di Loris Campetti

Il problema può essere di principio, ma può anche non esserlo perché l'analisi marxista della realtà non è obbligatoria. Dire che la colpa è sempre del padrone a qualcuno, magari anche tra i nostri lettori, potrebbe apparire come un pregiudizio ideologico. Allora mettiamola così: ovunque arrivi il padrone dell'Ilva esplode la zizzania tra i lavoratori e, soprattutto, tra i lavoratori e la popolazione vittima dei fumi di Emilio Riva. Ieri è successo a Genova, oggi si ripete a Taranto. Sentire, al termine di una grandissima e difficile manifestazione che tentava di unire i diritti al lavoro e alla salute, i leader di Cisl e Uil che per difendere il diritto al lavoro si schierano al fianco del padrone, oppure ascoltare il capo dell'Ilva che "difende" i lavoratori in sciopero dalle contestazioni, dà il segno di un inquinamento ideologico che si somma a quello, devastante, ambientale.

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di Leo Lancari

Sarà anche vero, come ha detto tre giorni fa il premier Mario Monti, che «la fine del tunnel si avvicina», ma per chi ha la ventura di trovarsi in fondo al convoglio non solo la luce ancora non si vede, ma i morsi della crisi si fanno sempre più duri. Basterebbe fare il solito giro tra negozi affollati solo da commessi per rendersene conto, ma un'ulteriore conferma è arrivata dal rapporto sulle economie territoriali e il terziario di mercato presentato ieri da Confcommercio. La lettura non è certo di quelle estive che rilassano. Non solo consumiamo sempre di meno, ma nell'ansia di risparmiare sono diminuiti anche gli acquisti di generi alimentari e le previsioni per il 2012 fatte dall'associazione dicono che il ribasso dei consumi delle famiglie sarà pari al 2,8%. «Il calo più forte almeno dal dopoguerra» denuncia Confcommercio, secondo la quale per trovare un calo peggiore di quello attuale bisogna risalire indietro nel tempo fino agli anni Trenta.

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di Francesco Bogliacino

L'uscita dal tunnel non c'è stata. Restano i dilemmi del "calabrone" euro, che non poteva volare e molti vogliono continuare a far volare. Alternative di cui valutare le conseguenze politiche, oltre che economiche

Il tanto atteso “sblocco” della situazione europea non c’è stato. Nel presentare la recente decisione di non variare i tassi, il governatore della Bce Mario Draghi ha riconosciuto che la presenza di premi al rischio estremamente elevati per alcuni paesi e la conseguenze segmentazione dei mercati finanziari mina l’efficacia della politica monetaria. Ha altresì affermato che la Bce prenderà in considerazione le misure necessarie per affrontare il problema (leggi, acquisto di bond sul mercato secondario) ma ha anche segnalato che si tratta di direttive che andranno poi concretizzate in un disegno preciso nel prossimo mese. Inoltre ha sottolineato sia il disaccordo tedesco, sia il richiamo al consolidamento fiscale per quanto riguarda i paesi in difficoltà.

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di Maria R. Calderoni

Freud direbbe che ha l'invidia del pene. Va bene, la cornice è quella tutta delitti e misfatti confezionata facendo man bassa del "Libro nero del comunismo" rinforzato da contributi del calibro di Pansa, Guzzanti, dossier Mitrokhin, e roba del genere. Ma dentro la cornice, quale quadro! Dentro la cornice, il Pci splende! Proprio quello, il "vecchio Pci"!
Si intitola "La linea rossa. Da Gramsci a Bersani. L'anomalia della sinistra italiana" (Mondadori, pag. 417, euro 20) il libro di Fabrizio Cicchitto appena giunto in libreria, e, una volta arrivato all'ultima pagina, il lettore si stropiccia gli occhi: che cos'è, Intervista col vampiro, Attrazione fatale? Hanno forse sbagliato titolo?

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di Martina Castigliani

Esistono ma nessuno ne parla. È la storia dei tanti acquedotti rurali presenti nell’appennino reggiano e che rappresentano una vera e propria rivoluzione in termini di gestione dell’acqua come bene pubblico. Era il secondo dopoguerra e i contadini, piccone e pala alla mano costruirono acquedotti là dove c’erano fonti e corsi d’acqua: strutture efficienti, che dopo mezzo secolo funzionano ancora. 40 euro circa, la spesa annua per ogni abitante, che deve semplicemente far fronte alle spese di gestione e manutenzione.
A mettere in luce questa realtà, due cittadini di Villa Minozzo, Graziano Malvolti e Benedetto Valdesalici, e Tommaso Dotti, membro del Comitato Acqua Bene Comune di Reggio Emilia.

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