di Rosa Rinaldi*
Pericolosa sbandata del governo Monti anche in materia agricola. L’esecutivo, venerdì scorso, in sede di Consiglio europeo ha schierato per la prima volta l'Italia a favore del fronte dei Paesi che chiedono di coltivare organismi geneticamente modificati (OGM).
Con questa “apertura” Monti ed il suo ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, puntano a consegnare anche il mondo agricolo italiano nelle grinfie dei poteri forti, in questo caso rappresentate dalle multinazionali dell'agribusinnes.
Si tratta di un riposizionamento dell’Italia che ribalta le posizioni precedentemente assunte sulla spinta della mobilitazione nel paese contro gli OGM e per un’agricoltura sana e di qualità. Un riposizionamento che può rappresentare un colpo mortale per la nostra agricoltura e per i tanti prodotti di origine controllata e protetta di cui l'Italia si fa vanto nel mondo.
Per fortuna, il Consiglio Ambiente dell'UE non ha poi raggiunto un accordo in tema di OGM sulla proposta di “compromesso” presentata dalla Presidenza danese del Consiglio Europeo.
Resta la preoccupazione per la posizione assunta dal governo italiano e per il futuro dell’agricoltura.
Rifondazione comunista ribadisce il sostegno al diritto degli Stati membri a vietare la coltivazione di OGM e si schiera in favore dell’agricoltura di qualità, di cui in molti parlano ma per la quale quasi nessuno fa niente.
Nessun compromesso è possibile su temi quali l’alimentazione, la tutela del territorio, la qualità della vita e della salute, di cui un agricoltura è un baluardo insuperabile e insostituibile. Vogliamo un governo NO OGM.
*Resp. Ambiente, Territorio e Beni Comuni Prc