Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista ha dichiarato:

«Il rischio di default per la Spagna o per l’area Euro è il frutto delle folli politiche europee. È sempre più evidente che le politiche di austerity di Monti e soci aggravano il rischio di default mentre l’unica cosa seria da fare è obbligare la BCE ad acquistare direttamente i titoli degli stati membri. La scelta dei governanti europei di non percorrere l’unica strada che permetterebbe di sconfiggere la speculazione è una scelta criminale di chi usa la speculazione al fine di ridurre i salari e distruggere il welfare, obiettivi politici di estrema destra che nulla hanno a che vedere con la lotta alla speculazione».

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, dichiara:
 

«Nell'unirci commossi nel ricordo del giudice Borsellino, non possiamo che porci la domanda di cosa sia accaduto realmente nei rapporti tra la mafia e lo stato. Per questo, il ricordo deve essere una spinta al sapere, al conoscere: il Presidente della Repubblica Napolitano deve dare un segnale in tal senso. Proprio per superare le polemiche dei giorni scorsi è necessario che la più alta carica dello Stato dia un segnale chiaro sui modi e le forme attraverso cui ricostruire la verità su quanto è avvenuto».

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, ha dichiarato:
«L’ipotesi di aumentare le giornate lavorative, accorpando le festività, rappresenterebbe, dopo l’innalzamento dell’età per andare in pensione, un deciso aumento della disoccupazione. Per uscire dalla crisi serve una riduzione dell’orario di lavoro, non l’aumento. La crisi viene ulteriormente aggravata dalle misure del governo “tecnico” che hanno come unica logica la distruzione dei diritti dei lavoratori e la difesa dei privilegi dei padroni e degli speculatori».

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, dichiara:

«Il Prc conferma tutto il suo appoggio ai lavoratori che hanno occupato Cinecittà, in difesa non solo del posto di lavoro ma del ruolo istituzionale che Cinecittà ha sempre svolto per il cinema italiano e mondiale. Rifondazione comunista continua a battersi perché Cinecittà torni ad essere un’istituzione a maggioranza pubblica, garantita da finanziamenti certi, per poter tornare ad essere un volano della produzione cinematografica di qualità, con un progetto pubblico di investimento nelle attività, nei servizi, nella ricerca e nella formazione e che punti sulla ripresa delle attività delle imprese artigiane e sulla valorizzazione di una manodopera interna altamente specializzata. Questo governo sta demolendo anche la cultura italiana».

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, ha dichiarato:

«Sulla lotta alla speculazione continua la fiera dell’ipocrisia. Mentre ci saranno i titoloni di giornale sul taglio dello 0,25%  da parte della BCE – giusto ma non servirà quasi a nulla - la Banca d’Inghilterra decide di stampare altri 50 miliardi di sterline per acquistare direttamente titoli di stato inglesi e in questo modo continuerà a tenere vicini allo zero i tassi di interesse che paga lo stato inglese per finanziarsi. In altri termini la BCE spara a salve e fa finta di lottare contro la speculazione mentre la Banca d’Inghilterra spara a mitraglia e combatte sul serio contro la speculazione. Visto che Draghi, Monti e la Merkel qualche nozione d’economia ce l’hanno, è del tutto evidente che hanno scelto consapevolmente di sparare a salve: a loro la speculazione finanziaria fa comodo perché la usano come una clava per demolire i diritti dei lavoratori e distruggere il welfare».

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, e Roberta Fantozzi, responsabile Lavoro di Rifondazione comunista, dichiarano:

«Monti "Mani di Forbice" si appresta a dare un altro duro colpo alla sanità pubblica con un taglio di 5 miliardi, che si andrebbero ad aggiungere ai tagli pesantissimi già fatti dal precedente governo Berlusconi. Il diritto alla salute, stabilito dalla nostra Costituzione, sarebbe così compromesso definitivamente. Monti vuole completare lo smantellamento del sistema pubblico e universalistico per consegnarlo nelle mani dei privati. Auspichiamo che le Regioni facciano muro totale contro questi nuovi tagli. Noi ci batteremo in ogni modo per difendere la sanità pubblica e per mandare il prima possibile a casa questo governo ammazza diritti».

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