Le banche private europee in 4 mesi hanno portato a casa una plusvalenza del 13% acquistando 250miliardi di titoli di stato grazie al maxi prestito della Banca Centrale Europea che, anziché dare i soldi direttamente agli stati, foraggia gli istituti privati al tasso ridicolo dell’1% e favorendo, così, la speculazione finanziaria.

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di Claudia Pratelli

Cosa c’è per i precari nella riforma del lavoro? Abbiamo seguito il plasmarsi della riforma con un’attenzione che a tratti si è fatta ansia. L’abbiamo rincorsa dietro alle dichiarazioni (tutte altisonanti) dei ministri del governo e interpretata da documenti che erano prima linee guida, poi un documento di policy approvato dal Consiglio dei ministri, ma mai testi definitivi.

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di Marco Sferini

Mentre l’Unione europea calcola il tasso di disoccupazione italiano e lo evidenzia come un dato in costante crescita, mentre il Fondo Monetario Internazionale mette nero su bianco in una dichiarazione al mondo intero e allo Stivale che il nostro Paese non raggiungerà il pareggio di bilancio se non nel lontano 2017, mentre si incrociano le affermazioni e le smentite sull’eliminazione dell’esenzione totale dal pagamento dei tickets sanitari per i disoccupati, l’articolo 81 della Costituzione è già modificato da alcuni giorni e nessuno sembra accorgersene.

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di Alfiero Grandi

Lo spread si aggira come un avvoltoio sui conti pubblici italiani. Forse sarebbe bene ammettere che c’è stato qualche ottimismo di troppo nel ritenere la situazione dell’Italia già sotto controllo. Il Governo Monti, comprensibilmente, cerca di evitare allarmismi, ma se i conti del prof. Dell’Aringa (in verità non solo suoi perché anche il Fmi è più o meno sulla stessa linea) sulla riduzione del Pil dovessero essere corretti il Governo dovrebbe ricorrere ad una nuova manovra di aggiustamento dei conti, perché il margine creato con la manovra precedente non sarebbe più sufficiente.

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di Gennaro Carotenuto

Sono tutti convinti che stia facendo una gran campagna elettorale Jean-Luc Mélenchon, il candidato del Fronte delle Sinistre alla presidenza della Repubblica francese. Con oltre il 15% delle aspettative di voto ha superato al terzo posto l’estremista di destra Marine Le Pen, morde forte il fianco sinistro del candidato del Partito Socialista François Hollande nella corsa contro Nicolas Sarkozy (virulentemente a destra) e ridotto gli spazi del candidato alla sua sinistra, Philippe Poutou, del Nuovo Partito Anticapitalista.

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