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La crisi del trasporto pubblico locale in Calabria è emblematica della deriva di questa regione. Sono a rischio oltre 500 posti di lavoro. Alla lotta pacifica dei lavoratori si e' risposto con i manganelli. Per fortuna non c'e' scappato il morto, ma i lavoratori sono stati massacrati a sangue di manganellate al punto che hanno tentato di darsi fuoco con la benzina.
Mentre tutto il centrosinistra regionale tace, abbiamo voluto dare un segnale importante con la manifestazione di mercoledì 28 Settembre.

 

110922marciapaceIndignazione, giustizia, pace

Lungo la strada tracciata cinquant'anni fa da Aldo Capitini, riteniamo che DOMENICA 25 SETTEMBRE marciare da Perugia ad Assisi assuma ancora più valore.

Oggi che la precarietà ed il ricatto del lavoro sono diventati la cruda realtà di milioni di giovani in Italia e nel mondo.
Oggi che viene abolito il diritto del lavoro nel nostro Paese distruggendo Contratto Nazionale e articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori e imponendo così il ricatto “lavoro o diritti”'.
Oggi che i Parlamenti vengono esautorati delle loro funzioni democratiche in nome di politiche economiche e finanziarie che tagliano la spesa sociale, colpendo ciascuno di noi nei nostri diritti e le fasce più deboli in particolare.
Oggi che la democrazia scompare dai luoghi di lavoro come dal Parlamento, che si limita ad essere il palazzo dorato di una casta autoreferenziale.

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123_Alex-Zanotelli-200x200Appello di Alex Zanotelli

In tutta la discussione nazionale in atto sulla manovra finanziaria, che ci costerà 20 miliardi di euro nel 2012 e 25 miliardi nel 2013, quello che più mi lascia esterrefatto è il totale silenzio di destra e sinistra, dei media e dei vescovi italiani sul nostro bilancio della Difesa. E' mai possibile che in questo paese nel 2010 abbiamo speso per la difesa ben 27 miliardi di euro? Sono dati ufficiali questi, rilasciati lo scorso maggio dall'autorevole Istituto Internazionale con sede a Stoccolma(SIPRI). Se avessimo un orologio tarato su questi dati, vedremmo che in Italia spendiamo oltre 50.000 euro al minuto, 3 milioni all'ora e 76 milioni al giorno. Ma neanche se fossimo invasi dagli UFO, spenderemmo tanti soldi a difenderci!!

E' mai possibile che a nessun politico sia venuto in mente di tagliare queste assurde spese militari per ottenere i fondi necessari per la manovra invece di farli pagare ai cittadini? Ma ai 27 miliardi del Bilancio Difesa 2010, dobbiamo aggiungere la decisione del governo, approvata dal Parlamento, di spendere nei prossimi anni, altri 17 miliardi di euro per acquistare i 131 cacciabombardieri F 35.

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110916prcCosì si sconfigge la speculazione...

In primo luogo tre obiettivi europei:
- modifica dei trattati di Maastricht e dello Statuto della Bce trasformando la medisima in una Banca centrale sottoposta alle direttive del Parlamento europeo e avente come obiettivi istituzionali la piena occupazione e il finanziamento dei Fondi comunitari degli stati membri, attraverso l'acquisto diretto dei titoli di stato
- tassazione comunitaria sulle transazioni finanziarie speculative, adozione di un comune sistema fiscale e di una comune politica economica finalizzata alla piena occupazione e alla riconversione ambientale e sociale dell'economia
- revoca degli accordi Gatt e Wto con la ricontrattazione del sistema dei dazi per quanto riguarda le merci

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110914indignatosSi è costituito il Coordinamento 15 ottobre, luogo aperto di tanti e plurali attori sociali impegnati a costruire la partecipazione italiana alla giornata europea e internazionale di mobilitazione.
La giornata del 15 vedrà mobilitazioni in tutta Europa, nel Mediterraneo e in altre regioni del mondo. Anche in Italia è già stata raccolta da tanti soggetti organizzati, alleanze sociali, gruppi informali e persone.
Il Coordinamento si mette al servizio della riuscita della mobilitazione. Curerà unitariamente le caratteristiche, la logistica e l’organizzazione della manifestazione nazionale di Roma e ne definirà le sue parti comuni.
Il suo obiettivo è favorire la massima inclusione, convergenza, convivenza e cooperazione delle molteplici e plurali forze sociali, reti, energie individuali e collettive che stanno preparando e prepareranno la mobilitazione con i propri appelli, le proprie alleanze, i propri contenuti.

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francia-nuovo-incidente-nucleare-a-tricastindi Paolo Ferrero

Esprimo preoccupazione per la notizia dell'esplosione all'interno della centrale nucleare di Marcoule, nel sud della Francia.

A questo punto la questione dell'uscita dal nucleare si pone a livello mondiale e non solo europeo o italiano.

I danni provocati alla collettività sono troppo pericolosi per non essere presi in considerazione.

12/09/2011

L'inseguirsi quotidiano di proposte inique ed estemporanee che caratterizza il cammino tormentato della manovra finanziaria rischia di distogliere l'attenzione dell'opinione pubblica dalla sorte dell'art. 8 del Decreto, ossia dalla norma che rappresenta l'attentato più grave - e quasi incredibile - che si sia avuto, fin dalla nascita della Repubblica, ai danni dei diritti dei lavoratori.

Infatti, non è in gioco questa o quella legge protettiva, ma lo sono tutte, ovvero l'intero diritto del lavoro, perché l'art. 8 consente ai contratti aziendali (o territoriali) di derogare non solo ai contratti collettivi nazionali, ma - e questo è davvero enorme - anche ai disposti di legge.

Si tratta di un vero tentativo di eversione dell'ordinamento, ed in specifico del principio fondante di gerarchia delle fonti del diritto, che da sempre prevede la prevalenza della legge sul contratto individuale e collettivo, e, in materia di lavoro, che le leggi siano inderogabili, perché i lavoratori siano protetti anche contro sé stessi, contro la loro debolezza e ricattabilità. Proprio questo, invece, vogliono il Ministro Sacconi e la Confindustria: che ogni datore di lavoro possa eliminare una, più di una o tutte le tutele legislative dei suoi dipendenti (a cominciare, ovviamente, da quella contro i licenziamenti ingiustificati) solo concordandolo con un sindacalista locale, ricattabile o corruttibile o comunque "comprensivo".

In questo modo si seminano caos e ingiustizia perché il mondo del lavoro diverrebbe "la pelle di leopardo" a seconda che il rappresentante sindacale aziendale sia "rigido" o "cedevole" e si sparge altresì il seme della discordia civile, perché le reazioni degli interessati contro la svendita "al minuto" a livello aziendale dei loro diritti potrebbero divenire incontrollabili.

È, invece, principio irrinunciabile che su eventuali sacrifici che vengano loro richiesti - ma che mai possono comunque riguardare diritti legislativamente stabiliti - i lavoratori interessati si pronunzino direttamente, con referendum, in modo vincolante.

L'art. 8 del Decreto è, anche tecnicamente, una norma insostenibile, e per più versi incostituzionale e come tale, se dovesse il Decreto esser convertito in legge, sarà fermamente combattuta da tutti gli operatori giuridici democratici nelle sedi di competenza, ma occorre adesso privilegiare il profilo politico, e cioè scongiurare la vergogna che una norma del genere possa, anche per poco tempo, divenire legge della nostra Repubblica.

*** Umberto Romagnoli, Luciano Gallino, Mario Tronti, Piergiovanni Alleva, Associazione per i diritti sociali e di cittadinanza, Flavia Bruschi, Antonio Di Stasi, Filippo Distasio, Giuseppe Giacomino, Carlo Guglielmi, Silvana Lamacchia, Andrea Lassandari, Vincenzo Martino, Sergio Mattone, Nyranne Moshi, Giovanni Naccari, Pierluigi Panici, Alberto Piccinini, Nino Raffone.

L'appello è aperto alle adesioni, che possono essere inviate a:
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

area-ex-falckLa segreteria nazionale di rifondazione comunista e' contraria all'approvazione del piano integrato di intervento sulle aree ex falk e scalo ferroviario a Sesto San Giovanni. Questa sera andrà in votazione in Consiglio Comunale di Sesto San Giovanni il Piano integrato di intervento sulle aree ex Falk e scalo ferroviario. Senza entrare nel merito del piano medesimo, riteniamo sbagliata l'approvazione del piano fino a quando la Magistratura non avrà concluso le inchieste in corso. Riteniamo infatti che la questione morale sia come sosteneva Berlinguer il centro del problema italiano e che un piano di questa importanza possa essere adottato solo nella piena certezza che nessun interesse privato o comunque illecito possa aver condizionato la definizione dello stesso. Invitiamo per tanto il consigliere comunale di Rifondazione Comunista e tutti gli esponenti dell'attuale maggioranza a non votare il Piano.

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giIPRI0cds0120110904di Roberta Fantozzi

La riuscita dello sciopero e delle manifestazioni del 6 settembre della Cgil e dei sindacati di base, è decisiva per riaprire una fase di conflitto in questo paese. Le mobilitazioni che attraverseranno l'Europa il 15 ottobre lo saranno altrettanto affinché si costituisca la novità necessaria: un movimento di massa continentale capace di essere soggetto di trasformazione, nella fase straordinaria che stiamo vivendo.

Nel tritacarne della crisi, nell'imbuto della coazione a ripetere con una gravità esponenziale, gli articoli di fede del neoliberismo, c'è la possibilità e la necessità che nasca qualcosa di nuovo.

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