121030barcellonaIntervista a Pietro Barcellona di Chiara Ricci
Non ci sono più i poli e il vincitore dovrà navigare a vista. La crisi economica ha fatto il deserto
Pietro Barcellona è un intellettuale di rilievo nella storia della sinistra italiana. E' docente universitario all'Università di Catania, ha diretto l'Istituto Gramsci ed è stato parlamentare del Pci negli anni 70, ai tempi di Enrico Berlinguer. Alla vigilia delle elezioni regionali siciliane, in più di una occasione aveva pubblicamente fatto notare che il dato più significativo del voto sarebbe stato l'astensione.

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121030camussoSciopero generale di quattro ore per il 14 novembre.
Lo ha proclamato la Cgil, che ha anche dichiarato che è previsto venga gestito a livello territoriale.
A deciderlo è stata la Segreteria del sindacato.
La protesta, della sola Cgil, rientra nell'ambito della giornata di mobilitazione indetta dalla Confederazione europea dei sindacati (Ces).
La Segreteria ha inoltre sottolineato di aver «inutilmente ricercato con Cisl e Uil di tradurre la decisione della Ces».
ROTTURA CON CISL E UIL. È rottura quindi con Cisl e Uil dopo aver tentato di organizzare una manifestazione comune per l'iniziativa europea e il no all'austerità.

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121030dipietroAntonio Di Pietro, dal suo sito, dice la sua sulla bufera case. Ieri, infatti, la trasmissione tv Report di Milena Gabanelli aveva fatto la radiografia delle proprietà del leader dell’Italia dei valori. Massimo Donadi, capogruppo Idv alla Camera, ha poi twittato: «E’ ora di un congresso straordinario e di un profondo rinnovamento #Idv #Report».
Ecco cosa scrive Di Pietro:
«Fino a ieri sera non sapevo di essere, addirittura, proprietario di una cinquantina di case. Anche se, continuando con queste ripetute diffamazioni, prima o poi, a quel numero potrei anche arrivarci, grazie ai risarcimenti di coloro che mi hanno diffamato e continuano a diffamarmi tutti i giorni.

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121029montidraghidi Guglielmo Forges Davanzati
La manovra fiscale contenuta nella Legge di Stabilità, considerata nel suo complesso, costituisce un ulteriore segnale rilevante della volontà – da parte del Governo – di perseguire lungo la linea delle politiche di austerità. L’Ufficio Studi della CGIL stima, a riguardo, un incremento della tassazione a carico di un contribuente medio di circa 125 euro annui, con significativi effetti redistributivi a danno delle famiglie più povere, soprattutto a ragione dell’aumento dell’IVA. In quanto imposta diretta, l’IVA viene, infatti, pagata nello stesso ammontare da percettori di redditi elevati e da percettori di redditi bassi, ovvero è un’imposta “regressiva”.

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121012sanitadi Roberto Gramiccia
Le oltre di 20.000 persone, presenti sabato scorso a Roma per difendere la sanità pubblica, hanno decretato il successo di un’iniziativa che ha messo insieme la maggior parte delle sigle sindacali di medici, veterinari, dirigenti sanitari, precari e medici in formazione. Dalla FP CGIL medici, alla FIMMG, alla ANAAO, alla CISL, a moltissime altre si sono schierate a difesa della sanità pubblica. Per la prima volta migliaia di camici bianchi si sono mischiati alla gente comune che li sosteneva per rappresentare, con lugubre efficacia, il funerale della Sanità pubblica.

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121029elezioni siciliadi Gianluigi Pegolo
Il risultato elettorale che si profila in Sicilia nelle elezioni regionali è clamoroso, talmente clamoroso da mettere in evidenza tendenze che trascendono il quadro regionale e parlano al paese. Mi riferisco in particolare al grado di disagio manifestato dall’elettorato e alla crisi profonda che tocca il sistema politico. Non vi è dubbio, infatti, che l’enorme incremento dell’astensione (quasi il 20% in più rispetto alle precedenti elezioni regionali) e il parallelo successo del Movimento 5 stelle indicano che la crisi della politica è giunta a livelli ben superiori di quanto si potesse immaginare solo poche settimane fa. Il Movimento 5 stelle ottiene con il suo candidato intorno al 18%, ma come lista supera il 14%, diventando il primo partito in Sicilia. E questo, si consideri, solo pochi mesi dopo le recenti amministrative nelle quali aveva ottenuto nei comuni del sud percentuali esigue.

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121029draghiMentre cresce l'attesa per l'esito delle consultazioni elettorali in Sicilia, evento che potrebbe fornire dati estremamente interessanti, la Finanza europea lancia il suo attacco.  Udite udite, a farlo è niente meno che Mario Draghi. Forse qualcuno ha sottovalutato l'importanza ed il ruolo (o il compito?) del presidente della Banca centrale europea. Sono i numeri a fare i fatti, e forse anche a decidere, specialmente in un momento storico come questo, lo stesso destino delle popolazioni. Lasciata la scena nazionale al fido scudiero Monti, l'ex presidente di Banca Italia si è concentrato sul controllo della macchina finanziaria europea. Altro che Frau Merkell! Il passaggio smarcante che lo stesso Draghi ha fornito a quella che attualmente è la nazione più potente d'Europa è arrivato proprio ieri (dom.28 ottobre, ndr.). L'occasione è venuta con l'intervista al settimanale tedesco Der Spiegel.

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121029gotorIntervista a Miguel Gotor di Boris Sallazzo
Miguel Gotor ha la voce calma dello studioso e la passione di chi considera la Storia un telescopio verso il futuro più che un microscopio sul passato. Uno sguardo sulle celebrazioni del novantennale della Marcia su Roma, sui 5000 convenuti a Predappio, diventa il puntello, il pretesto per riflettere su una situazione, italiana ed europea, molto preoccupante. Nessun allarmismo, ci tiene a sottolineare, ma serve grande attenzione sul fenomeno.
Festeggiare il 28 ottobre non scandalizza più. C’è stata una normalizzazione riguardo alle pulsioni fasciste nel paese?

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121029fascismodi Moni Ovadia
Il fascismo, la peste nera che provocò spaventosi lutti all’Italia e che ne infangò il nome macchiandosi di genocidi e crimini di guerra, fu sconfitto nel 1945 dagli alleati e dai partigiani della resistenza antifascista. Nel 1948, la sua memoria, la sua pratica e la sua ideologia furono rubricate nella Costituzione Italiana, repubblicana e democratica, come crimine.
In un Paese serio e civile tutto ciò avrebbe messo la parola fine a quel movimento criminale non solo sconfitto ma anche patologicamente in contrasto con l’evoluzione politica e sociale dell’Europa uscita dalla seconda guerra mondiale, perlomeno nelle democrazie più avanzate fra le quali la legge costituzionale collocava anche la nostra.

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121029plasticadi Elisa Zanetti
Sacchetti dell’immondizia dotati di microchip, supermercati alla spina, un centro per riparare oggetti che altrimenti finirebbero in discarica, e uno di ricerca per ideare prodotti non inquinanti. Tutto questo accade a Capànnori, in Provincia di Lucca, Comune che entro il 2020 smetterà di produrre spazzatura.
Prevenire, ridurre, riparare, compostare e poi nel caso riciclare. È questa la filosofia di Capànnori, comune di poco più che 46mila abitanti in provincia di Lucca, dove cittadini e amministrazione comunale stanno cercando di portare a quota zero la produzione di rifiuti nel territorio. Dal 2007 infatti Capannori ha aderito a Zero Waste, Rifiuti Zero, un progetto promosso da Paul Connettt, professore di chimica e tossicologia presso la St. Lawrence University di New York, che prevede l’abbattimento totale della produzione di spazzatura e l’abolizione dell’uso degli inceneritori.

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FB Ezio Locatelli

 

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Relazione di Ezio Locatelli

 

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