Anna Belligero e Simone Oggionni, portavoce nazionali dei Giovani comunisti, dichiarano:

 «Pochi minuti fa a Roma al liceo Tasso è avvenuta l'ennesima aggressione neofascista nei confronti di un nostro compagno. Vogliamo denunciare inoltre con forza che chi ha commesso la violenza è un volto conosciuto dell’estrema destra romana.  È una vergogna che certi squadristi girino indisturbati per le nostre scuole. Al ragazzo aggredito va tutta la nostra solidarietà. Ci rivolgiamo al sindaco Alemanno e alle istituzioni: non fare nulla contro il dilagare del neofascismo e di questi atti di violenza significa essere corresponsabili di questa escalation che sta infestando la capitale».

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista-FdS, con Anna Belligero e Simone Oggionni, portavoce nazionali dei Giovani comunisti, dichiarano:

«Il ministro Fornero insulta per l’ennesima volta i giovani: altro che “schizzinosi”, il lavoro per i giovani non c’è! È sconcertante la sconnessione totale della Fornero e del governo “tecnico” col paese reale e coi problemi dei più giovani, nello specifico, con la disoccupazione dilagante: semplicemente non c’è possibilità di trovare nessuna occupazione in questo Paese. Ci chiediamo dove vive la Fornero…

È vergognoso: con la riforma delle pensioni – contro la quale noi facciamo un referendum – hanno allungato l’età pensionabile, impedendo di fatto il ricambio generazionale nei posti di lavoro, non hanno fatto nessun piano pubblico per l’occupazione né alcun provvedimento contro la precarietà. La responsabilità di questa situazione drammatica per l’occupazione giovanile è del governo, non certo dei giovani».

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista-FdS, ha dichiarato:

«La privatizzazione di Alitalia, voluta da Berlusconi, imposta dalle banche e pagata con il denaro pubblico e dai lavoratori dell’azienda, sta arrivando al capolinea. Siamo alle battute finali del mancato intervento pubblico e del mancato sostegno del sistema Paese, pratiche invece ben radicate in altri Stati. Un mercato e un settore ricchi rischiano di finire nelle mani di compagnie partecipate da Stati di altri Paesi. Occorre ripensare il trasporto aereo in e per l’Italia, che sia fondato su una rinnovata compagnia di bandiera: è l’unica soluzione per salvare l’occupazione e i lavoratori Alitalia, che hanno pagato e stanno pagando in prima persona per scelte aziendali totalmente sbagliate. A loro, ai lavoratori licenziati e a quelli che rischiano di perdere il posto di lavoro, la nostra solidarietà».

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista-FdS, ha dichiarato:

«La protesta della società civile, delle persone con disabilità e delle associazioni che le rappresentano, ha fermato la barbarie del governo obbligandolo ad abbandonare la manomissione della legge 104 e la tassazione su indennità di accompagnamento e assegno di invalidità: bene! Si tratta adesso di proseguire la lotta contro i tagli e le manovre inique di questo governo e per questo sabato 27 ottobre saremo in piazza per il NO MONTI DAY. Il nostro obiettivo è cacciare il governo, che aggrava la crisi e taglia la spesa sociale per finanziare le banche private».

Giovanni Russo Spena, responsabile Giustizia di Rifondazione comunista, ha dichiarato:

 

«Di fronte al 41esimo, tragico, suicidio nelle carceri italiane dall’inizio dell’anno non si lasci cadere nel nulla l’allarme del Presidente Napolitano sulle condizioni disastrose e il sovraffollamento degli istituti di pena. La situazione è gravissima, come da tempo denunciamo. In attesa di riforme strutturali e normative che il parlamento non ha voluto attuare, come l’abrogazione della Fini-Giovanardi, della Bossi-Fini, dell’ex Cirielli, il parlamento vari per lo meno provvedimenti di amnistia e indulto e la possibilità di applicazione di misure alternative al carcere. Sarebbe meschino che le forze parlamentari facessero prevalere ancora una volta l’opportunismo elettoralistico».

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, ha dichiarato:

 

«Stamane ho aderito all’appello di Repubblica affinché il parlamento approvi la legge anticorruzione. Parallelamente chiedo che il governo intervenga nella scandalosa situazione che caratterizza una parte delle regioni italiane con una norma omogenea: noi proponiamo che lo stipendio dei consiglieri regionali sia pari a 3.000 euro, che non dia luogo a vitalizi di sorta ma alla normale contribuzione pensionistica. Sarebbe una misura chiara che a nostro parere si deve accompagnare ad una parallela norma per i parlamentari: 5.000 euro al mese bastano e anche li occorre abolire i vitalizi e passare alla normale contribuzione pensionistica».

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, dichiara:

«A differenza si quanto sostiene il Presidente della Repubblica, le scelte di austerità non sono una scelta a cui non si può sfuggire ma al contrario una scelta sciagurata che sta aggravando la crisi. È del tutto evidente che l’austerità aggravando la crisi e riducendo il Pil, oltre a produrre recessione e drammatici effetti sociali, obbliga a nuove stangate per riequilibrare il rapporto deficit – Pil. Così come il Fiscal Compact è una misura criminale che porterà tagli per 45 miliardi l’anno e deve essere rigettato dall’Italia. Dalla crisi si può uscire solo con politiche espansive di intervento pubblico in economia e di riconversione ambientale delle produzioni: per questo, contro la crisi e l’austerità proponiamo un New Deal».

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, ha dichiarato:

«Il ministro della Giustizia Paola Severino, intervenendo sulla costituzione di parte civile del governo nel processo sulle presunte trattative tra Stato e mafia, ha parlato di un “rinvio”: ma si tratta di un problema politico e i tempi sono politici. Lo Stato si costituisca parte civile nel processo di Palermo: è necessario che si faccia piena luce sui torbidi lati oscuri dei rapporti tra Stato, politica e mafie».

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, ha dichiarato:

«Le dichiarazioni del Ministro Fornero relative alla Fiat sono sconcertanti: mentre la più grande e assistita azienda del paese ha annunciato la decisione di disimpegnarsi dall’Italia il Ministro ci comunica di aspettare una telefonata da Marchionne per porgli delle domande. Il ruolo di un governo – se la parola ha un senso – non è quello di aspettare telefonate per fare domande ma quello di proporre una strada: il governo ritiene che la presenza in Italia dell’industria automobilistica e della mobilità sia strategico oppure no? Se sì, cosa intende fare se la Fiat confermasse il suo disimpegno? Noi abbiamo detto con chiarezza che serve un intervento pubblico che arrivi fino alla nazionalizzazione. Pensavamo di avere un governo, non un centralino strapagato».

L'IMU continua a fare danni in una situazione economica e scoiale già devastata dalla crisi e dalle politiche del governo. Per questo noi proponiamo di abolire l'IMU e di sostituirla con una tassa sui grandi patrimoni al di sopra degli 800.000 euro. L'unica strada per uscire dalla crisi consiste nella redistribuzione del reddito, dall'alto verso il basso, facendo pagare i ricchi e non chi ha risparmiato una vita per comprarsi la casa.

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