Antonio Ferraro, responsabile nazionale Politiche sociali Prc-Fds, ha dichiarato:

“Domani giovedì 23 giugno saremo in piazza al fianco delle organizzazioni del Terzo settore per dire basta ai tagli e per difendere i diritti sociali delle persone. Va fermato con forza il tentativo di questo Governo di smantellare lo stato sociale a favore di un welfare mercantile e caritatevole. I tagli bestiali, che dal 2008 ad oggi hanno ridotto all’osso i fondi nazionali per le politiche sociali e per la famiglia, azzerato quello per la non autosufficienza, stanno causando la chiusura dei servizi essenziali territoriali e il licenziamento di migliaia di lavoratori del settore, oltre che la negazione di diritti costituzionali. Il federalismo leghista, che aumenterà le disuguaglianze territoriali, e la manovra correttiva di decine miliardi di euro annunciata da Tremonti per rispettare il nuovo Patto di Stabilità europeo, completeranno il quadro di devastazione sociale in atto nel Paese.Oggi le forze democratiche, politiche e sociali, devono essere unite in difesa di uno stato sociale in grado di ridurre povertà e disuguaglianze, di assicurare l'universalità dei diritti sociali. Per questo Rifondazione Comunista sostiene la mobilitazione nazionale del 23 giugno e contribuisce alla piattaforma di proposta per una riforma del welfare a partire dalla definizione dei livelli essenziali di assistenza sociale da finanziare con risorse adeguate, perché sono un investimento per il futuro e non costi da tagliare. I soldi ci sono e basta prenderli da chi ce li ha, dai grandi patrimoni, dalle rendite finanziarie, dall’evasione fiscale”. 

Ufficio Stampa Prc-Fds

Manifestazione contro i tagli – Roma, 23 giugno 2011

"Basta tagli, ora diritti! Sussidiarietà, non scaricabarile!"

Mobilitazione nazionale per i diritti sociali e per la riforma del welfare promossa dal Forum del Terzo settore e dalle Associazioni aderenti alla campagna “I diritti alzano la voce“.

23 giugno 2011, ore 11.00-15.00 Roma – Piazza Montecitorio e in altre città italiane (Milano, Bologna, Torino, Venezia, Firenze, etc.)

Care compagne e cari compagni,

giovedì 23 giugno si terrà la giornata di mobilitazione nazionale in difesa dei diritti sociali e per la riforma del welfare. Una mobilitazione importante che vede insieme associazioni del Terzo settore, operatori sociali e persone che beneficiano dei servizi scendere in piazza contro i tagli feroci del Governo, che sta smantellando lo stato sociale per sostituirlo con un welfare mercantile e caritatevole. All'aumentare di disoccupazione, povertà e disuguaglianze, il Governo risponde riducendo all'osso, e talvolta azzerando, i fondi destinati al sociale (nel 2008 erano 2,5 miliardi, oggi 500 milioni!). Così assistiamo al ridimensionamento, quando non alla chiusura, dei servizi sociali, al licenziamento degli operatori sociali, all'indebolimento complessivo di quella rete di relazioni e coesione sociali già troppo fragile nel nostro Paese. Il disegno del federalismo leghista completa il puzzle dell'ingiustizia sociale del nostro Paese, determinando ulteriori ed inaccettabili disuguaglianze territoriali.E' giunta l'ora di dire basta a tutto questo e di contrapporre un modello di welfare alternativo a quello delle destre, basato sulla definizione dei livelli essenziali di assistenza sociale e la relativa copertura economica in modo tale da rendere esigibili i diritti omogeneamente su tutto il territorio nazionale. E' ora di dire basta a questa pluriennale macelleria sociale in nome del risparmio pubblico. Le risorse per il sociale non sono costi da tagliare ma investimenti per il futuro. E i soldi basta prenderli da chi li ha, dai grandi patrimoni, dalle rendite finanziarie, dall'evasione.

Rifondazione Comunista sostiene e partecipa alla manifestazione nazionale del 23 giugno e chiede ai propri iscritti e simpatizzanti di scendere in piazza nelle diverse città in cui si svolgeranno le iniziative.

Il link per avere maggiori informazioni è il seguente: http://www.fishonlus.it/eventi/manifestazione-contro-i-tagli-roma-23-giugno-2011/ Un caro saluto, Antonio Ferraro - Responsabile nazionale Politiche sociali Prc-Fds

Roberta Fantozzi, Segreteria nazionale Prc-Fds, e Antonio Ferraro, responsabile nazionale Politiche sociali Prc-Fds, hanno dichiarato: 


“Quella del Rapporto Diritti Globali 2011 è la diagnosi di un paese in una condizione drammatica, in cui stanno crollando gli ultimi pilastri del sistema di protezione sociale lasciando le persone abbandonate  a se stesse, alle prese con disoccupazione, povertà e disuguaglianze. 
L’inadeguatezza storica del nostro sistema di welfare, particolarmente grave sulle politiche per il sostegno dei disoccupati, il diritto alla casa, l’assistenza,  è stata gravemente accentuata dai tagli feroci che il governo Berlusconi ha perseguito sin dal suo insediamento.  
I tagli al sociale del 78,7% sono esemplificativi di una logica che invece di ampliare il sistema di welfare propone il ritrarsi del pubblico nel campo dei diritti fondamentali delle persone, a favore di un’ottica privatistica di welfare residuale e caritatevole. Mentre per altro verso la sola ricetta messa in campo dal governo sul terreno del lavoro è nel segno di un attacco ai diritti senza precedenti.   Sono politiche che vanno contrastate mandando a casa prima possibile questo governo, ma anche mettendo in discussione il nuovo Patto di Stabilità europeo, che ci si appresta a tradurre in scelte che rischiano di distruggere definitivamente i residui livelli di protezione.  Per questo Rifondazione Comunista sosterrà tutte le mobilitazioni per difendere ed estendere i diritti sociali che sono fattore decisivo di sviluppo economico, sociale e civile. Il primo appuntamento è il 23 giugno a sostegno della mobilitazione nazionale delle organizzazioni del Terzo Settore”.

Riteniamo a dir poco vergognoso che a partire da oggi 1 giugno il Dipartimento Protezione Civile butti per strada nove lavoratori con disabilità che da sette anni portano avanti il progetto “Abili a proteggere” e sono impegnati nell'ufficio stampa e in altre attività. La Protezione Civile eviti di fare una porcata del genere altrimenti può cambiare anche il suo nome in ‘Protezione Incivile’. Siamo al fianco di queste persone e sosteniamo la loro battaglia di dignità e giustizia. Chiediamo che non venga perso un minuto di più per riassumerle e fare in modo che la loro esperienza lavorativa continui. 

Antonio Ferraro, responsabile nazionale Politiche sociali Prc-Se

di Salvatore Usala* (Liberazione del 25 maggio 2011) 

16 novembre 2010: noi malati SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica) scendiamo in piazza per rivendicare il diritto ad una vita indipendente e dignitosa, per chiedere maggiori risorse per assistenza e ricerca. In quella occasione il Governo ci fa una promessa: 100 milioni ai malati Sla. Subito i media evidenziano la notizia come un successo della nostra lotta. Ecco quindi che viene inclusa nel “milleproroghe”, dove però ci accorgiamo che la promessa viene modificata unilateralmente: la disponibilità diventa ‘fino a 100 milioni’ prelevati, tra l’altro, dai fondi del 5xmille e questo significa non garantire la certezza dell’intero finanziamento promesso. Indignati, proviamo più volte a chiedere un incontro al Governo, ma nessuna risposta. Passano sei mesi e, di fronte al silenzio e all’indifferenza, scendiamo di nuovo in piazza, noi malati di SLA, con tutte le difficoltà che si possono immaginare. La protesa stavolta si allarga contro l’azzeramento del fondo nazionale per la non autosufficienza e la drastica riduzione di quello per le politiche sociali che stanno determinando un ulteriore indebolimento di prestazioni e servizi di cui abbiamo bisogno, di cui abbiamo diritto di beneficiare. Quindi il 17 maggio, puntualmente ci presentiamo alle 10,30 davanti al Ministero dell'Economia. Chiaramente sono tutti impegnati ad analizzare il risultato elettorale e a leccarsi le ferite per la bruciante sconfitta. Nessuna telecamera, nessun giornale, la competizione elettorale non può lasciare spazio a niente altro, men che meno a 80 disperati con 15 malati gravi in carrozzina. Una nostra delegazione viene ricevuta dal dott. Volpe, consigliere del ministro Tremonti, mentre gli altri mantengono il presidio sotto il ‘palazzo’. Ci portano nel ‘parlamentino’ del Ministero, una gran sala con un tavolo enorme e platea. Dopo breve attesa ci raggiunge il dott. Volpe che ci illustra la situazione: “decreto attuativo in preparazione, successivo passaggio alla Presidenza, ritorno all'Economia per l'assegnazione del capitolo di spesa, trasferimento dei fondi del 5x1000 all'incasso, cioè fra due anni”. La nostra risposta è perentoria: i fondi devono essere subito disponibili per le famiglie, non ci interessano i cavilli tecnici e l’iter burocratico. A questo aggiungiamo che non ci saremmo mossi senza una risposta certa. L'attesa è lunga ed estenuante: ben 4 ore abbandonati senza acqua, affamati, soli, con due finanzieri in un palazzo deserto, popolato da burocrati indifferenti ai nostri gravi disagi di persone allettate 24 ore al giorno. Alle 14,30 ci facciamo portare da fuori dei panini con dell'acqua; alle 15, stanchi di aspettare, con i compagni al sole, si iniziano a distribuire fischietti tra i manifestanti. Inizia un po' di rumore. Alle 15,30 diamo il benestare per bloccare il traffico in via XX Settembre: vengono tutti identificati e minacciati di sanzioni penali ed amministrative. La nostra delegazione si mette nell'andito deserto, facciamo presente che l'autonomia delle batterie è ultimata: tra un'ora tutto si spegnerà, anche la nostra vita. Alle 16 si presentano due funzionari che ci garantiscono che hanno predisposto un DPCM d’urgenza e che il provvedimento è stato inoltrato alla Presidenza del Consiglio. Chiediamo un comunicato stampa o una comunicazione scritta che ci viene concessa: possiamo ricaricare le batterie, non è ancora giunto il momento della morte anche se eravamo decisi a tutto. Dopo la SLA, nulla ci fa paura. Alle 16,30, dopo 5 ore lasciamo il Ministero e raggiungiamo i nostri compagni. Un paio di giorni dopo riusciamo a sapere da fonti ministeriali, grazie anche all’interessamento di Rifondazione Comunista, che il DPCM è stato firmato dal presidente Berlusconi e dal Ministro Tremonti ed è stato inoltrato alla Corte dei Conti per la ‘registrazione’. Tornerà ora all'Economia per il formale inserimento nel capitolo di spesa. La cosa fondamentale è stata ottenuta: lo sblocco immediato dei 100 milioni. Certamente vigileremo sul processo successivo perché tali fondi non si disperdano tra Ministeri ed assessorati, ma vadano integralmente alle famiglie, i malati vogliono essere rappresentati senza deleghe in bianco. La portata della nostra battaglia ha una valenza per tutti i disabili; noi vogliamo aprire una breccia, indicare la strada. Bisogna credere nella lotta finalizzata agli obiettivi e smetterla con dialoghi inconcludenti che servono solo all'associazionismo connivente in cerca di stupidi privilegi. Vogliamo vincere questa battaglia e iniziarne delle altre per vederci riconosciuti i nostri diritti, quelli costituzionali. Nient’altro, anche se oggi in Italia sembra chiedere troppo. 

*malato SLA e fondatore del Comitato ‘16 Novembre’ www.comitato16novembre.org

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