121001sapienzadi Monica Lanfranco
Per molte persone si tratta di questioni marginali e di lana caprina, e si sa che in Italia se le donne sollevano problemi di questo tipo si sentono dire così. Ma credo che valga la pena di rischiare, visto che la lettera aperta Che genere di concorso? scritta dal Laboratorio di studi femministi Anna Rita Simeone dell’Università di Roma La Sapienza solleva un problema vero: come si fa a cambiare la società in senso non sessista se le competenze di chi va a insegnare non prevedono la conoscenza (minima) del percorso storico, culturale, sociale e politico di metà della popolazione?
La lettera aperta, indirizzata al ministro dell’Istruzione Francesco Profumo e alla ministra Elsa Fornero è scritta da un gruppo di studiose specializzate negli studi umanistici, la maggior parte docenti nella scuola e nell’università, a grande maggioranza precarie, che hanno partecipato alla selezione per il personale scolastico che si è tenuta a fine settembre.

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121001cinquestelledi Giulia Zaccariello
Un centinaio di persone presenti in sala, più alcune decine collegate in streaming.  L’incontro pubblico sulla “democrazia liquida”, organizzato dal primo espulso del Movimento 5 Stelle, Valentino Tavolazzi,  a Ferrara piace ma non spopola. Colpa, forse, anche dell’etichetta che in questi giorni l’ha bollata come “meeting di ribelli del Movimento”, l’iniziativa ha raccolto meno adesioni del previsto (circa 300 partecipanti).  
Tavolazzi si mostra comunque soddisfatto: “Questo non è un incontro di scissionisti – chiarisce – Ma una grande occasione di approfondimento tecnico. Ci sono relatori importanti, che spiegano i sistemi di democrazia partecipata più utilizzati in Italia e in Europa”. Dentro la sala non un riferimento a Beppe Grillo, né un cenno a espulsioni o fuori onda, così come promesso da Tavolazzi nei giorni scorsi. Ma solo un convegno tecnico per sperimentare nuovi sistemi  di partecipazione, come Liquid Feedback, la piattaforma dei pirati tedeschi.

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120928pubblicodi Domenico Moro
Il decreto legge 95 del 2012 prevede la riduzione della spesa pubblica di 26 miliardi in tre anni, di cui 4,5 nel 2012, 10,5 nel 2013 e 11 nel 2014. Per raggiungere questo obiettivo il governo Monti ha predisposto una spending review, che nel l ’intenzione dovrebbe favorire tagli non lineari ma selettivi, in modo da mantenere inalterato il servizio erogato dalla Pa. La spending review prevede l’i n t e rvento su varie direttrici: la soppressione di enti, il tetto allo stipendio dei manager pubblici, le procedure d’acquisto per ridurre i costi di beni e servizi, il riordino degli enti territoriali, la dismissione di immobili dello Stato e la riduzione del personale. L’aspetto sicuramente più grave della spending review è la riduzione del personale statale.

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120928fiscaldi Paolo Ferrero
Sabato 30 sarò a Parigi alla manifestazione organizzata dal Front de Gauche contro il Fiscal Compact. La manifestazione chiederà al Presidente della Repubblica di indire un referendum al fine di permettere ai francesi di esprimersi sul Fiscal Compact. I sondaggi dicono che il 65% della popolazione francese ritiene necessaria l’indizione del referendum e considera un atto del tutto antidemocratico l’approvazione parlamentare in assenza di una consultazione popolare. A Parigi con il Front de Gauche vi saranno rappresentanti di tutte le forze politiche del Partito della Sinistra Europea di cui Rifondazione Comunista fa parte: Syriza, Izquierda Unida, la Linke, etc.
Si tratta della seconda grande iniziativa del Partito della Sinistra Europea per cercare di fermare il Fiscal Compact e i suoi disastrosi effetti. Il primo fu il ricorso alla Corte di Karlsruhe fatto dalla Linke, ricorso purtroppo non accolto.

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120928fetehumanitedi Lorenzo Battisti per Marx21.it
Come ogni anno, il parco della Corneuve a Nord di Parigi è stato invaso da una enorme folla accorsa per partecipare alla Festa de l’Humanité, il giornale del Partito Comunista Francese.
L’evento è da sempre rilevante per la politica francese, perché rappresenta l’effettiva ripresa del dibattito dopo la pausa estiva.
La festa di quest’anno è stata la prima dopo l’elezione del socialista Hollande come Presidente della Repubblica e per questo ha avuto un significato particolare rispetto a quelle degli anni passati. Le speranze che la campagna elettorale e l’elezione successiva avevano suscitato sono state tante. E altrettante sono ora le delusioni che vive il popolo francese. In molti si chiedono dove sono gli aumenti del salario minimo promessi in campagna elettorale; e cosa aspetta Hollande per ricontrattare il Trattato europeo di bilancio con la Merkel, come aveva solennemente promesso in campagna elettorale; e ancora, a quando la fine degli sconti fiscali concessi da Sarkozy ai suoi amici e l’aumento dell’aliquota massima al 75% sui più facoltosi come aveva detto solo qualche mese fa?

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120928j aime l europedi Pierre Laurent, segretario nazionale del PCF
Un'ondata di licenziamenti, l'inasprirsi della crisi finanziaria, la rabbia in Spagna e le contestazioni di massa ai piani d'austerità per tutta l'Europa, perplessità crescenti degli “esperti” sui principi che disciplinano il bilancio...Mostrano ogni giorno di più l'urgenza di un riorientamento dell'Europa.
Questa esigenza di rifiutare l'austerità assieme alla necessità di un cambiamento dell'Europa sono il cuore della mobilitazione unitaria contro la ratifica del bilancio dell'UE. La quale si espande costantemente ed ora unisce 65 organizzazioni e centinaia di comitati locali, sindacati, associazioni, intellettuali, attivisti politici.
Si tratta di un movimento dal basso a sinistra capace di rendere credibile e convincente la possibilità di un riorientamento europeo. Coloro che vogliono contribuire non possono non partecipare alla manifestazione del 30 settembre a Parigi.

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monti confindustriadi Luca Telese
Nel giorno in cui gli statali invadono Roma, il più antistatale dei premier che abbiano abitato Palazzo Chigi (in questa vocazione batte anche Silvio Berlusconi) spiega che al monotono posto fisso da premier lui in fondo ci si sta abituando: «Non mi presenterò alle elezioni - spiega infatti Mario Monti - non ce n’è bisogno perché sono senatore a vita». Poi il presidente ha fatto cadere con sapienza le parole che segneranno la campagna elettorale, i posizionamenti di facciata e quelli veri, il sentiero tortuoso della campagna elettorale: «Non mi presenterò - aggiunge - ma sarò là e, se si creeranno le circostanze per cui potrò dare un aiuto dopo le elezioni, non precludo nulla».
Mica male per il professore compassato che nella sala multimediale della presidenza del Consiglio, nel dicembre scorso, irrideva la politica, ripeteva a nastro di non essere interessato a tornare presidente del Consiglio, spiegava che non avrebbe mai preso parte a una campagna elettorale.

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120928stato socialedi Felice Roberto Pizzuti – da il manifesto
L’editoriale di Alberto Alesina e Francesco Giavazzi pubblicato sul Corriere della Sera di domenica scorsa con il titolo «C’era una volta lo stato sociale» ribadisce con chiarezza alcuni luoghi comuni conformi alla visione neoliberista la cui applicazione ha concretamente contribuito alla crisi globale; la loro convinta riproposizione è un segno della difficoltà di uscire da quella visione e dalle sue conseguenze (per timore che ciò possa accadere, in un precedente articolo Giavazzi ha proposto perfino che il Parlamento attuale blindi per la futura legislatura quanto già attuato della «Agenda Monti»!). Secondo i due economisti, il nostro sistema di welfare non è compatibile con la crescita, dunque dovrebbe essere «profondamente» ripensato affinché garantisca i suoi servizi solo alle classi meno abbienti e non anche alle classi medio-alte le quali, però, dovrebbero essere sgravate dai corrispondenti oneri fiscali e contributivi; in tal modo si eliminerebbe quello che viene definito «un giro di conto» che «scoraggia il lavoro e la produzione»: «… se anziché essere tassato con un’aliquota del 50% dovessi pagare un premio assicurativo a una compagnia privata, lavorerei di più per non rischiare di mancare le rate».

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120927graficodi Gabriele Pastrello
I soggetti della speculazione finanziaria sono più d'uno. E qualche volta i governi danno una mano.
Il nuovo rialzo dello spread sui titoli spagnoli, dopo il calo recente, ha rialimentato sulla stampa i timori sull'euro e le domande sull'efficacia dello scudo di Draghi. Ma bisogna tenere i nervi saldi e ragionare.
Il punto di partenza è ricordare che sul mercato agiscono fondamentalmente due gruppi, più uno. Il primo gruppo, il nocciolo duro della speculazione al ribasso che ha animato le cronache nell'ultimo anno, è costituito da investitori o pool di investitori che mobilitano ingenti risorse, ma soprattutto che le moltiplicano prendendo a prestito i titoli che poi riversano sul mercato per farne cadere il prezzo, con l'obbiettivo di ricomprarli e restituirli a uno molto minore. Questo è il nucleo dinamico, che si porta dietro un secondo gruppo composto da una massa di investitori, magari individualmente non piccoli, ma non in grado di orientare il mercato.

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120928fiom tarantodi Gia. Le.
«Uno sciopero di cui non sono chiare le ragioni rischia di generare divisioni tra i lavoratori e contrapposizioni con la magistratura»
Lo strappo tra la Fiom e Fim Cisl-Uilm Uil ha una data e un luogo precisi: giovedì 2 agosto, piazza della Vittoria, Taranto. Quel giorno i sindacati metalmeccanici persero la piazza durante il comizio dei segretari generali di Cgil, Cisl e Uil per l'irruzione pacifica del comitato «Cittadini e operai liberei e pensanti».
Da quel giorno nulla è stato più come prima. La Fiom imputa alla Fim e alla Uilm di avere un atteggiamento poco chiaro, soprattutto nei confronti della magistratura, preferendo la strada delle assemblee dei lavoratori all'interno del siderurgico per mettere pressione al Gruppo Riva invitandolo ad effettuare investimenti chiari e ingenti rispetto a quelli sin qui presentati dall'azienda e puntualmente bocciati dai custodi giudiziari, dalla Procura e dal gip Todisco.

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FB Ezio Locatelli

 

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