121005appellodi Keynesblog
Più di 120 economisti hanno pubblicato oggi un articolo su Le Monde, ripreso da molti siti di informazione, in cui si pronunciano contro il trattato di bilancio dell’Unione europea. Denunciano un trattato “portatore di una logica recessiva che aggrava gli squilibri esistenti” e chiedono a François Hollande di non perseguire le politiche di austerità dei suoi predecessori. Tra i firmatari vi sono economisti molto conosciuti come Frédéric Boccara, Bousseyrol Marc Laurent Cordonnier, Denis Durand, Guillaume Etievant, Flacher David Bernard Friot, Gadrey Jean Jacques Genereux, Guerrien Bernard, Michel Husson, Sabina Issehnane, Florence Jany-Catrice, Esther Jeffers, Paul Jorion, Pierre Khalfa, Dany Lang, Philippe lege, Frédéric Lordon, Christiane Marty, François Morin, André Orlean, Dominique Plihon Ramaux Christophe, Gilles Raveaud, Rigaudiat Jacques Dominique Taddei Stephanie Treillet.

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121005airaudodi Luca Telese
«In fondo è semplice: nel prossimo Parlamento dobbiamo riportare il lavoro e i diritti». Dai giorni della festa di Vasto, l’idea del cosiddetto «Partito della Fiom», che tanti commentatori aveva fatto indispettire, è ormai diventata una realtà. Dirigenti di primo piano del centrosinistra - da Tonino Di Pietro, a Paolo Ferrero, a Oliviero Diliberto - invocano il nome di Maurizio Landini come un uomo della provvidenza. Il leader dell’Idv ha inventato la locuzione «Italia dei lavori» per indicare che il suo partito cerca un rapporto strutturale con gli uomini del sindacato più antico d’Italia. Tutti chiedono a Landini di candidarsi. In questa intervista il numero due della Fiom Giorgio Airaudo abbandona le ultime riserve.

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120225montidi Dino Greco
Ci ha pensato Enrico Letta a mettere le cose a posto e a chiarire – dopo l'ufficializzazione della candidatura di Vendola alle primarie del Centrosinistra – che “noi (del Pd, ndr) non faremo nessun passo indietro rispetto alle riforme di questo esecutivo”. E non vi è nulla, ma proprio nulla, che possa fare pensare ad una diversa disponibilità di Bersani a rimaneggiare, a correggere, sia pure marginalmente, i provvedimenti che hanno caratterizzato il profilo del governo Monti.
Quella che oggi il Partito democratico tenta di fare passare nel senso comune per “discontinuità” da Monti riguarda il ritorno ad un governo frutto dell'esito elettorale e l'insediamento di una leadership direttamente espressa dalle urne. Ma non già un mutamento di orientamento nella politica economico-sociale.

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121005sanmarcodi Globalist.it
Sono saliti sulla cella campanaria di San Marco, a Venezia, per protestare contro lo stallo nel quale versa l'azienda chimica quattro operai della Vinyls di Porto Marghera. Hanno fatto sapere di voler rimanere lì tutta la notte. Tra loro c'è una donna, Nicoletta Zago. Al telefono ai giornalisti hanno dichiarato: «Siamo stanchi di essere presi in giro. Da cinque mesi non abbiamo lo stipendio».
I quattro si sono mescolati ai turisti in visita al campanile, a oltre 50 metri d'altezza. «Siamo arrivati qui - ha spiegato Lucio, uno degli operai che ha inscenato la protesta - con l'intenzione di rimanervi pacificamente». L'uomo ha spiegato così la scelta del campanile di San Marco per l'azione: «È chiamato "il paron di Venezia" come sono padroni i commissari che ci hanno portato a questo punto».

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121005riccardoiaconadi Redazione Il Fatto Quotidiano
Uscirà giovedì 11 ottobre “Se questi sono gli uomini. Italia 2012. La strage delle donne” (Chiarelettere) di Riccardo Iacona,  giornalista Rai da più di vent’anni e conduttore di Presadiretta su Rai3. Un libro che è il racconto di una tragedia nazionale, che macina lutti e sparge dolore come una vera e propria macchina da guerra. Una guerra che prima di finire sui giornali nasce nelle case, dentro le famiglie, nel posto che dovrebbe essere il più sicuro e il più protetto e invece diventa improvvisamente il più pericoloso. Solo a metà del 2012 sono più di 80 le donne uccise in Italia dai loro compagni. 137 nel 2011. Una ogni tre giorni.
Riccardo Iacona ha attraversato il paese inseguendo le storie dei tanti maltrattamenti e dei femminicidi.

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121004bulldi Alberto Burgio
Il capitalismo assistito italiano ha trovato in Monti un «santo» in paradiso e si prepara a mantenersi al potere con il bis. Il fronte progressista, invece, arranca in tutta Europa e a tutti i livelli, a cominciare da quello culturale. La storia sembra finita ma stravincere non è vincere: di fronte a tutti noi c'è l'abisso
Evviva Monti! La sua autocandidatura - una sorpresa soltanto per gli ingenui - fa chiarezza nella palude italiana e mette allo scoperto l'unica seria iniziativa politica di questa fase. La crisi organica del berlusconismo ha costretto i suoi mandanti a inventare un grande centro all'altezza dei tempi. Ed eccolo lì, con tanto di capo carismatico e benedizione vaticana, l'embrione della nuova Dc, ombrello protettivo per finanzieri e industriali assistiti, postfascisti e grandi palazzinari. Sbaglieremo, ma la vera novità che sembra profilarsi è l'implosione dello schema bipolare, camicia di forza imposta a un paese strutturalmente tripartito. Bisogna riconoscerlo, quella che il padronato ha realizzato in questi vent'anni è un'operazione geniale.

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121004inpsdi Redazione Il Fatto Quotidiano
Aumentano le ore di cassa integrazione. Secondo quanto rende noto l’Inps, nel mese di settembre 2012 ne sono state autorizzate 86,4 milioni di ore. Rispetto allo stesso mese del 2011, quando furono autorizzate 83,4 milioni di ore, si registra un aumento del 3,6%. Complessivamente, nei primi nove mesi dell’anno si è giunti a quota 792,9 milioni, contro i 727,8 milioni del 2011 (+8,9%).
Passando al dettaglio per tipologia di prestazione, si registra un forte aumento degli interventi ordinari (Cigo), che a settembre sono aumentati del 202,4% rispetto ad agosto (anche se il confronto congiunturale può essere meno significativo), essendo passati da 10,9 a 33 milioni di ore. Il dato tendenziale – con il confronto rispetto al mese di settembre del 2011, quando furono autorizzate 21,1 milioni di ore – è più interessante e rileva un incremento pari al 56,6%.

L’aumento è determinato in maggior misura dalle autorizzazioni riguardanti il settore industria (26,7 milioni), aumentate del 66,3% rispetto ad un anno fa (16,1 milioni), mentre più contenuto, rispetto a settembre 2011, è l’aumento relativo al settore edile (25,2%).

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121004diazdi Norma Rangeri
«Sono certo che il prefetto De Gennaro, nel suo nuovo incarico istituzionale, potrà efficacemente portare avanti il suo impegno...», così Massimo D'Alema, l'11 maggio, salutava la nomina a sottosegretario del governo Monti dell'uomo che ai tempi del massacro alla Diaz era il capo della polizia. La stessa persona che nelle motivazioni della Corte di Cassazione interpreta il ruolo del fantasma del palcoscenico, l'ispiratore di una repressione disumana, segnata da efferatezze che ancora oggi si fatica a leggere nei particolari descritti dai giudici. Quel poliziotto d'Italia che non volle fermare le squadracce spinte, invece, a emulare un clima cileno, nel cuore dell'Europa, quando l'Italia berlusconiana sospese la democrazia con il sangue di ragazzi inermi. Lo stesso uomo che la Cassazione ritiene responsabile di aver sollecitato il meccanismo della pura violenza nel tentativo di riscattare l'onore perduto di una polizia che non aveva saputo vigilare sull'ordine pubblico nei giorni del G8.

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121004veltronidi A. Fab.
Ci sono due modi per rovinare i piani di Pierluigi Bersani (oltre a quelli che Pierluigi Bersani trova da sé). Il primo sarebbe batterlo nelle primarie, il secondo è sabotare la sfida. Walter Veltroni ha scelto questa seconda modalità, principalmente. Anche ieri ha evitato l'appoggio esplicito a Matteo Renzi. Eppure è noto che tutta la sua corrente sta lavorando al massimo per il sindaco di Firenze. Però l'ex sindaco di Roma si tiene distante, descrivendosi nel ruolo del padre nobile. «Più che schierarmi mantengo come Prodi una posizione di riserbo». Difficile che Prodi apprezzi. Più che un gesto di rispetto da parte di quello che è stato il primo segretario del Pd - e che poi ha organizzato un'area interna al partito - la scelta di Veltroni di non sbilanciarsi ufficialmente assomiglia a un atto di sfiducia verso lo strumento scelto da Bersani per legittimare la sua leadership. E non è finita qui.

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121004dececcodi Marco Berlinguer
Marcello De Cecco, mente caustica e grande esperto di finanza, non è ottimista. E il perché è presto detto: «Il problema numero uno oggi, come negli anni Venti e Trenta, è il predominio della finanza privata. Ma non c’è nessuna volontà politica di affrontarlo». Con un ulteriore avviso: «Ovunque stanno crescendo forze populistiche e nazionalistiche. È anche questa
un’analogia con quegli anni». Cominciamo dal primo punto. Già prima della crisi, Padoa Schioppa e Saccomanni –ovvero due personaggi dell’ufficialità –paragona - rono i mercati finanziari a “bestie selvagge ” che nessuno era più in grado di domare. Poi nel 2007 è arrivata questa crisi gigantesca e se ne sono accorti tutti. Ne è seguito un gran parlare. Persino il Fmi, la casa del liberismo mondiale, aprì un discorso sull’opportunità di un controllo sui movimenti di capitale. Ma sono rimaste tutte chiacchiere. Già, in nome della difesa del libero mercato.

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FB Ezio Locatelli

 

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