110623precaridi Gianni Ferrara

Stanno emergendo segni promettenti di riscossa popolare. Non ci si rassegna più, ci si oppone alla strategia distruttiva di socialità, solidarietà, diritti, che il capitale globale, da venti anni e più, ha scatenato per annientare le conquiste di civiltà prodotte dal movimento operaio nel secolo scorso.
Ne è prova la resistenza al dominio padronale degli operai di Pomigliano e di Mirafiori, lo rivelano i risultati delle elezioni di maggio e dei referendum del 12-13 scorso. Il "no" al centro-destra nelle amministrazioni locali e il "sì" ai beni comuni dell'acqua, della sicurezza ambientale, dell'eguaglianza dinnanzi alla legge si ispirano agli stessi principi, concorrono agli stessi obiettivi. Si aggiunge ora l'iniziativa referendaria sulle leggi per l'elezione della Camera e del Senato.
Un'iniziativa più che opportuna, necessaria, provvida. Ha per obiettivo … un primato. Quello delle leggi elettorali peggiori del mondo. Lo conquistò Berlusconi per affibbiarlo all'Italia e dominarla.
La Costituzione stabilisce che sono elettori tutti i cittadini, maschi e donne, e che il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Si tratta di principi inderogabili. Le leggi elettorali, che servono a tradurre i voti in seggi delle assemblee parlamentari, dovrebbero attuare questi principi. Sia per garantire le elettrici e gli elettori che, nel voto e col voto, esprimono la loro volontà, libera da ogni costrizione, i loro interessi, quelli materiali e quelli ideali, i loro obiettivi di vita individuale e sociale. Sia per assicurare al Parlamento la sua ragion d'essere, effettiva, credibile, quella della rappresentanza, visto che nell'età contemporanea la democrazia è rappresentativa o non è. Invece di sostanziare questa democrazia, di iniettarle dosi massicce di partecipazione popolare, la si è svilita, mistificata, dissolta.

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giorgiocremaschi1

di Giorgio Cremaschi

Perchè i lavoratori, i cittadini, il popolo greco dovrebbero impiccarsi alla corda degli strozzini di tutta Europa? Perchè la Grecia dovrebbe rinunciare a stato sociale, diritti, regole, sicurezza; vendere all'incanto i propri beni comuni, a partire proprio dall'acqua, per far quadrare i conti delle grandi banche europee e americane? Questa è la domanda di fondo che si pone oggi in quel paese e, a breve, in tutta Europa.
Si dice che i debiti devono essere sempre pagati, e così quello pubblico della Grecia. Tuttavia quando due anni e mezzo fa le principali banche occidentali rischiavano il fallimento, i governi stanziarono da 3.000 a 5.000 miliardi di euro, secondo le diverse stime, per salvare le banche private ed i loro profitti. Oggi si nega alla Grecia da un trentesimo a un cinquantesimo di quella cifra, se non vende tutto, comprese le sue belle isole come sostengono alcuni quotidiani economici tedeschi.
I banchieri e i grandi manager occidentali hanno visto, grazie al colossale intervento pubblico, aumentare del 36% in un anno i propri giù lauti guadagni, mentre il reddito medio dei lavoratori greci è calato del 25%. Questa è la realtà su cui sproloquiano gli innamorati dell'Europa delle banche e del rigore. Quei falsi profeti che con l'euro sono riusciti nella magica operazione di svalutare tutte le retribuzioni dei lavoratori europei e di rivalutare tutti i profitti dei loro padroni.

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110620ferrerodi Daniela Preziosi

Segretario Paolo Ferrero, Vendola ha chiesto al Pd di cancellare la legge 30. Siete d'accordo?

Altroché, ma propongo a Vendola un passo concreto: un referendum per cancellarla. Ci sta? Partiamo subito con la raccolta firme. Noi siamo anche d'accordo con i quesiti proposti da Passigli che scardinano il bipolarismo. Perché a mio parere il vero limite della proposta di Sel sta qui. D'accordissimo sulle primarie su candidato e programma. Ma non bastano per costruire l'alternativa. Obama si ritrova un bel po' di parlamentari indisponibili a rompere i rapporti con gli interessi forti. Allo stesso Pisapia, per venire a casa nostra, il bipolarismo fatalmente determina una convergenza al centro. Nello schema milanese, quello delle primarie che piace a Sel, finisce che il centro viene recuperato in giunta, e la sinistra fatta fuori.

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Di Dino Greco

La doppia vittoria nelle elezioni amministrative e nei referendum ha riaperto a sinistra la discussione intorno alla possibilità non soltanto di liberare il Paese da Berlusconi ma, addirittura, di pervenire in tempi brevi ad un'alternativa di governo capace di cambiare in profondità la realtà dell'Italia. Porsi questo interrogativo è non solo legittimo, ma necessario. L'ipotesi di un cambiamento radicale degli equilibri politici va indagata razionalmente, scansando pregiudizi ostativi ed anche frettolose (ed illusorie) precipitazioni.
Sel, ad esempio, è convinta che le condizioni siano maturate a tal punto che i suoi più autorevoli esponenti pongono all'ordine del giorno niente meno che la costruzione di un soggetto unico della sinistra. Allora converrà afferrare il toro per le corna e non eludere il tema posto che chiama in causa anche la Federazione della Sinistra e la sua strategia.

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110620notavdi Paolo Ferrero

Stamattina all'alba la Digos di Torino ha effettuato varie perquisizioni negli alloggi di vari esponenti del movimento NO-TAV della Val di Susa. Queste perquisizioni hanno uno scopo puramente intimidatorio, perché non si capisce che cosa pensava di trovare: gli scarponi per rimanere sui terreni di Chiomonte, tende, volantini e striscioni contro la TAV?
Si tratta indubbiamente di un'azione arrogante che cerca di spaventare un movimento che ha la sua forza nel consenso della gente della Val di Susa che cerca di opporsi ad un progetto faraonico, disastroso per l'ambiente e la popolazione della valle e fonte di enorme sperpero di denaro pubblico.
Per adesso siamo solo alle intimidazioni a quando le provocazioni? Se questa è la considerazione che Maroni, ministro degli interni leghista, ha di quello che considera il suo popolo del nord, siamo a posto.

di Paolo Ferrero

Il risultato dei referendum di domenica e lunedì scorso è la conferma di un profondo cambiamento che sta avvenendo nel paese e che già si era annunciato nelle elezioni amministrative. In questi giorni è stato sottolineato come i referendum segnalino la crisi organica delle destre, il declino di Berlusconi e l’attenzione sul nucleare suscitata dal disastro di Fukuscima. Il dato di fondo del referendum è però che il voto sull’acqua pubblica ci parla di una decisa inversione di tendenza dell’opinione pubblica del paese sulla questione delle privatizzazioni. Il tema dei beni comuni – a partire dall’acqua – è diventato la forma innovativa in cui si può parlare di pubblico. Un pubblico qualificato dalla dimensione democratica e comunitaria e per questo non riconducibile in alcun modo alla stagione politica del clientelismo democristiano. Da questi referendum emerge inoltre una soggettività dei comitati e delle associazioni che ha costituito – insieme a pochissimi partiti, tra cui in primo luogo Rifondazione Comunista - il tessuto connettivo della raccolta delle firme prima e della campagna referendaria poi.

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Dal 12 al 17 Luglio si terrà in Italia , ospitata da Rifondazione Comunista, l'Università estiva del Partito della sinistra europea. L'undici Luglio, sempre a Trevi, si terrà l'incontro della rete femminista europea el-fem.
Una 5 giorni di seminari e dibattiti dedicati al tema, cambiare il mondo per cambiare l'europa, la crisi del capitalismo e le alternative.
Parteciperanno militanti , giovani, dirigenti ed intellettualii da tutt...i i partiti della sinistra europea, oltre ad esponenti della sinistra del sud del mediterraneo. Tutti i lavori si avvarranno di traduzione simultanea in italiano, inglese, francese.
L'Università si terrà in Umbria a Trevi. Il costo per 5 giorni pensione completa è di 150 euro in doppia, 250 in singola, 120 euro in tripla o quadrupla. Si può arrivare in treno o a Trevi o a Foligno. Ci sarà un servizio di bus dalla stazione all'hotel.

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110613grazie_quorum350Paolo Ferrero

Una grande vittoria non solo contro Berlusconi ma contro Il neoliberismo e le privatizzazioni praticate in questi vent'anni dal centro destra e dal centro sinistra. Dal referendum nasce una domanda di alternativa fondata sul protagonismo dei comitati, delle associazioni e della partecipazione popolare. Proponiamo di consolidare questo risultato dando vita a una costituente dei beni comuni che raggruppi comitati, movimenti, associazioni e partiti che vogliono uscire dal neoliberismo e costruire il futuro mettendo al centro i beni comuni.

Paolo Ferrero

Andate a votare e passate la domenica e il lunedì mattina a portare a votare coloro che conoscete.
Questi referendum sono nati dal basso e dal basso si possono vincere, con l’attivazione delle reti “corte” dei partiti, dell’associazionismo, dei comitati, dei parenti, dei conoscenti, dei compagni e delle compagne di lavoro.
Come è stato ieri con lo straordinario successo dell’Europride, occorre costruire una grande mobilitazione di popolo per raggiungere il quorum e vincere il referendum. Sul merito dei referendum è stato detto tutto e quindi non vi annoio. Voglio semplicemente sottolineare il valore politico dei referendum. Non tanto per la caduta di Berlusconi. E’ ovvio che la vittoria nel referendum può dare un ulteriore colpo a Berlusconi e questo è bene. I referendum però parlano del dopo Berlusconi su cui già oggi è in corso la battaglia politica. Il risultato delle elezioni amministrative parla di una crisi della destra a trazione leghista. Berlusconi e la Lega hanno perso al Nord ed è proprio il rapporto tra Lega e PdL che costituiva il baricentro della coalizione ad essere andato in crisi. Non siamo in grado di prevederne i tempi e i modi, ma si tratta di un processo avviato. Parallelamente è cominciato il posizionamento per gestire il dopo Berlusconi.

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di Raul Mordenti

110610proporzionaleSono pochi i giornali che hanno dato conto di cosa chiedono in concreto gli "indignados" spagnoli, e di conseguenza sono pochi gli italiani che lo sanno: ebbene, quel movimento (che definisce se stesso «democracia real ya!», democrazia reale subito) chiede con grande forza nel suo programma «la modificazione della legge elettorale per garantire un sistema autenticamente rappresentativo e proporzionale che non discrimini nessuna forza politica né volontà sociale» (cfr. l'intero programma nel sito www.carta.org). E' questa un'assoluta necessità per liberarsi del soffocante bi-polarismo che, anche in Spagna!, uccide la democrazia, costringendo gli elettori a scegliere tra due varianti del medesimo "pensiero unico" e delle medesime politiche antipopolari, cioè fra il Psoe di Zapatero e la destra del Ppe.

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