120427pensionidi Lettera43.it
Condizioni degli anziani sempre peggiori, con assegni sempre più leggeri.
A lanciare l'allarme è lo Spi-Cgil: nel biennio 2012-2013 5 milioni di pensionati sono destinati a percepire 1.135 euro in meno a causa del blocco della rivalutazione annuale delle pensioni superiori a tre volte la soglia minima, cioé poco sopra i 1.400 euro mensili, introdotto con la riforma Fornero.
Il sindacato dei pensionati della Cgil ha presentato i calcoli in occasione dell'apertura dei lavori dell'Assemblea nazionale dei quadri e degli attivisti in programma il 22 e il 23 ottobre a Montesilvano, in provincia di Pescara.

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121024precariodi Alessandra Scurati
Sono un’insegnante precaria abilitata, capitata quest’anno in un Istituto Comprensivo in provincia di Varese. Dico “capitata” perché il tipo di scuola in cui ho sempre insegnato (i licei) non è lo stesso in cui mi trovo ora a lavorare, la scuola secondaria di I grado (ex scuola media). Chi di scuola e di reclutamento degli insegnanti non si intende potrebbe pensare che in fondo non cambia molto, si tratta comunque di insegnare e lo stipendio è il medesimo. In realtà insegnare alle scuole superiori e lavorare alle scuole medie non è la stessa cosa, sia per la differenza d’età dei ragazzi, sia per il tipo di lavoro, più orientato all’educazione nella scuola media, più centrato sull’istruzione in quanto tale nei licei. Se fosse solo questa la differenza, per un anno mi potrei anche adeguare, sebbene le mie competenze non siano quelle necessarie a lavorare con i bambini.

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121024televisoredi Claudia Moretti
E' ormai fatto notorio: la televisione italiana rappresenta la società in un modo irreale, macchiettistico quasi, rappresentando uomini e donne di un'Italia che non esiste, o non esiste più.
Uomini attempati vestiti in giacca e cravatta al fianco di giovani seminude, belle e mute. Non solo in programmi quali Veline, Ciao Darwin e Striscia la Notizia al centro di critiche da anni, ma anche in icone della modernità e dell'intellettualismo come Che tempo che fa (si pensi alla bella svedese Felipa Lageback che accanto, a Fazio, non ha altro ruolo se non quello di sorridere) o nella sagra nazional-popolare del festival di Sanremo. La donna rimane ai margini, subordinata, muta o tutt'al più sorridente, oggetto di sketch televisivi dove l'uomo è dipinto come un vecchio bavoso che seduce la giovane. Spesso inquadrata dal basso, deumanizzata.

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120225montiRedazionale
Ancora una volta deve essere un morto (in Grecia) e uno che tenta di suicidarsi incendiandosi davanti al Quirinale (Italia), a ricordarci che anche se lo Spread si abbassa e la Borsa cresce, la crisi non è affatto superata. Anzi, la situazione sta drammaticamente peggiorando. Ce lo dicono i dati reali e non virtuali: disoccupazione in aumento, precarietà generalizzata per chi trova un "lavoro", r
iduzione continua delle coperture sociali, in particolare quella sanitaria, pensionistica e scolastica. È evidente che le misure adottate dal Governo Monti sono la causa della crisi, non la soluzione. Per fermare questa situazione, che può produrre esiti gravissimi (la storia dovrebbe insegnarci qualcosa), occorre lavorare affinché la parte più a vasta possibile delle forze politiche, sindacali e di movimento costruiscano assieme una alternativa vera e credibile.

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121008merkeldi Joseph Halevi
Le previsioni pessimistiche del Fondo monetario internazionale individuano nell'Europa dell'Unione Monetaria la zona maggiormente in crisi. La situazione è destinata ad aggravarsi ulteriormente se si continua ad insistere sulle restrizioni fiscali. In tale contesto il discorso di Angela Merkel al Bundestag è un nuovo atto di irresponsabilità nei confronti dei paesi dell'eurozona. La Cancelliera ha invocato l'adozione di misure di veto nei confronti dei bilanci dei paesi che non riusciranno a stare nei termini dello già scellerato patto fiscale che impone il pareggio dei conti pubblici. È importante capire che esattamente come non si può imporre per tutti i paesi l'equilibrio automatico della bilancia dei pagamenti corrente, dato che alcuni avranno i conti con l'estero in surplus ed altri in deficit, non si può pensare che tutti possano raggiungere e mantenere il pareggio di bilancio. Questo il governo francese lo sa benissimo.

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121019primariepddi Fausto Bertinotti
Le elezioni si avvicinano e con il voto riaffiorano, nella sinistra, appena riverniciati i suoi vizi più antichi. Siccome sembra aver ereditato dalla sua storia, non le virtù, ma soltanto i vizi, questi stessi diventano come dei tic così grandi da prendere il posto della fisionomia intera del suo protagonista.
Si comincia, va da sé, dalla demonizzazione della sconfitta. Dato lo schieramento elettorale che il centro sinistra (o progressista che sia) si dà e la sua piattaforma di massima, chi lo critica lo fa perché innamorato della sconfitta. La sconfitta è, del resto, solo e nient’altro che una condanna che può colpire il “popolo dei cancelli” nei 35 giorni di lotta alla Fiat, come i referendari per l’estensione dell’articolo 18 dello Statuto dei diritti dei lavoratori o come la Fiom che si oppone a Marchionne a Pomigliano. Funziona anche come monito per il futuro.

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121019gcdi Roberto Musacchio
L’ultimo esempio viene dalle elezioni amministrative in Belgio dove la formazione della sinistra radicale,il partito del lavoro, comunista, ha ottenuto un successo importante entrando per la prima volta in moltimunicipi. Ma qualche giorno fa, in Repubblica Ceca, il Partito comunista era arrivato in elezioni politiche asuperare il 25%. Di Syriza, in Grecia, si sa e si è detto molto. Ma anche in Spagna le recenti amministrativehanno visto una ripresa di Isquierda Unida che, nei sondaggi sulle intenzioni di voto politico, supera il12%. In Portogallo Bloco e Pcp raggiungono sommati il 20% delle stime.

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121019bestiadi Guido Viale
«Affama la bestia» è lo slogan con cui Ronald Reagan aveva inaugurato il trentennio di liberismo di cui oggi stiamo pagando le conseguenze. La «bestia» per Reagan era il governo: che - è un altro suo celebre detto - «non è la soluzione ma il problema». La bestia da affamare è in realtà la democrazia, l'autogoverno, la possibilità per i cittadini e i lavoratori di decidere il proprio destino. Il programma è di mettere tutto in mano ai privati, che si appropriano così delle funzioni di governo e le gestiscono in base alle leggi del profitto. Quel programma è stato ora tradotto dall'Ue e dai governi dell'eurozona in due strumenti micidiali: il pareggio di bilancio e il fiscal compact.

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121019caritasdi Maria Grazia Gerina
«Ci mancava solo che togliessero ai disabili i sostegni previsti dalla legge 104: senza quel paracadute contro la povertà anche loro o almeno tantissimi di loro si sarebbero ritrovati in fila davanti ai nostri centri», sbotta, pensando al dibattito in corso sulla legge di stabilità, Walter Nanni, che ha appena consegnato alle stampe l’ultimo Rapporto Caritas sulla povertà. Una fotografia sempre più drammatica
dell ’Italia davanti alla crisi. In coda per un pasto caldo o per una busta della spesa con dentro cibo, vestiti, beni di prima necessità. Come un tempo capitava solo ai senza dimora o agli immigrati appena arrivati nel nostro paese.

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121019sindacatidi Giovanni Barozzino
Io penso che la crisi che stiamo attraversando sta lasciando un segno profondo nella carne viva di milioni di persone. Una fase difficile, dovuta alla crisi ma anche da un'assenza di programmazione e di politiche che siano capaci di andare incontro ai cittadini.
Ho come una strana sensazione, (molto condivisa purtroppo) che ci sia un cinismo da parte di chi sta deliberatamente tentando di addossare sui deboli, le conseguenze della crisi e di approfittare, per regolare i conti con i lavoratori e con le loro conquiste.
Parlo di cinismo, magari perchè sono un sognatore, perchè ho sempre pensato (e, mio malgrado, mi accorgo sbagliando) che anche in guerra ci dovrebbero essere dei limiti che nessun essere umano dovrebbe oltrepassare.

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FB Ezio Locatelli

 

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