Roberta Fantozzi, segreteria nazionale Prc - FdS e responsabile area Lavoro Welfare Prc, dichiara:
«E' veramente impagabile il senatore Ichino, che in ogni sua dichiarazione si fa ormai portavoce di Sergio Marchionne. Secondo lui è democratico che le lavoratrici e i lavoratori non possano più eleggere i loro rappresentanti sindacali, ma che questi vengano nominati. Ed è democratico che il sindacato più importante venga escluso dalla rappresentanza dei lavoratori perché non sottoscrive un accordo o meglio con un diktat della Fiat, che attacca il diritto di sciopero, e prevede condizioni di lavoro insostenibili. Per Ichino non è questo il problema, ma che esista ancora chi si batte per i diritti e le libertà dei lavoratori. Anzi il problema è che esistano ancora diritti, giacchè non perde occasione per esternare contro l’articolo 18. E non si rende nemmeno conto di quanto siano grottesche queste dichiarazioni il giorno in cui la Fiat chiude Termini Imerese, persino lesinando sugli incentivi per l’accompagnamento alla pensione degli operai messi per strada. Alla sudditanza ormai non c’è limite. Esprimiamo tutta la nostra solidarietà ai lavoratori di Termini ai cancelli della fabbrica e il nostro impegno per il lavoro e i diritti del lavoro».

Roma, 24 novembre 2011

dalle 12, a Roma, in via San Martino della Battaglia, 4:

«SIAMO VOSTRI SUDDITI, VOGLIAMO VOTARE IN GERMANIA!»

Il segretario nazionale Paolo Ferrero consegnerà una lettera all’ambasciatore: «Vogliamo dire alla rappresentanza istituzionale tedesca che noi non contiamo più niente, le sorti dell’Italia sono già nelle loro mani , tanto vale che ci considerino loro elettori!».

Roma, 17 novembre 2011

Sulla morte di Cristian De Cupis, detenuto romano nel carcere di Viterbo, Giovanni Russo Spena, responsabile dipartimento giustizia di Rifondazione comunista, ha dichiarato: “Occorre accertare al più presto le cause della morte di De Cupis. L’episodio è l’ennesima dimostrazione della drammatica situazione in cui versano le carceri italiane: da Stefano Cucchi in poi anche l’opinione pubblica ha realizzato che la tortura, nei nostri istituti di pena, è purtroppo una realtà. Per risolvere il problema delle carceri in questo Paese noi chiediamo e sosteniamo la decarcerizzazione e la depenalizzazione dei reati, per scongiurare o almeno ridurre in primis il sovraffollamento, che è una costante pressoché in tutti i penitenziari italiani. Ci auguriamo che venga fatta luce nel più breve tempo possibile sulla fine di De Cupis. Esprimiamo tutta la nostra solidarietà alla famiglia del giovane morto a Viterbo”.

Roma, 15 novembre 2011

Ufficio stampa PRC: Barbara Battaglia

Anna Belligero e Simone Oggionni, i due portavoce dei Giovani Comunisti, dichiarano: "La riunione di ieri in Prefettura a Roma accresce la nostra preoccupazione in merito alla compressione dei diritti democratici in città e nel Paese. La minaccia del Sindaco Alemanno di prorogare l'illegittima ordinanza di divieto di manifestazione nel centro di Roma testimonia della volontà di impedire che il dissenso si esprima in piazza trasformandolo in una questione di ordine pubblico, in particolare in un momento in cui la crisi spingerà fasce sociali sempre più ampie a manifestare la propria avversione alle preannunciate politiche di lacrime e sangue.
Il diritto di manifestare liberamente le proprie opinioni, in questi giorni coartato attraverso i divieti e le manganellate, è alla base di ogni società che voglia dirsi democratica. Il nuovo Governo Monti vorrà imitare il suo predecessore oltre che nella macelleria sociale anche nelle tendenze fascistoidi e repressive del sindaco Alemanno e del Governo Berlusconi? Per quanto ci riguarda, siamo e resteremo al fianco di tutti quei giovani, lavoratori, precari che scenderanno di nuovo in piazza per dire che ogni governo delle banche e della finanza non è il benvenuto a partire dalla prossima data di mobilitazione del 17 novembre".

Roma, 15 novembre 2011

Ufficio stampa PRC: Barbara Battaglia

«Dopo il commissariamento della politica da parte dei banchieri adesso si avanza la possibilità che a ricoprire la carica di Ministro della Difesa sia un generale. Sarebbe gravissimo». E'quanto afferma Alfio Nicotra, responsabile del dipartimento Pace e Movimenti della direzione nazionale del Prc/Federazione della Sinistra.
«Ci ribelliamo all'idea - prosegue l'esponente del Prc/Fds - che una Repubblica che sancisce nella sua  Carta Costituzionale il ripuidio della guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionale e come offesa alla libertà degli altri popoli, veda nella sua compagine governativa un generale. Non siamo la Grecia dei colonelli o una regime latinoamericano degli anni '80. Un generale è un tecnico della guerra non del suo ripudio».
«L'unico precedente è il generale Corcione nel governo Dini - continua Nicotra - ma fu una ferita inflitta al nostro ordinamento democratico e suscitò forti polemiche. Una esperienza da non ripetere: i militari, come in ogni Stato democratico, restino fuori dalla compagine governativa».

Roma, 14 novembre 2011

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