Si è svolta questa mattina, domenica 22 gennaio, alla Camera del Lavoro di Milano l'assemblea organizzata da Rifondazione comunista - Federazione della Sinistra intitolata «L'occupazione è l'unica soluzione - Costruiamo l'opposizione di sinistra al governo Monti». Sono intervenuti, tra gli altri, i rappresentanti di molte aziende in crisi, tra i quali i lavoratori di Fincantieri, Fiat, Omsa, Wagon Lits, Lear e TNT.

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, che ha concluso l'assemblea odierna, ha dichiarato:

«Monti mente sapendo di mentire: le liberalizzazioni servono solo a Montezemolo (che non dovrà rispettare il contratto nazionale di lavoro nelle ferrovie) e alla Confindustria a cui è stato fatto il favore di liberalizzare per privatizzare i servizi pubblici locali. La priorità dovrebbe essere aumentare l'occupazione, al contrario di quanto fa Monti. Visto che il mercato e il privato non sono in grado di realizzare questo obiettivo, serve un forte intervento pubblico in economia, serve una banca pubblica per finanziare le imprese che non hanno accesso al credito, serve una nuova IRI, mentre il governo fino ad ora non ha fatto altro che favori ai poteri forti».

Milano, 22 gennaio 2012

Ufficio stampa Prc:
Barbara Battaglia

Domani, domenica 22 gennaio 2012, dalle 9.30 presso la Camera del Lavoro di Milano in corso di Porta Vittoria, 43.
All'assemblea interverranno:
i lavoratori di Fincantieri, Fiat, Omsa, Wagon Lits, Lear e TNT;
Vittorio Agnoletto, Giorgio Airaudo, Roberta Fantozzi, Matteo Gaddi, Nicola Nicolosi, Antonello Patta e Onorio Rosati.
Conclude l'assemblea: Paolo Ferrero, Segretario Nazionale del PRC.
La stampa è invitata.

Ufficio stampa Prc nazionale:
cell. 366 6292992

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Roberta Fantozzi, della segreteria nazionale di Rifondazione comunista, responsabile Lavoro del Prc, dichiara:

«Monti è il Marchionne delle ferrovie. È gravissimo che la nuova bozza del decreto sulle liberalizzazioni continui a prevedere l’eliminazione dell’obbligo di applicare i contratti nazionali di lavoro nelle ferrovie. Si cancella il diritto dei lavoratori ad avere un contratto nazionale in un comparto importante, destrutturando ulteriormente la contrattazione collettiva, le condizioni e i diritti del lavoro. E si fa un intervento che avrà ripercussioni anche sulla sicurezza e i servizi per i cittadini, per fare un regalo ai privati – alias Montezemolo - che si apprestano ad entrare nel settore e a lucrare sulle tratte più convenienti».

Roma, 19 gennaio 2012

Ufficio stampa Prc:
Barbara Battaglia

Rosa Rinaldi, della segreteria nazionale di Rifondazione comunista – Federazione della Sinistra, responsabile Ambiente del Prc, dichiara:

«L’esecutivo“liberalizza” anche le trivellazioni: da adesso è anche il governo degli inquinatori. Se confermato quanto contenuto nella bozza di decreto sulle liberalizzazioni scenderà drasticamente il limite di trivellazione nelle aree protette, dagli attuali 12 km dalla costa a 5 km. Si aumenteranno inoltre gli investimenti in infrastrutture estrattive e si liberalizzerà la ricerca di nuovi giacimenti. Per favorire i petrolieri le coste italiane verranno quindi trasformate in gruviera, con pesanti ricadute in termini di inquinamento, sicurezza e devastazione ambientale.

A muovere la penna dell’estensore dell’obbrobrio ambientale i petrolieri e le loro appendici che siedono nelle influenti postazioni delle agenzie di rating. Nella relazione allegata al provvedimento si evidenzia infatti la considerazione che l’esecutivo ha nei confronti di Standard & Poor’s, citata per aver alzato il rating di Israele dopo la decisione del governo israeliano di sviluppare le attività di ricerca degli idrocarburi nelle proprie acque territoriali. Il governo si fermi e cancelli queste proposte scempio dal decreto».

Roma, 19 gennaio 2012

Ufficio stampa Prc:
Barbara Battaglia

Marco Gelmini, amministratore unico di Mrc Spa, editrice di Liberazione, dichiara:

«I pesanti tagli al fondo per l’editoria operati dal governo Berlusconi, confermati ed appesantiti dalle scelte di Monti che, ancora ieri, ha dichiarato inamissibili gli emendamenti al ”milleproroghe”, tesi a ripristinare il fondo per l’editoria, hanno obbligato l’Mrc, editrice di Liberazione, a sospendere cautelativamente l’edizione cartacea dal 1 gennaio. Contestualmente si è avviata una trattativa sindacale tesa a salvaguardare la continuità della pubblicazione di Liberazione nella versione on-line per garantire l’informazione libera che abbiamo sempre assicurato, oltre ai possibili livelli occupazionali. Al fine di rilanciare il nostro giornale abbiamo promosso anche una campagna di sottoscrizione. Al tavolo sindacale abbiamo avanzato una proposta concreta per tenere viva Liberazione, articolata in due fasi: versione on line del quotidiano in attesa della definizione del nuovo regolamento sul finanziamento all’editoria; definizione di un progetto editoriale una volta definite con certezza quantità, qualità e tempi del finanziamento. In questo ambito, Mrc ha avanzato le proposte possibili di salvaguardia dei posti di lavoro e dell’utilizzo degli ammortizzatori sociali, come in ogni situazione di crisi (e nell’ editoria ciò è purtroppo diffuso). Cdr e sindacati di settore hanno manifestato la totale indisponibilità a percorrere le proposte avanzate, obbligando Mrc a proseguire nell’azione di salvaguardia della propria testata e - nella misura consentita dalla situazione data - dell’occupazione. La storia di 20 anni di Liberazione e della Mrc, il nostro impegno diretto contro i ”finti giornali” e le clientele, i milioni di euro investiti dall’editore per garantire l’uscita del giornale testimoniano ben più delle infondate calunnie che ci vengono rivolte. Per evitare equivoci e polemiche strumentali, Mrc sospende a far data da oggi anche l’edizione on line del quotidiano Liberazione di cui è stata resa impossibile la gestione. E prosegue con ancora maggior impegno e determinazione la battaglia, comune a tutti i giornali di partito, di idee e cooperativi, per riaffermare il diritto al pluralismo dell’informazione e al reintegro del fondo sull’editoria. Quando  le scelte relative al futuro dell’editoria saranno definite, Liberazione riprenderà le pubblicazioni nelle forme economicamente sostenibili. Invitiamo il Cdr di Liberazione ad analogo impegno».

Roma, 18 gennaio 2012

«Il 30 dicembre il municipio XIII di Roma ha emesso i bandi per la concessione, per 12 anni, delle spiagge libere del litorale romano, in cui si prevede l'abbattimento degli attuali chioschi e l'assegnazione a una ditta costruttrice dell’edificazione di nuovi aumentando le cubature. Denunciamo l'assenza di trasparenza per l'aver scelto una data come il 30 dicembre, che solleva qualche dubbio circa la possibilità che tutti gli operatori del settore ne fossero adeguatamente informati e potessero partecipare. Di questo forse ci parla l'aggressione subita dall'ex presidente del municipio Paolo Orneli, durante una giusta protesta sul provvedimento che ha portato all'occupazione dell'aula municipale. A Paolo Orneli e alla protesta in corso va la nostra solidarietà ed adesione». Lo rendono noto Rosa Rinaldi, responsabile nazionale Prc – Fds Ambiente, territorio e beni comuni e il portavoce romano della Federazione della Sinistra, Fabio Alberti.

 «Altro punto dolente – continuano - riguarda la privatizzazione del patrimonio pubblico demaniale come le coste e le spiagge. Una politica nefasta che, invece di curare con regole rigorose un patrimonio fondamentale rendendolo fruibile ai cittadini, sceglie la privatizzazione e la svendita di un bene comune come le spiagge a vantaggio di operatori, magari senza scrupoli e con l'unico intento speculativo. Lo dimostra il fatto che da tempo, purtroppo, il litorale é fatto oggetto di infiltrazioni malavitose.

Rifondazione Comunista nel denunciare tali scelte, sia nel merito che nel metodo – concludono - chiede che venga sospeso il bando e si apra un autentico confronto tra le forze politiche e le associazioni che si battono per i beni comuni, la tutela delle spiagge e del territorio».

Roma, 18 gennaio 2012

Ufficio stampa PRC – Partito della Rifondazione Comunista:
Barbara Battaglia

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