La Giunta regionale leghista si è caratterizzata da sempre per immobilismo e sudditanza nei confronti della Miteni, multinazionale criminale che, con i Pfas, ha inquinato il territorio mettendo in pericolo la salute di centinaia di migliaia di persone. Ora Zaia e Co., con la richiesta di ammissione al passivo per 4,8 milioni di Euro, offendono e prendono in giro i cittadini veneti.
La Lega non ha fatto nulla negli anni al fine di contrastare l’attività della Miteni. Si è dimostrata incurante del problema, anche di fronte alle prese di posizione nette dei vari soggetti che hanno certificato, scientificamente, la situazione di inquinamento e di pericolo sanitario.
Il conto l’hanno pagato gli abitanti delle zone inquinate, che hanno visto la salute propria e dei propri figli messa a repentaglio. Zaia non ha pagato alcun conto e non ha titolo morale e politico per chiedere alcunché. La Giunta regionale ha bivaccato sui propri scranni come fa sempre, favorendo lo sfruttamento del territorio veneto da parte delle multinazionali e degli interessi privati.
Delle due l’una: o questa richiesta di indennizzo è un espediente qualunque per rimpinguare le casse scialacquate della Regione, scendendo furbescamente dal carro del potente decaduto; o, più probabilmente, si tratta della consueta demagogia, del far finta di battere i pugni sul tavolo quando oramai, visto il fallimento di Miteni, è palesemente inefficace e non disturba più il potere economico.
Rifondazione Comunista ritiene necessario un cambiamento radicale del modello di sviluppo in Veneto, che veda il rispetto e la difesa dell’ambiente e del territorio come basi fondanti; continua a sostenere i cittadini ed i comitati No Pfas in questa importante vertenza a difesa della salute e dell’ambiente, così come si schiera da sempre al fianco delle lotte ambientali in Veneto.
Elena Mazzoni - Resp. nazionale Ambiente PRC - SE
Gabriele Zanella - Resp. regionale Ambiente PRC - SE
Paolo Benvegnù - Segr. regionale PRC - SE