121106crisiIl governo tecnico che avrebbe ‘salvato’ il Paese lascerà una eredità pesantissima ai successori. Il quadro dipinto dall’Istat per il futuro prossimo è devastante.
L’Istituto nazionale di statisctica prevede per il 2012 una riduzione del Pil pari al 2,3, mentre per il 2013, nonostante l’attenuazione degli impulsi sfavorevoli ed un moderato recupero dell’attività economica nel secondo semestre, la variazione media annua dovrebbe mostrare un calo dello 0,5.
Secondo l’Istat la fase di debolezza ciclica, unita alle incertezze legate alle elezioni politiche del prossimo anno, si tradurrà in “significative riduzioni del reddito, con conseguenze negative anche sul tasso di risparmio”.

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121106 14novembreIn Italia la Cgil ha proclamato quattro ore di sciopero generale “per il lavoro e la solidarietà contro l’austerità” da gestire a livello territoriale.
La Confederazione europea dei sindacati (Ces) denuncia: oltre due anni di politiche di austerità non hanno prodotto crescita e la disoccupazione è aumentata, in particolare tra i giovani.
Le tanto sbandierate politiche a favore della crescita sono molto lontane dall’essere realizzate. I pacchetti di bilancio proposti e attuati nei vari Paesi del sud dell’Europa aggravano la recessione economica: pochi sono i Paesi che si salvano e nessun Paese è indenne.

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121106istatdi Emiliano Brancaccio
L’aspetto più inquietante dell’ultimo rapporto Istat non risiede nella notizia che la disoccupazione in Italia ha fatto registrare l’ennesimo picco. L’allarme principale riguarda il 2013: per l’anno prossimo l’istituto nazionale di statistica prevede ancora recessione e un incremento ancor più accentuato dei senza lavoro. L’Istat conferma così lo scenario depressivo che era stato già evocato ad ottobre dal Fondo Monetario Internazionale, con una pesante revisione al ribasso delle previsioni future di crescita della zona euro e soprattutto dell’Italia . Il quadro che si prospetta è dunque dei più funesti, ma in fondo non dovrebbe meravigliare.

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121106europadi Rossana Rossanda
Le attuali politiche dell'Europa sono indifendibili, un'altra rotta è obbligatoria. Come passare dalla protesta alla proposta e all'unione su una politica diversa. Vero antidoto all'astensione e al grillismo.
Da quando ci siamo trovati, e felicemente, a Firenze il 9 dicembre 2011 al Forum su “La via d’uscita” molto tempo è passato, e pare più lungo per l’infittirsi delle strette dell’“austerità” seguite in Europa dopo la crisi del 2008. La spinta dei movimenti non solo non si è affievolita, al contrario, anche se, come osserva Donatella Della Porta, la loro seconda ondata ha un carattere più nazionale, forse di minor respiro della prima, altermondialista.

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121105retedi Gianfranco Mascia
La maggioranza dei cittadini non sa ancora cosa ma soprattutto se andare a votare. I sondaggi realizzati in questo periodo, quindi, sono falsati da questo dato.
Probabilmente tra di loro c’è anche chi ha partecipato alla straordinaria stagione di mobilitazione che tra il 2009 e il 2010 ha portato a manifestare milioni di persone, con piazze che chiedevano cose semplici: la risoluzione del conflitto di interessi, nessun bavaglio alla stampa e al web, la fine dei comportamenti  lesivi  della dignità delle donne, un futuro occupazionale sicuro per i giovani, lavoro per tutti. A questi dobbiamo aggiungere il “popolo dei referendum” che ha ribadito, col voto, che l’acqua deve restare bene comune, il rifiuto del nucleare e l’abolizione del privilegio legato al legittimo impedimento. Senza dimenticare il milione e duecentomila persone che hanno firmato contro il Porcellum.

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121105lavorodi Redazione Il Fatto Quotidiano
La recessione che continua, il Pil che cade ancora, la disoccupazione che aumenta e i consumi che si contraggono. Le previsioni a tinte fosche per quest’anno e per il 2013 sono dell’Istat. L’istituto di statistica, innanzitutto, vede un “rilevante incremento” del tasso di disoccupazione per quest’anno, al 10,6%. Mentre nel 2013 il tasso continuerebbe a salire raggiungendo l’11,4% “a causa del contrarsi dell’occupazione”, unito all’aumento dell’incidenza della disoccupazione di lunga durata. Quanto alla spesa privata per consumi dovrebbe registrare quest’anno una contrazione del 3,2%. Nel 2013, la spesa dei consumatori risulterebbe ancora in calo (-0,7%),per “le persistenti difficoltà sul mercato del lavoro e della debolezza dei redditi nominali”.

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121105dipietridi Tonino Bucci
La crisi dell'Idv si può raccontare in tanti modi. Si potrebbe iniziare dagli scandali veri o presunti che hanno coinvolto esponenti locali del partito, ultimo fra i quali l'ex capogruppo alla regione Lazio, Vincenzo Maruccio. Nulla di nuovo, si potrebbe commentare. Fin dai tempi di Scilipoti e De Gregorio l'Idv ha sempre manifestato vistose incongruenze nella scelta del proprio personale politico. Certo, nel partito sono transitati personaggi di spicco che oggi giocano un ruolo pesante nella politica italiana. Basta citare i casi del sindaco di Palermo Leoluca Orlando e di quello di Napoli, Luigi De Magistris, quest'ultimo in procinto di lanciare una propria lista alle prossime politiche. Per non parlare di personalità illustri, reclutate in gran parte nell'area culturale della sinistra, dal filosofo Gianni Vattimo allo storico Nicola Tranfaglia.

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121105grillodi Giorgio Del Re
Prima fanno l’intervista con l’inviata. Poi si innervosiscono: «Con voi non possiamo parlare». All ’inizio i due militanti del Movimento 5stelle si avvicinano con aria costernata: «Scusi signorina.... Noi, con lei, non possiamo più parlare. Ci siamo accorti in ritardo che c’era una segnalazione su Agorà.... Ci è arrivata la segnalazione che voi siete nella lista di quelli con cui noi non possiamo più parlare». La giornalista del programma di Rai3 all ’inizio è incredula, pensa a un errore: «Che segnalazione? È uno sbaglio?». Risposta: «Nessun errore. La notizia è arrivata attraverso la nostra rete, via cellulare. Non l’autorizziamo più mandare in onda la nostra immagine e la nostra voce». Roma, ore 17.30, piazza Quadrata.

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121105cerberadi Artitcolo Tre
Il mondo dei precari della scuola si mobilita, anche sul web, per ricordare Carmine Cerbera, 48 anni, docente senza cattedra di Casandrino (Napoli) che si e' suicidato nella sua abitazione venerdi' scorso.
L'uomo non ha lasciato messaggi d'addio, ma i precari non hanno dubbi: a spingerlo al gesto estremo e' stata la mancanza di un lavoro stabile, e c'e' chi ricorda un messaggio da lui scritto nei giorni scorsi su Facebook, nel quale accusava il ministero dell'Istruzione di ''distruggere il futuro'' suo e di tanti altri come lui: ''Se saremo fortunati, resteremo precari a vita''.
Di ''suicidio di Stato'' parlano siti e blog, in sintonia con la protesta svoltasi stamane all'esterno della sede del ministero, a Roma. Cerbera, sposato e con due figlie, docente di storia dell'arte, quest'anno non aveva ancora ricevuto incarichi. Si e' tolto la vita con il coltellino che adoperava per tagliare le tele dei quadri che dipingeva.

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121105femminicidiodi Artitcolo Tre
Fermare il 'femminicidio’ in Italia. È questo l'obiettivo della Convenzione nazionale contro la violenza maschile sulle donne.
Un patto promosso da un cartello di associazioni di donne e realtà della società civile che condividono da tempo «un forte impegno per contrastare, prevenire e sensibilizzare sul tema della violenza sulle donne e sui diritti umani».
E che aderiscono a una «proposta politica unitaria, aperta all'adesione di altre realtà nazionali, locali e a singole persone, per richiamare le Istituzioni alla loro responsabilità e agli atti dovuti, per ricordare che tra le priorità dell'agenda politica, la protezione della vita e della libertà delle donne non può essere dimenticata e disattesa».

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FB Ezio Locatelli

 

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Relazione di Ezio Locatelli

 

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