ingroiaantoniol'attesa e la speranza che sta suscitando il suo progetto politico ci spinge a prendere parola e a scriverle questa lettera pubblica. Crediamo, infatti, che una vera "rivoluzione civile" non può prescindere dalle istanze e dalle proposte nate dalla società civile e dai movimenti degli ultimi dieci anni. E ci rivolgiamo a lei proprio nella sua veste di candidato alla presidenza del consiglio alle prossime elezioni.
Non le nascondiamo che negli ultimi giorni, accanto a simpatia e speranza per il nuovo soggetto politico, ha trovato posto la delusione, per l'assenza di molte questioni dai punti prioritari fin qui affrontati da "Rivoluzione Civile". Assenza che si può spiegare solo parzialmente con la velocità impressa agli eventi, dalla crisi di governo in poi, e la conseguente e forzata fretta di queste ore.

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agnoletto                                                                                       

dal profilo facebook di Vittorio Agnoletto


Caro Nichi ho letto oggi sui giornali che anche tu ritieni che lo Stato debba chiedere scusa per quello che è avvenuto nel 2001 a Genova. Bene. Ma poi quando il giornalista del Secolo XIX ti chiede: "Secondo lei l'allora capo della polizia Gianni De Gennaro, condannato per induzione alla falsa testimonianza dei sui sottoposti, avrebbe dovuto dimettersi?'" tu rispondi: "Queste sono le domande di ieri"Il giornalista incalza: "Veramente De Gennaro oggi è il capo dei servizi segreti" e tu replichi: "In questa vicenda avrebbe dovuto dimettersi il governo intero".No Nichi, per me e per tutti coloro che da dieci anni chiedono verità e giustizia, queste non sono domande di ieri, ma domande di oggi. E del futuro. Come puoi accettare che ai vertici dei servizi segreti e delle forze dell'ordine vi siano coloro che si sono macchiati di reati gravissimi a Genova? Come fai ad accettare che la tutela dei diritti costituzionali e le libertà dei cittadini possano essere garantite da chi a Genova ha calpestato la Costituzione? Certo, tutti avremmo voluto che il governo di allora si fosse dimesso, ma questa richiesta, ormai impossibile da realizzarsi, non può nascondere l'assenza di una risposta chiara sulla necessità della rimozione di chi ancora oggi è ai vertici degli apparati di sicurezza.

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di Alfonso Gianni

Caro Nichi, con la presente voglio renderti nota la mia decisione di terminare qui la mia militanza in Sinistra Ecologia Libertà. Immagino che la cosa non ti stupisca. Ho sempre espresso nel corso dei miei interventi all’Assemblea nazionale e negli scritti nel nostro sito - fintanto che qualcuno ha assunto la decisione di non farli più comparire - le ragioni ampiamente articolate e motivate del mio crescente dissenso rispetto alla linea che la nostra organizzazione veniva assumendo, per la verità più nella realtà dei comportamenti che dei documenti ufficiali.

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120311notavpd

di Sandro Plano

Al Presidente del PD Rosy Bindi
Al Segretario del PD Pierluigi Bersani
Al Segretario del PD del Piemonte On. Gianfranco Morgando

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pedone

di Piero Bevilaqua

Caro Presidente Napolitano,

ci spinge a scriverle un fatto politico-sindacale che appare da settimane nelle cronache quotidiane e che non trova quasi nessuna eco, e soprattutto nessun commento e riprovazione, da parte del mondo politico, del governo, dei grandi media nazionali.

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Syriza18 6
di Paolo Ferrero

In Grecia vincono le forze che stanno distruggendo l'Europa con le politiche di austerità ed antisociali ma la sinistra avanza moltissimo e dice che larga parte del popolo non accetta più queste politiche, le politiche della Merkel e di Monti. Syriza raggiunge il 27% dei voti e complessivamente le forze della sinistra antiliberista raggiungono il 40%.

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Alberto Burgio, Claudio Grassi

Se è vero che il pericolo di una svolta autoritaria è concreto, è sempre più urgente e necessario moltiplicare gli sforzi per costruire la più vasta unità della sinistra politica e sociale, affinché il disagio dilagante nella società trovi un riferimento, interlocutori credibili, interpreti efficaci. Rivolgiamo questo appello unitario a tutti: alle forze politiche e di movimento, al centro e sui territori.
Si ha l'impressione che, forse per l'inconsapevole timore di guardare in faccia una realtà inquietante, stentiamo spesso a mettere insieme i diversi pezzi di analisi di cui, pure, siamo in possesso. Dell'estrema gravità della situazione sociale causata dalla crisi siamo tutti ben consapevoli. Meno, forse, dei pericoli che essa comporta.
Limitiamoci a ricordare due sintomi della macelleria sociale in atto: la catena di suicidi di lavoratori rimasti senza lavoro e senza prospettive, e di piccoli imprenditori, strozzati dalla stretta del credito e dalla perdita di commesse; e la cacciata della Fiom dalle fabbriche - segnale di un'autentica regressione protofascista - mentre la ministra del Lavoro insiste (in continuità con il predecessore) sulla necessità di cancellare le garanzie contro i licenziamenti arbitrari.

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Redazionale

L' intervista di Veltroni di ieri su Repubblica ha riacceso il dibattito nel Pd. Sull'articolo 18, ma anche sulla valutazione del Governo Monti. Noi, che siamo nettamente all'opposizione del Governo Monti, siamo fortemente critici nei confronti di tutto il Pd che con il sostegno al Governo "tecnico", ha acconsentito che venissero approvati dei provvedimenti sbagliati...

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121109finanzadi Emiliano Brancaccio
In un articolo pubblicato sul Sole 24 Ore il 6 novembre, Luigi Zingales ha prospettato per il Giappone un destino infausto, addirittura paragonabile a quello della Grecia.
L’economista dell’Università di Chicago parte dall ’osservazione che il debito e il deficit pubblico giapponesi hanno raggiunto livelli particolarmente elevati, a seguito di massicci acquisti di titoli da parte della banca centrale finanziati con ripetute emissioni di moneta. Zingales ritiene che questa politica sia insostenibile: presto o tardi le iniezioni di moneta scateneranno una spirale di inflazione e svalutazione che diffonderà la sfiducia tra i creditori internazionali e metterà quindi il Giappone in una situazione di difficoltà analoga a quella in cui oggi versano la Grecia e gli altri paesi del Sud Europa.

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