di ridefinire coerenze e impostazioni condivise e utili per il partito.