Care/i Compagne/i,

Giovedì 16 maggio alle ore 14,30 la FP e FLC CGIL organizzano un presidio sotto Montecitorio con la richiesta di sbloccare il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del Pubblico Impiego e di stabilizzazione dei precari, che in oltre 100.000 rischiano al 31 luglio di non vedere rinnovati i proprio contratti.

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Rinnovare i contratti nazionali e stabilizzare i lavoratori precari della pubblica amministrazione . Sono queste le richieste di Rossana Dettori (segretaria generale Fp Cgil) e Mimmo Pantaleo (segretario generale Flc Cgil) al nuovo governo, che ribadiscono come “il futuro del nostro paese passi anche attraverso servizi pubblici universali ed efficienti, e i diritti dei cittadini si realizzino compiutamente solo garantendo loro risposte pubbliche”. Per i due sindacalisti “i lavoratori pubblici sono una risorsa per il paese: è inaccettabile che il loro contratto di lavoro, scaduto da quattro anni, non venga rinnovato e si paventi la possibilità di ulteriori proroghe”.

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Care compagne e cari compagni,          

ricordiamo le prossime scadenze:         

1. per le giornate di Sabato 11 e Domenica 12 la Direzione nazionale ha invitato ad una mobilitazione contro il governo Letta-Alfano (in allegato odg). L'iniziativa e' finalizzata, oltre che al contrasto del governo, alla partecipazione alla manifestazione Fiom del 18 maggio. Vi inoltriamo nuovamente il volantino già inviato dal Dipartimento Lavoro, scaricabile anche dal sito. Ovviamente e' utile organizzare volantinaggi anche oltre l'11 e il 12 per continuare a promuovere la partecipazione alla manifestazione.                                        

2. Sempre in relazione alla preparazione del 18, invitiamo nuovamente ad organizzare iniziative, che siano occasione di confronto con il campo largo della sinistra sociale e politica, sulla crisi, la politica del governo, la costruzione dell'opposizione. E' ovvia la necessità di fare riferimento alle strutture territoriali della Fiom.                                 

3. Per quel che riguarda i mezzi di trasporto per il 18 vi confermiamo, come già segnalato, che e' possibile utilizzare i pullman che la Fiom organizza, sempre rivolgendosi alle strutture territoriali, secondo quanto concordato con la Fiom nazionale.         

4. Per quel che riguarda lo svolgimento della Manifestazione, il concentramento e' previsto alle ore 9.30 in piazza della Repubblica con conclusione in piazza S.Giovanni intorno alle 13.30. Rifondazione sarà presente con un gazebo alla partenza e uno all'arrivo da cui distruiremo volantini e bandiere. Dato il numero limitato di bandiere in distribuzione tuttavia, invitiamo tutte e tutti a PORTARE LE BANDIERE DAI TERRITORI.  Abbiamo deciso di non fare uno spezzone di partito, ma di partecipare distribuiti nel corteo, come sempre abbiamo fatto nelle manifestazioni sindacali.                      

5. Sul sito nazionale sarà disponibile a breve un manifesto prodotto dal Dipartimento Comunicazione, da far girare in rete e che sarà affisso a Roma.

6. Vi invitiamo a comunicare volantinaggi e iniziative a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. e Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.                                

 

Un caro saluto,                                              

Roberta Fantozzi, Marco Gelmini

 

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Il Mezzogiorno paga il prezzo più pesante della crisi. Secondo elaborazioni Svimez su dati Istat, dal 2008 al 2012 sono andati in fumo 301.270 posti di lavoro, pari al 59,5% delle perdite totali in un'area che però concentra il 27% degli occupati nazionali. Dei posti persi, 141mila riguardano l'industria. È quanto emerge dalla relazione del presidente della Svimez, Adriano Giannola, oggi (9 maggio) a Napoli per il convegno "Il rilancio dell'economia meridionale". 

 

A farne le spese soprattutto giovani e donne. L'anno scorso, infatti, solo poco più di un giovane su tre under 34 ha lavorato al Sud (37,9%), e poco più di una giovane donna su cinque (23,6%). Secondo altre elaborazioni Svimez su dati Eurostat, anche le regioni del Nord in termini di produzione della ricchezza perdono posizioni in Europa, e da ben prima del 2008, anno di inizio della recessione globale. Il Centro-Nord in valori assoluti ha perso 315mila occupati industriali, -7,7% in cinque anni.

Cresce del 40% il flusso proveniente da Spagna, Italia, Grecia e Portogallo. Sono per lo più giovani, spesso laureati, in cerca di un futuro

La Germania torna a essere terra di immigrazione dall’Europa del sud in crisi. I dati diffusi ieri dall’istituto di statistica tedesco dicono che gli immigrati provenienti da Spagna, Portogallo, Grecia e Italia nel 2012 sono aumentati del 40%.

In Germania, l’immigrazione è aumentata l’anno scorso complessivamente del 13%, con un saldo positivo di 369mila persone, tra l’1,08 milioni che sono entrati e i 712mila che se ne sono tornati a casa. Si tratta della più forte immigrazione dal ’95. In testa restano i paesi dell’est europeo, con la Polonia in prima fila (176mila nuovi immigrati), seguita dalla Romania (116mila). Ma la novità è l’impennata di arrivi dal sud: campione è la Spagna, con 29.910 immigrati, cioè una crescita in un anno del 45%, la cifra più alta dal ’73, ancora lontana però dagli anni dell’esodo dell’ultima fase della dittatura franchista (81.800 nel ’64, 82300 nel ’65). L’Italia è coinvolta, con un’impennata di 12mila emigrati in più nel 2012 rispetto all’anno precedente. I greci che si sono trasferiti in Germania per cercare lavoro sono aumentati di 10mila nel 2012, per una cifra complessiva di 34.109 persone, i portoghesi sono stati 11.762 (+4mila), gli sloveni in più sono stati 2mila.

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